Monza

Nasce il Comitato Monza Mia, per far rinascere una zona della città in cui i cittadini "vivono nel disagio e nella paura"

A costituirlo un gruppo di residenti e commercianti dell'area compresa tra le vie Campini, Artigianelli, Pavoni, Manzoni e Italia. Una zona di Monza dove "si sono invertiti i termini delle regole di civiltà"

Nasce il Comitato Monza Mia, per far rinascere una zona della città in cui i cittadini "vivono nel disagio e nella paura"
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Una azione forte che punta ad essere solo l'inizio di una serie di iniziative volte a migliorare la vivibilità di una zona di Monza dove, spiegano i residenti "vivono nel disagio e nella paura i cittadini, non i delinquenti!".  Nasce con questo intento il Comitato "Monza Mia", formato da un gruppo di residenti e commercianti dell'area compresa tra le vie Campini, Artigianelli, Pavoni, Manzoni e Italia di Monza. Un gruppo di cittadini esasperati da anni di "incuria, progressivo degrado e paura, a causa dell’illegalità dilagante che ogni giorno imperversa" in questa zona.

Nasce il Comitato Monza Mia, per far rinascere una zona della città in cui oggi "vivono nel disagio e nella paura i cittadini"

Tra le finalità generali del neocostituito Comitato, che vede come presidente Lucia Borrello, vi è quella di sensibilizzare la popolazione che vive e lavora in queste vie della città affinché "partecipi ad una reazione civile e sociale per segnalare con puntualità (ossia praticamente ogni giorno...) a Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Locale quanto avviene in un’area che - pur centralissima - è ormai una delle più degradate e pericolose della città".

La situazione in queste zone è progressivamente diventata insostenibile, spiegano dal Comitato e "Nonostante numerose denunce e segnalazioni, individualmente inviate dai residenti alle Forze dell’Ordine ed al Comune di Monza, financo a livello di “petizioni” condominiali, nulla è accaduto, nulla è mai cambiato, se non in peggio".

Giornate scandite da spaccio, risse e danneggiamenti

Residenti e commercianti della zona sono ormai esasperati dalle giornate "scandite dagli stabili assembramenti di numerosi spacciatori di droga (e relativi complici e clienti), dal consumo collettivo di sostanze stupefacenti e di alcolici (sino all’ubriachezza molesta), da risse, danneggiamenti, disturbo della quiete pubblica (tramite schiamazzi e musica ad altissimo volume, anche a tarda sera) e dalla riduzione del giro d’affari delle attività commerciali gestite da cittadini monzesi. Queste ultime - come coloro che abitano in quelle vie - subiscono la grave penalizzazione derivante non solo dalla stabile presenza dei delinquenti, ma anche dall’utilizzazione di piante e muri circostanti che sono scambiati per orinatoi proprio davanti a negozi e pubblici esercizi (i cui posti all’aperto sono, ovviamente, sempre vuoti). Il tutto è poi associato alle frequenti aggressioni verbali - e talvolta anche fisiche - in danno dei malcapitati passanti (donne incluse) e alle minacce
indirizzate ai residenti, qualora questi osino protestare".

Una situazione definita "vergognosa, indegna ed inaccettabile che non si registra in nessun’altra città capoluogo di provincia della Lombardia" - si legge ancora nella nota del Comitato che punta a far sentire la propria voce anche attraverso la stampa locale.

"Si sono invertiti i termini delle regole di civiltà"

"In buona sostanza, in queste vie e nell’area appena un po’ più allargata (sino alla stazione ferroviaria, posta a nemmeno duecento metri in linea d’aria) si sono letteralmente invertiti i termini della più elementare regola di civiltà: vivono nel disagio e nella paura i cittadini, non i delinquenti! I cittadini affrontano il rischio quotidiano di aggressioni, subiscono minacce, devono temere per l’incolumità propria e dei loro familiari (molti sono gli anziani che non escono più di casa), subendo - come se non bastasse - anche il danno derivante dal vedere le proprie abitazioni ed attività economiche, frutto dell’impegno di una vita, subire un costante depauperamento (di valore o di clientela); i delinquenti se la spassano tra musica, alcol e i proventi della vendita della droga e di altre illecite attività. E questo ogni giorno, ogni ora, senza alcuna interruzione. E soprattutto senza alcun intervento repressivo ed alcuna conseguenza penale perché non c’è né costante prevenzione, né tassativa e risolutiva repressione".

Controlli non sufficienti

I controlli e gli interventi delle Forze dell'ordine dunque, per il Comitato, non sono assolutamente sufficienti.

"Non vi è dubbio che qualche controllo (qualche arresto, forse) qua e là ogni tanto si faccia: ma il numero dei soggetti attivi e la diffusione ormai raggiunta dal fenomeno criminoso ne vanificano gli effetti, anche come semplice deterrente. Una reale strategia d’intervento è dunque assente, la tattica è palesemente sbagliata e le tecniche adottate sono del tutto inefficaci".

Gli obiettivi del Comitato

Tanti gli obiettivi che si è prefissato il neocostituito Comitato "Monza Mia" che punta ad agire propositivamente come presidio e raccordo tra l’Amministrazione del Comune di Monza, le Forze dell’Ordine e i cittadini residenti nel perimetro delle vie degradate, al fine di esercitare azioni di costante impulso e di puntuale denuncia, in ogni sede competente, per risolvere progressivamente questa situazione.

In particolare tra gli obiettivi elencati dal Comitato rientrano la messa in sicurezza (anche igienica) delle proprietà e dell’incolumità delle persone;  interventi di contrasto e di repressione delle condotte contrarie al pudore e all’ordine pubblico; l’impedimento della commissione di reati attraverso la richiesta dell’adozione di tutti gli strumenti necessari che devono essere utilizzati dalle Forze dell’Ordine nelle fasi di prevenzione, controllo e repressione del crimine.

E ancora l’intensificazione dell’azione prevenzionale e repressiva mediante l’impiego di operatori delle Forze dell’Ordine come acquirenti simulati e con agenti in borghese, presenti nelle vie in questione al fine di accrescere in breve tempo l’insicurezza più assoluta nella colonia dei delinquenti che frequentano, occupano e sottraggono alla vita civile, stabilmente ed illegalmente, le predette aree cittadine; il rispetto, la cura e la manutenzione del verde e del decoro urbano, anche con riferimento all’igiene degli spazi comuni e di quelli privati che insistono in tale area.

Infine la rifunzionalizzazione sociale degli spazi pubblici delle zone interessate, in particolare favorendone la frequentazione da parte delle famiglie dei residenti e della cittadinanza anche attraverso iniziative pubbliche a carattere stabile e/o temporaneo

Presto un nuovo incontro in Comune

"Il Comitato “MONZA MIA” intende dunque farsi parte attiva, coinvolgendo la cittadinanza che vive e lavora nelle aree interessate. Ciò è essenziale, non solo sul piano economico per sostenere finanziariamente le iniziative che saranno assunte a breve termine, ma anche per creare partecipazione civica e generazione di idee e di proposte che il Comitato s’incaricherà poi di promuovere presso l’Amministrazione comunale e gli Assessorati competenti. A tale proposito è già stato fissato un nuovo incontro nel mese di gennaio 2023 con il Sindaco e l’Assessore alla Sicurezza ed un altro è in fase di definizione con l’Assessore al Governo del Territorio".

Concorso di idee tra i residenti

Inoltre, fa sapere il Comitato nella nota inviata alla stampa, è allo studio il lancio di un “concorso di idee” tra i residenti proprio "per immaginare, tutti insieme, come riqualificare la zona riportandola ad un livello di vivibilità idonea a farne,
nuovamente, un luogo dove vivere e lavorare in serenità, esercitando tutte le libertà e i diritti di cittadinanza oggi neppure pienamente difesi dalle istituzioni e gravemente compressi da presenze intollerabili ed inaccettabili".

(in copertina una foto d'archivio di via Artigianelli a Monza)

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