Formula 1

Monza o Imola, chi "rinuncerà" al Gp?

Il direttore del circuito romagnolo ammette: «Non sarebbe male se si facesse un anno a testa...»

Monza o Imola, chi "rinuncerà" al Gp?
Pubblicato:

In gioco non c’è solo un indotto milionario, ma pure il nome di due circuiti indubbiamente iconici. Una questione di immagine che rende difficile, sia per Monza che per Imola immaginare un futuro senza Gran Premio.

Monza o Imola, chi rinuncerà al Gp?

Eppure una delle due dovrà quasi certamente fare un passo indietro a favore dell’altra. Le date del Mondiale sono infatti limitate e non sono pochi i Paesi che scalpitano per entrare (o rientrare) a farne parte. Il primo a sottolinearlo era stato lo stesso Ceo di Formula 1 Stefano Domenicali che aveva ammesso che «difficilmente l’Italia, dopo il 2027, potrà continuare ad avere due Gran Premi».

L'interesse di Francia e Thailandia

Un’affermazione che era arrivata alla vigilia del Gp dell’Emilia Romagna che si è disputato domenica scorsa e al quale era presente anche il primo ministro della Thailandia Srettha Thavisin, in visita ufficiale in Italia e che proprio col Ceo di Formula One Group ha avuto un incontro. Le intenzioni? Nemmeno troppo nascoste visto che le ha rivelate lo stesso primo ministro sui suoi social. «In linea con le intenzioni del Governo di portare la gara di Formula 1 in Thailandia nel prossimo futuro, ho visitato l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola e ho avuto un colloquio coi dirigenti di Formula One Group. Questo risponde alla nostra politica di posizionare la Thailandia nel radar globale per eventi e attività mondiali», le parole messe nero su bianco dell’agguerrito premier che punta a una gara cittadina a Bangkok.  Anche la Francia pare sia impaziente di tornare della partita, con il sindaco di Nizza Christian Estrosi che in un’intervista ha ammesso il proprio interesse e la propria volontà di rientrare nel Mondiale.

Una questione di concorrenza

Per Monza e Imola, dunque, è una questione di concorrenza, come ha confermato il presidente di Aci Angelo Sticchi Damiani durante il sopralluogo che si è tenuto lunedì scorso in Autodromo. «Devo essere realista - ha ammesso - Domenicali ha ragione. C’è un’enorme concorrenza per entrare nel Mondiale, anche a livello europeo».
Dunque, se entra una nuova tappa, un’altra deve uscire dal calendario visto che lo stesso Domenicali ha escluso che possano esserci più di 24 appuntamenti annuali (una tabella di marcia già abbastanza impegnativa, anche dal punto di vista economico, per i team che qualche osservazione in merito l’avevano sollevata).

Il restyling milionario di Monza

Ma cosa mettono sul piatto i due impianti italiani per essere appetibili? Monza è impegnata in una radicale (e costosissima) operazione di restyling la cui prima tranche è in corso d’opera: rifacimento della pista (ormai conclusa) e ampliamento dei sottopassi con in più la creazione di un nuovo tunnel di collegamento per garantire la sicurezza degli spettatori che non saranno più costretti a camminare tra le auto e i furgoni. Poi sarà la volta della copertura dei box e delle tribune. Un restyling resosi necessario per andare a rispondere alle esigenze di Formula One Group che punta soprattutto agli spettatori più danarosi, disposti a spendere cifre spesso da capogiro per un posto nei Paddock Club più esclusivi. Il problema di Monza, risorse economiche a parte (e per le quali il presidente di Aci ha già fatto appello al ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini), è il rinnovo del contratto che va a innestarsi a sua volta sulla questione della concessione dell’impianto, in scadenza tra tre anni. «Il circuito di Imola è comunale e dunque è più facile e veloce andare a intervenire. Ha una maggiore capacità decisoria», ha osservato Sticchi Damiani sempre in occasione del sopralluogo in Autodromo di lunedì scorso. «Sono inoltre stati molto bravi a organizzare il Gran Premio - ha aggiunto - L’impianto si è presentato bene anche dal punto di vista dell’organizzazione. Curare l’immagine di Monza è molto meno facile perché l’Autodromo è molto più grande e gli attori in gioco sono molteplici».

Imola punta a essere appetibile tutto l'anno

Intanto in Emilia Romagna si lavora per rendere l’impianto attrattivo tutto l’anno e non unicamente in virtù della Formula 1. «La partita per rimanere nel mondiale è tutta, o quasi, legata a una questione economica - ha affermato Pietro Benvenuti, direttore dell’Autodromo di Imola, che conosce bene entrambe le realtà visto che ha anche un passato a Monza - F1 vuole sempre più soldi e se arriva un Paese che mette sul piatto di più non esita a inserirlo nel calendario. Dubito anche io che si potranno mantenere entrambi gli appuntamenti italiani. Per noi come circuito è essenziale far vedere che ci siamo e che sappiamo organizzare al meglio un Gran Premio, poi non tutto dipende da noi. E’ anche una questione politica, legate alle scelte del Governo su dove allocare le risorse». Sul fronte lavori, «stiamo cercando di fare investimenti sull’impianto che siano sì propedeutici alla Formula 1, ma che servano anche a ospitare eventi tutto l’anno - ha rimarcato il direttore - Parlo di altre gare, ma anche di fiere e convegni. Dobbiamo essere in grado di gestire il tutto al meglio a prescindere dalla Formula 1 che comunque dura tre giorni. Poi se dovesse restare a Imola saremmo certo contenti. Certo, non mi dispiacerebbe se si facesse un anno a testa....». Gli scambi di know how tra i due circuiti sono costanti, assicura. «Ci sono colleghi che vanno a Monza per il Gp e viceversa. C’è grande collaborazione e condivisione tra i due impianti: davanti a un settore così competitivo e in costante aggiornamento posso solo dire che l’unione fa la forza».

Seguici sui nostri canali
Necrologie