Sabato le esequie

Lutto nel pugilato lombardo: addio al maestro Antonio Leva

Alla guida dell'Unione sportiva Lombarda - Fight club Seregno è stato un punto di riferimento riconosciuto a livello regionale e federale, fino a ottenere il titolo di maestro benemerito

Lutto nel pugilato lombardo: addio al maestro Antonio Leva

Lutto nel mondo del pugilato lombardo che ha perso una delle figure più carismatiche: Antonio Leva, maestro benemerito e fondatore dell’Asd Lombarda di Seregno.

E’ mancato Antonio Leva

Nella mattinata odierna, mercoledì 8 ottobre, è mancato Antonio Leva, classe 1959, figura nota nel pugilato brianzolo e lombardo. Nel corso di decenni di attività ha formato generazioni di atleti, accompagnandoli con la stessa determinazione con cui affrontava ogni giornata. Alla guida dell’Unione sportiva Lombarda – Fight club Seregno, è stato un punto di riferimento riconosciuto a livello regionale e federale, fino a ottenere il titolo di maestro benemerito della Federazione pugilistica italiana. Sotto la sua direzione, il club ha conquistato titoli, medaglie e riconoscimenti, ma soprattutto ha costruito persone. “Con lui non imparavi solo a combattere, imparavi a resistere, a rialzarti, a credere in te stesso. Difendeva tutti”, ricordano i suoi allievi e chi lo ha conosciuto sa che non è un modo di dire.

Un maestro dentro e fuori dal ring

Un maestro dentro e fuori dal ring. Per lui il pugilato non era solo uno sport: era vita, nel senso più pieno. Una scuola di carattere, di rispetto e di verità. Se c’era una causa giusta da sostenere, Antonio Leva era il primo a metterci la faccia: diceva quello che pensava, senza filtri, con quella schiettezza che spiazzava e faceva sorridere allo stesso tempo. Non sapeva nascondere ciò che provava, non cercava di piacere: diceva la verità, anche quando bruciava. Era capace di far ridere,  punzecchiare, provocare con affetto. Un duro dal cuore gentile, che amava con la stessa intensità con cui difendeva.

Viveva a Lentate sul Seveso

Antonio Leva, che viveva a Lentate sul Seveso, è stato anche una guida per la sua famiglia. Per la moglie Lina, i figli Luca ed Elisa, le nipotine Emma e Diletta,  i nipoti e i fratelli era un esempio quotidiano di forza e coerenza. Ha insegnato loro il valore dell’impegno, dell’onestà, della lealtà. Ha cresciuto i figli trasmettendo la convinzione che nella vita, come sul ring, non si perde mai davvero, se si trova il coraggio di rialzarsi. E oggi sono i figli, prima di tutti, a portare avanti il suo nome e la sua eredità. I funerali saranno celebrati sabato mattina a Lentate.