In otto mesi sono state comminate oltre 13mila multe per le auto lasciate in sosta durante lo spazzamento delle strade a Monza. E le contravvenzioni non sono bastate, secondo la Giunta, a disincentivare la brutta abitudine. Per questo la task force sarà rinforzata.
Arriva la task force per le multe
Secondo l’assessora all’Igiene Urbana Viviana Guidetti sono ancora troppe le vetture che continuano a restare parcheggiate nonostante il divieto temporaneo, rendendo lo spazzamento inefficace.
Per questo l’assessora ha annunciato che da dicembre le squadre dedicate ai controlli passeranno da due a tre, con sei nuovi operatori ecologici in formazione che aiuteranno sia nelle sanzioni sia nel monitoraggio degli abbandoni.
Le squadre sono finanziate da Sangalli, dispongono di una formazione specifica e del supporto della Polizia locale.
La tecnologia, però, non basta da sola. Come dimostra il lavoro sui distributori automatici dei sacchi rossi e gialli, utilizzati da 9.300 utenti nelle prime due settimane di attivazione con soli quaranta problemi segnalati. Per le utenze commerciali invece prosegue la consegna porta a porta da parte degli operatori di Sangalli.
«La gestione dei rifiuti richiede una collaborazione costante tra uffici – ha aggiunto Guidetti – I dodici casi reali di mancata registrazione erano quasi tutti collegati a trasferimenti recenti o seconde case non ancora inserite nelle banche dati di Anagrafe e Tari. Serve un lavoro integrato: quando un’utenza non risulta registrata, non è un problema del settore rifiuti, ma del flusso di dati fra gli uffici».
I droni con la Provincia

E queste non saranno le unica novità. È previsto anche l’arrivo dei droni per monitorare le aree più sensibili. «Il Comune si è attivato con la Provincia per presidiare i confini tra i diversi territori comunali, zone dove vengono registrati abbandoni ricorrenti e dove i trasgressori contano sul fatto di essere meno controllati», ha spiegato Guidetti. I droni, invece, consentiranno di individuare rapidamente i responsabili e tracciare movimenti sospetti anche in punti difficili da presidiare con i mezzi tradizionali. «Non basta intervenire nelle aree centrali: dobbiamo garantire controllo anche nelle zone di margine, perché sono le più esposte agli abbandoni – sottolinea l’assessora – Pensavamo di partire con l’area di confine con Muggiò».
Il fronte repressivo, in questa fase, è considerato essenziale. Anche perché la nuova normativa «Terra dei Fuochi», appena entrata in vigore, trasforma l’abbandono di rifiuti da illecito amministrativo a reato penale, con il rischio concreto del ritiro della patente. Una legge molto più severa, ma anche più complessa da applicare: per arrivare alla contestazione serve un accertamento approfondito e scrupoloso. La norma è più forte, ma richiede verifiche più lunghe e articolate da parte della Polizia locale.
L’uso improprio dei cestini

Sul territorio le criticità più evidenti restano due: gli abbandoni e l’uso improprio dei cestini. Una ricognizione completa ha mostrato che il 13% dei cestini cittadini – 292 su 2.196 – viene utilizzato regolarmente come punto di abbandono, con sacchetti lasciati sotto o sopra il contenitore. Nei prossimi mesi l’Amministrazione interverrà sulle postazioni più problematiche, anche con l’ausilio delle fototrappole, riposizionate dopo un primo ciclo di sperimentazione. «Il sistema permette sanzioni solo sulle targhe, per questo il posizionamento degli apparecchi è decisivo per ottenere immagini utili». Accanto ai controlli, prosegue anche il fronte educativo: dalle iniziative sul riuso alle collaborazioni con Humana, dai percorsi nelle scuole ai progetti come «Monza Vicina» e le case comunali, dove – sottolinea l’assessora – «non basta mettere i cassoni: serve formazione, serve accompagnare i cittadini nella gestione dei rifiuti».