Lentate sul Seveso

«Musica troppo alta al Centro anziani», scoppia la polemica. Il vice: «Non siamo una discoteca»

Lamentele da parte di qualche residente nei pressi della struttura di via Cesare Battisti per le serate danzanti della domenica.

«Musica troppo alta al Centro anziani», scoppia la polemica. Il vice: «Non siamo una discoteca»
Pubblicato:
Aggiornato:

«Musica troppo alta durante le serate danzanti al Centro anziani»: le lamentele di qualche residente fanno scoppiare la polemica.

«Musica troppo alta al Centro anziani», scoppia la polemica

La questione ha tenuto banco nei giorni scorsi facendo alzare un tale polverone al punto che il sindaco, Laura Ferrari, ha deciso di convocare in Comune lunedì pomeriggio una delle residenti nei pressi della struttura di via Cesare Battisti che ha sollevato il problema e il vicepresidente del Centro Anziani Il Caminetto, Gaetano Bernardini, per un confronto volto a trovare un punto di incontro.

La miccia è stata accesa all’inizio della scorsa settimana, dopo la tradizionale serata danzante della domenica, un’iniziativa proposta da anni al Centro anziani (e ripresa da poco dopo la sospensione dovuta al periodo di piena pandemia) che ha sempre riscosso un grande apprezzamento da parte dei pensionati, felici di poter ballare al ritmo di un po’ di buona musica proposta da alcuni cantanti o dallo stesso vicepresidente, che coltiva da sempre una grande passione per il canto e da tempo anima le serate di alcuni locali. Ebbene, per alcuni lentatesi che risiedono nelle vicinanze del Centro anziani la musica sarebbe troppo alta e durerebbe fino a tarda serata, impedendo di dormire.

Il vice: «Non siamo una discoteca»

Immediata è arrivata la replica di Bernardini: «Mi sono sempre definito un paladino degli anziani, faccio il possibile per coinvolgerli, specialmente dopo il duro periodo del Covid, che ha ostacolato i momenti di socializzazione. Per me è un piacere impiegare gli spazi del Centro per regalare a queste persone momenti di svago, di certo non pensavo di arrecare un disturbo». Specifica che «pur avendo il permesso di fare musica fino alle 24 cerchiamo sempre di smettere intorno alle 23.30 o comunque di abbassare il volume quando dovesse capitare di sforare l’orario. Tra l’altro la strumentazione che utilizzo è regolata in modo tale da non superare mai una certa soglia. C’è qualcuno che ha detto di sentire vibrare le finestre di casa, di avere vicino una discoteca… Mi sembra assurdo».

Ammette che «qualche volta il Comune ci ha segnalato che qualcuno si stava lamentando, invitandoci ad abbassare la musica, e abbiamo sempre provveduto a farlo. Così come il direttivo si è sempre curato di chiedere ai soci di limitare i rumori durante il transito da e per il Centro. Io, in primis, controllo frequentemente che i volumi di microfoni e altra strumentazione non disturbino il vicinato, chiedendo anche ad alcuni collaboratori di uscire dal cancello per valutare il potenziale inquinamento acustico». Sottolinea che «alcuni dei nostri soci fanno uso di apparecchi acustici che, come sicuramente molti sapranno, non vanno d’accordo con volumi elevati per via dell’interferenza che questi causerebbero. Quindi, di cosa stiamo parlando? Perché accanirsi contro queste persone? Toccando il Centro si attaccano anche gli anziani e questo mi ferisce molto».

L'invito

Invita il Comune a inviare un delegato per controllare la situazione: «Vengano sul posto a constatare il volume della musica, non abbiamo problemi». Nonostante la grande amarezza, è intenzionato ad arrivare a un punto d’incontro coi residenti, «che però - conclude - può essere trovato solo se il confronto si baserà sulla sincerità da entrambe le parti».

Seguici sui nostri canali
Necrologie