Decisione

Nessuno stralcio delle cartelle esattoriali, ecco perché

Lo ha deciso il Comune di Monza con il voto contrario di Fratelli d'Italia

Nessuno stralcio delle cartelle esattoriali, ecco perché
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Nessuno stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro per i cittadini monzesi, per via del perseguimento del principio di equità. Lo ha deciso lunedì sera il 23 gennaio 2023 il Consiglio comunale di Monza con il voto della maggioranza. A sollevare critiche alla decisioni è stato però Fratelli d'Italia.

La delibera cosa prevede

La delibera di Giunta approvata in Consiglio  prevede l’esercizio dell’opzione di non applicazione della misura di stralcio ai sensi dell’art. 1, comma 229 della L.29 dicembre 2022, N.197 per le cartelle esattoriali di importi inferiori a euro 1000. All’interno della delibera era riportato che “l'ente non intende applicare la suddetta misura relativamente ai propri carichi affidati agli agenti della riscossione in considerazione del potenziale impatto negativo che potrebbe produrre sulle risultanze di incasso annullando titoli non ancora prescritti, ricompresi nelle procedure coattive di riscossione tuttora in corso nei confronti dei debitori che non hanno proceduto al versamento di quanto dovuto,
fino a neutralizzare ogni possibilità di incasso” e che “ulteriormente la suddetta misura potrebbe determinare un pregiudizio agli equilibri finanziari dell'Ente ed effetti negativi sul risultato di amministrazione 2022”.

Le motivazioni del vicesindaco

L'assessore al Bilancio Egidio Longoni ha motivato la scelta lunedì sera in Consiglio comunale prima della discussione e votazione della delibera: "Il Governo ha dato facoltà ai Comuni di non applicare lo stralcio parziale dei debiti fino a mille euro. Noi però abbiamo deciso di non dare lo stralcio automatico in relazione agli interessi per sanzioni di codice della strada e delle tariffe delle domande individuali sulle mense scolastiche e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e per tutti i tributi del Comune di Monza. Per renderci conto delle somme oggetto di stralcio abbiamo fatto una ricognizione: si tratta del periodo 2010-2015 per oltre 8 milioni di euro a cui si aggiungono 3 milioni e passa per i tributi. Per il settore Istruzione invece sono 700mila euro. Il che significa perdere 1,6 milioni dalle multe non pagate, 777mila per i tributi e 80mila per le mense. Abbiamo scelto di non farlo perché crediamo che il principio di equità vada perseguito e perché la decisione ha dei riflessi rilevanti sul bilancio: deliberare la non adesione vuol dire assicurarsi maggiori entrate per l'ente perché il debitore deve pagare anche per la cancellazione della cartella esattoriale e comunque non si parla di cifre basse".

La posizione di Fratelli d'Italia

stefano galli

Fratelli d’Italia ha espresso parere fortemente contrario a questa decisione. "In un momento di difficoltà economica per la seconda volta in pochi mesi, dopo aver tolto l’occupazione gratuita del suolo pubblico, l’Amministrazione preferisce far cassa piuttosto che adottare misure a sostegno dei cittadini", ha motivato il gruppo di Fratelli d'Italia a cui da ieri si è aggiunto anche l'ex sindaco Dario Allevi.
Fratelli d'Italia contesta poi l'assenza di numeri chiari in delibera. "Numeri che, non solo sono emersi solo in commissione Bilancio su richiesta del Presidente ma che confermano un impatto veramente residuale sul bilancio. Non è vero che si mette a rischio il bilancio, dei 2,5 milioni di crediti così vecchi, applicando la loro svalutazione negli anni e poi l'effettiva possibilità di riscossione, si arriva a un ammanco realistico di 60mila euro per il bilancio: una cifra quindi sostenibile. Non è una questione contabile, ma una scelta politica nascosta: si tratta di crediti difficilmente recuperabili e si poteva dare un segnale di vicinanza ai cittadini in questi momenti difficili», ha aggiunto il consigliere comunale di Fdi a Monza Stefano Galli.

Aggiunge il capogruppo di FdI Andrea Arbizzoni: "Se spostiamo il discorso da questioni economiche a questioni politiche, interessando il tema dell’equità, bisogna allora precisare che lo stralcio non comporterebbe l’annullamento del capitale dovuto ma solo della parte relativa a interessi e mora per il ritardato pagamento. Non avremmo avuto quindi cittadini che hanno pagato e cittadini che non hanno pagato, ma solo cittadini che hanno pagato dopo, magari quando le condizioni economiche sarebbero state a loro più favorevoli. Lo stralcio di interessi e mora avrebbe potuto inoltre incentivare le persone a saldare il debito".

 

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