Muffa e infiltrazioni in casa, famiglia disperata: «Attendiamo da mesi i locali nel Palazzo Onu»
L’appello lanciato dagli inquilini di un appartamento in via Roma a Macherio, che vivono nell’angoscia ogni volta che piove
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«Ogni volta che piove ci sale l’angoscia». Sono disperati gli inquilini di un appartamento in via Roma a Macherio, che da anni sono costretti a convivere con il problema delle infiltrazioni d’acqua.
Muffa e infiltrazioni in casa, famiglia disperata
«Abbiamo iniziato subito a cercare un’altra casa ma non è facile trovare una nuova sistemazione per una famiglia numerosa e monoreddito - raccontano - Così quando nel 2022 è uscito il bando per un alloggio all’interno del Palazzo Onu abbiamo partecipato e siamo risultati ottavi in graduatoria. Il problema è che da allora non ci è stato ancora consegnato l’alloggio: abbiamo più volte chiesto spiegazioni anche in Comune ma non abbiamo ricevuto risposte certe. Qui non possiamo più vivere: una delle mie figlie, che soffre di problemi di salute, ha dovuto trasferirsi altrove. C’è anche un verbale di Ats che dichiara la casa non idonea. Quello che chiediamo è soltanto di avere quello che ci spetta».
Costruito negli anni Sessanta, l’edificio di viale Rimembranze era così alto da far pensare al palazzo di vetro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il grattacielo alto 154 metri che si trova a Manhattan. Così è stato chiamato scherzosamente «Onu». Ristrutturato nel 2021, l’allora Amministrazione comunale ha firmato una convenzione con Prelios, che si occupa di edilizia sociale, per destinare le venti unità abitative ad affitti a prezzi calmierati, in un’ottica di housing sociale. Ovvero destinati a cittadini con reddito medio basso che non riescono a soddisfare il loro bisogno abitativo sul mercato e allo stesso tempo non hanno i requisiti per accedere all'edilizia pubblica popolare.
«Sono passati tre anni dal bando e il nostro ora si può definire un caso di emergenza abitativa - sottolinea la famiglia - Di recente sono intervenuti i pompieri e ci hanno praticato dei fori nel soffitto per far scendere tutta l’acqua. Abbiamo muffa ovunque, gli arredi sono danneggiati, per non parlare della situazione di angoscia che viviamo ogni volta che piove. Si può far crescere dei figli in una situazione del genere? Quello che chiediamo è di avere al più presto il nostro appartamento che ci hanno anche mostrato».
«L’immobile è privato e il Comune non ha alcun diritto su di esso - spiega il sindaco Franco Redaelli - Per questioni di privacy non possiamo nemmeno verificare le graduatorie. Quello che stiamo facendo è seguire l’iter per la predisposizione della nuova cabina elettrica, che consentirà di risolvere i problemi di approvvigionamento delle venti unità abitative di viale Rimembranze, ma che non è ancora stato ultimato».