Urbanistica

Monza approva la Variante al Pgt tra le polemiche

Ieri sera la discussione fino a mezzanotte, quindi il voto. Piffer: "Non ascoltate le consulte"

Monza approva la Variante al Pgt tra le polemiche
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La Variante al Pgt vigente di Monza è stata approvata dal Consiglio comunale poco dopo la mezzanotte  di ieri, tra giovedì e venerdì 16 luglio 2021 dopo una lunga fase di emendamenti e ordini del giorno.  E’ passata con 19 sì e 13 no con soli dieci giorni di ritardo sulla «tabella di marcia».

Ordini del giorno e Consulta

Tutti bocciati questi ultimi ad eccezione di uno di Egidio Riva (Pd) nel quale si chiedeva più attenzione per lo sport e di conseguenza alle attrezzature sportive. Respinta anche la richiesta di Paolo Piffer (Civicamente Monza) sul coinvolgimento delle Consulte, che a dire dell’Amministrazione c’è invece stato durante tutto l’iter. «Un documento così importante che andrà ad impattare su ogni ambito della città e quindi sulla qualità della vita dei cittadini, non può escludere un parere delle consulte. Non è un segreto la loro insoddisfazione, eppure l’assessore Martina Sassoli in aula ha dichiarato diverse volte di averle coinvolte fin dal primo momento. Evidentemente abbiamo una concezione diversa di partecipazione», ha tuonato Piffer che chiederà anche risposte certe sul nuovo regolamento delle Consulte.

La posizione della maggioranza

Di tutt’altro tenore, invece il commento per la maggioranza e Forza Italia in particolare di Rosario Adamo: «Questa variante non modifica la destinazione vigente delle aree nè aggiunge cubature, si è mantenuto quanto di buono c’era nel piano del 2017 approvato dall’Amministrazione Scanagatti con consumo di suolo zero. Si è voluto migliorare un piano viziato da troppi burocratismi, vincoli e regole contradditorie in previsione dell’arrivo della metropolitana che influirà sulla Monza del futuro. La nostra visione è per una Monza attrattiva, ricca di servizi e opportunità, ecco la Monza del futuro».

La posizione dell'opposizione

Posizione critica anche da parte di Francesca Pontani (Italia Viva) che ha presentato 124 emendamenti: «C’è stata poca partecipazione. Ho scritto anche all’ordine degli architetti e dei geometri e non hanno ottenuto risposte sulle proposte avanzate. Risultato un Pgt talmente flessibile che svilisce la stessa urbanistica. Qualcuno festeggerà ma io non lo farò».
Anche Maria Chiara Pozzi a nome della Lista Scanagatti dopo un profondo studio dei documenti ha commentato: «Ci ho messo anche il cuore e questa variante cambia molte regole legate all’attuale Pgt, gli emendamenti che ho presentato in Aula cercavano di modificare alcuni aspetti, ma i più significativi non sono stati accolti. Le aree a edificazione residenziale con aree da cedere a verde ora vengono modificate e non c’è la volontà di preservare le aree verdi introducendo la possibilità di monetizzarle e non sono d’accordo».

 

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