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Multato per colpa della targa rubata

La disavventura del monzese Gianni Romano e il contenzioso con il Comando di Polizia locale di Busnago: "«Il mio veicolo è sempre stato assicurato, sono pronto a ricorrere per vie giudiziarie per far valere i miei diritti"

Multato per colpa della targa rubata
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Un verbale per mancanza di assicurazione, una seconda sanzione per non aver dichiarato chi fosse alla guida del veicolo, e infine la constatazione che nessuna delle comunicazioni inviate fosse mai stata presa in considerazione.

Multato per la targa rubata

È la disavventura capitata a Gianni Romano, noto sindacalista monzese, che ha deciso di non arrendersi e ha affidato la propria difesa a un legale, pronto a ricorrere per vie giudiziarie.

Tutto inizia diversi mesi fa, quando la Polizia Locale di Busnago fotografa l’auto di Romano e, 23 ore dopo, recapita un verbale per «mancanza di copertura assicurativa». Una botta da oltre 600 euro. Oltre al danno la beffa, visto che Romano è passato da Busnago per accompagnare una signora a delle visite mediche.
Il giorno seguente, Romano contatta il comando per spiegare la situazione: la sua auto aveva subito il furto della targa, e per questo era stato necessario ottenere una nuova targa e un nuovo libretto attraverso la Motorizzazione. L’auto, però, era ed è sempre rimasta assicurata, senza alcuna interruzione. Su indicazione degli agenti, Romano invia subito la documentazione — compresa la denuncia di furto — tramite un Caf autorizzato. Tutto sembrava sistemato, ma quattro mesi dopo arriva un secondo verbale: oltre 200 euro di multa per non aver risposto alla richiesta di identificare il conducente.

A nulla servono nuovi contatti telefonici e una visita al comando di Busnago. «Prima vengo invitato a tornare in un altro giorno, poi a ripresentarmi dopo le ferie della comandante - racconta Romano - Quando finalmente riesco a parlare con un responsabile, mi sento dire che “non è arrivato nulla” e che quindi la sanzione non può essere annullata».

Vie legali per avere giustizia

Romano torna allora al Caf e invia nuovamente la documentazione, allegando la prova dell’invio precedente. Ma la risposta finale del comando è ancora più sorprendente: «Hanno detto che non possiamo procedere all’annullamento per incongruenza tra i due autoveicoli. In realtà, si tratta dello stesso veicolo, con identico numero di telaio, solo con una targa differente a seguito del furto denunciato». L’avvocato Vito Salvatore Manfredi, incaricato da Romano, ha diffidato formalmente la Polizia Locale di Busnago, accusando l’amministrazione di aver intrapreso una condotta «temeraria e vessatoria» e intimando l’annullamento in autotutela del verbale.
«In caso contrario sarà adita l’autorità giudiziaria competente con richiesta di danni tutti per aver causato una lite temeraria e con richiesta di accertare e determinare la responsabilità di questo comando e di chi lo rappresenta anche ai fini risarcitori diretti», ha chiosato l’avvocato.

«Non è possibile – conclude amaramente Romano – dover arrivare a un contenzioso per una situazione così chiara. L’auto è sempre stata assicurata, e tutti i documenti sono stati forniti per tempo. Ho sempre agito in buona fede, ma ora mi vedo costretto a far valere le mie ragioni in sede legale anche perché ora l’importo aggiornato al 30 giugno ammonta a 1744 euro, una vera sberla per uno come me che da 50 anni paga regolarmente l’assicurazione».

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