Meda

Nell’ex Centro di formazione professionale alloggi temporanei per le famiglie in difficoltà

Dopo anni finalmente un progetto per la struttura di via Marco Polo.

Nell’ex Centro di formazione professionale alloggi temporanei per le famiglie in difficoltà
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L’ex Centro di formazione professionale in via Marco Polo, al Polo, ospiterà unità abitative per accogliere temporaneamente cittadini in difficoltà. Lo ha annunciato durante l’ultimo Consiglio comunale l’assessore Andrea Bonacina nell’illustrare le modifiche al programma dei lavori pubblici 2022-2024.

Nell’ex Centro di formazione professionale alloggi temporanei per le famiglie in difficoltà

L’Amministrazione aveva stanziato 300mila euro per il rifacimento della copertura del tetto dell’ex scuola professionale, «che abbiamo deciso di stralciare dopo che una Fondazione ha manifestato interesse per la riqualificazione della struttura. Pensiamo di destinarla all’housing sociale», ha sottolineato l’assessore. «Era prevista la manutenzione straordinaria del tetto, dato che c’erano infiltrazioni - ha precisato Davide Cereda, dal primo giugno dirigente dell’Area Tecnica del Comune - Ma ora è cambiata la politica di intervento, per cui abbiamo deciso di tenere questi 300mila euro a bilancio. Il nuovo obiettivo è di dare alla struttura di Meda Sud una nuova destinazione, adibendola ad alloggi temporanei per chi è in situazioni di difficoltà. Abbiamo effettuato un sopralluogo e abbiamo valutato che in una porzione del capannone potrebbe essere realizzata un’area comune».

«La Fondazione che ha espresso un interessamento si occuperà della riqualificazione o anche della gestione? - ha chiesto il capogruppo del Pd, Marcello Proserpio - Si tratta di un intervento importante dal punto di vista sociale ed economico, dato che sappiamo che il Comune deve sostenere costi altissimi per sistemare le famiglie in difficoltà abitativa, la maggior parte delle volte in albergo. Vorremmo anche capire meglio quale destinazione verrà data al capannone che occupa parte di questo compendio donato anni fa al Comune». Infine ha punzecchiato la maggioranza: «Che cosa è stato fatto in questi anni? Forse non molto». «Non siamo mai stati fermi», ha prontamente replicato il sindaco Luca Santambrogio, che ha quindi ripercorso l’iter che ha portato alla situazione attuale: «Nel 2020 l’ex Cfp era stato inserito tra le 14 potenziali Case di comunità di Monza e Brianza e quindi abbiamo dovuto rimanere in stand-by per sei mesi, in attesa delle valutazioni del caso. Asst ha effettuato una stima dei costi e alla fine si è indirizzata verso immobili già pronti, dato che per ristrutturare l’ex Cfp sarebbe servita una somma ingente».

Accantonato questo progetto, «abbiamo cercato di sfruttare il Pnrr, ma anche questa alternativa non è andata a buon fine. Recentemente una Fondazione ha proposto una collaborazione al Comune, ma deve essere subordinata a una progettualità. Noi pensavamo all’housing temporaneo, ora sarà necessario avviare una fase di interlocuzione con l’Ente interessato». Sulla destinazione del capannone: «Con 200mila euro di finanziamento statale abbiamo rimosso l’eternit e posizionato pannelli fotovoltaici. L’idea è quella di adibirlo a spazio comune per le diverse famiglie, mentre le camere e i bagni della struttura naturalmente saranno privati».

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