Personaggio

Monza piange Felice Camesasca, instancabile Lions

Classe 1928, tra le mille passioni aveva quella per il dialetto e aveva scritto anche un libro per tramandarne la memoria

Monza piange Felice Camesasca, instancabile Lions
Pubblicato:
Aggiornato:

Un uomo d'altri tempi, instancabile, pieno di passioni, che tanto ha saputo dare alla città di Monza, che ora lo piange. Nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio 2024 è morto Felice Camesasca. Ora  in cielo raggiungerà la sua Pucci, l'amata moglie Alessandra Besana, compagna di vita inseparabile, mancata nel 2011.

Addio a Felice Camesasca

Classe 1928, Felice Camesasca è un monzese doc. In città affondano le sue radici, a Monza ha maturato la sua passione per la montagna, trasmessagli dal padre Martino, che contribuì alla costruzione del rifugio «Alpinisti monzesi». Qui ha completato gli studi, nel 1948, diplomandosi all'Istituto tecnico industriale «Hensemberger» Perito industriale capotecnico.
Camesasca, che ha sempre amato di un amore viscerale la sua città (anche se per lavoro ne è stato lontano molti anni) è noto anche per aver dato alle stampe il primo dizionario italiano-dialetto monzese. Un'opera che ha subito suscitato grande curiosità e che in breve tempo è esaurita, tanto da richiedere una ristampa.

Poliedrico e pieno di interessi, per lavoro si era avvicinato alla nautica e poi alla Federazione sci nautico grazie alla quale per anni ha avviato centinaia di bambini a questo sport (era presidente del Comitato regionale Lombardia).

Tra i fondatori del Lions Monza Duomo, club di servizio che si dedica a migliorare la propria comunità, è stato a lungo addetto stampa del Leo club, i giovani lionisti. Perché, nonostante l'età, la sua attenzione verso le nuove generazioni è sempre stata fortissima. Un affetto ricambiato, perché per molti è stato un punto di riferimento.

Una vita piena

Impossibile raccontare tutto quello che Felice Camesasca ha fatto e che era. A novant'anni aveva una dimestichezza con il computer che pure i giovani gli invidiavano, era su Facebook e non ha mai smesso di voler apprendere cose nuove.

Basti pensare che anche il dialetto non l'aveva imparato a casa, ma annotando su un quadernetto il significato di ogni parola che custodiva nella memoria.

Nei Lions Club aveva ottenuto moltissimi riconoscimenti, era stato l'ideatore della serata che dedica un tributo alle Forze dell'ordine e per questo aveva ottenuto anche la Melvin Jones Fellow, l'onorificenza più importante.

Dal carattere schietto, era anche inarrestabile quando si metteva in testa un'idea ed era impossibile dissuaderlo. Amava scrivere, amava la storia, amava Monza e conservava cartoline uniche che mostrava con orgoglio.

Era anche implacabile con la sua città e odiava quando qualcosa non funzionava correttamente e non mancava di segnalarlo, scrivendo lettere ai giornali, usando uno pseudonimo, che solo agli amici confidava. In una parola Felice Camesasca era unico. E mancherà moltissimo.

Anche la redazione del Giornale di Monza e di Primamonza.it  si stringono al figlio Fabrizio e alla sua famiglia in questo momento di dolore.

 

 

 

Seguici sui nostri canali
Necrologie