Caio Mussolini arriva a Cesano Maderno per presentare il suo ultimo libro e l’Anpi invita a un incontro pubblico su Resistenza e antifascismo.
Mussolini arriva in città e l’Anpi organizza una serata
Nel giorno in cui in città è prevista la presentazione di “Mussolini e il Fascismo. L’altra storia” di Caio Mussolini, bisnipote del Duce, la sezione cittadina e il comitato provinciale dell’Anpi organizzano un incontro in Sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo per raccontare
le storie di Resistenza e di antifascismo a Cesano Maderno, raccolte anche dalla recente pubblicazione “Bella ciao. Storie di antifascismo e di resistenza cesanese”.
Doppio appuntamento il 28 ottobre
Mussolini è atteso alle 19.30 di martedì 28 ottobre in via Como, nella neo inaugurata sede del circolo cittadino di Indipendenza. Un giorno non a caso: è l’anniversario della Marcia su Roma, come ricordava ieri con sdegno Sinistra Italiana, la prima a insorgere.
Alle 21, a Palazzo Arese Borromeo, l’appuntamento dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, che tramite la sezione cittadina e il comitato provinciale spiega:
Caio Giulio Cesare Mussolini, con la sua pubblicazione in tre volumi, vuole, a suo dire, restituire una visione oggettiva della storia, “storicizzare e guardare a quel periodo con più obiettività”, perché, sempre stando a quanto afferma, “Non è fascismo quello che hanno cercato di raccontare negli ultimi ottanta anni. Una storia spesso mistificata, perché scritta dai vincitori”. Tra le altre, Mussolini afferma che “i Partigiani non combatterono per la Libertà del Paese, ma per spingere la rivoluzione e portare l’Italia ad essere paese satellite dell’Unione Sovietica” e ancora che “non erano legittimi combattenti, erano banditi”.
Inaccettabile per l’Anpi, che commenta:
La presentazione del libro di Caio Giulio Cesare Mussolini nel contesto di Cesano Maderno è uno scempio e un’offesa alla storia stessa della città, che come tutte le altre ha subito le violenze del regime e che si è distinta in modo particolare, perché qui attecchirono le prime radici della ribellione, non soltanto delle partigiane e dei partigiani, ma anche nelle fabbriche, fra la popolazione, tra i sacerdoti. La storia è stata scritta dal fascismo, dalle violenze del regime, dalle leggi razziali da esso
introdotte, dalla guerra da esso voluta e da chi, invece, contro quel regime e contro la sua barbarie ha scelto di opporsi.