Niente intitolazione dello stadio a Berlusconi: il sindaco rompe il silenzio
Paolo Pilotto ha voluto rendere nota la sua posizione a due giorni dalla (accesissima) discussione in Aula
Niente intitolazione dello stadio Brianteo di Monza a Silvio Berlusconi: il sindaco Paolo Pilotto, a due giorni dalla seduta del Consiglio Comunale di giovedì - durante la quale si sarebbe dovuta votare la mozione (ritirata però dalla consigliera del Gruppo Misto Martina Sassoli dopo una lunga discussione e prima che questa venisse respinta) - ha deciso di rompere il silenzio e di rendere nota la sua posizione in merito.
No all'intitolazione dello stadio a Berlusconi: il sindaco rompe il silenzio
"Talora il silenzio è una comunicazione più forte delle parole. Per questo durante la discussione in aula consiliare relativa alla possibile intitolazione dello Stadio di Monza giovedì sera ho preferito non esprimermi: mi sembrava infatti che - al di là della partecipazione emotiva - sul dibattito aleggiasse la cappa di un grande senso di inopportunità - ha premesso il Primo cittadino in un post - Penso che il Consiglio Comunale abbia sbagliato a non ascoltare la “lezione” dei nostri avi, che si esprime normalmente attraverso quelle che nel tempo diventano consuetudini, abitudini, spesso vere e proprie norme. E l’orientamento ad aspettare un po’ di tempo, dopo la scomparsa di una persona, per intitolarle strade e piazze (su questo argomento ci sono norme piuttosto precise) o luoghi (argomento meno normato, ma comunque con forti consuetudini) è legato all’esperienza secolare, millenaria, dei rapporti umani. Vale anche per i santi e per gli eroi: esseri imperfetti, come tutti noi, spesso con vite contrassegnate anche da errori, ma che si sono distinti per qualcosa che nel tempo rimane e, superato il vaglio del tempo, i popoli decidono di ricordare. Occorre però, appunto, avere la pazienza che la storia passi col suo setaccio, lo scuota per distinguere atti azioni e fatti, perché alla fine dentro il setaccio rimanga il meglio della vita di una donna, di un uomo. E specialmente quando la vita di una persona è stata poliedrica, vissuta con comportamenti e atti diversi su fronti molto diversi, la saggezza dell’attesa talvolta vale molto più dell’impeto emotivo, assolutamente comprensibile ed umano, che porta a schierarsi a favore o contro".
"Colpisce la richiesta di sospensione"
Aggiunge quindi il sindaco: "Non credo peraltro che sia un caso che la mozione per l’intitolazione, depositata nel pieno dell’emozione per la scomparsa della persona, sia approdata in Consiglio un anno e mezzo dopo, senza neanche giungere al termine del percorso attraverso la votazione. Ci sono stati rimandi, incertezze. Anche nell’ultima seduta ha colpito la richiesta di sospensione - per pochi minuti, per una serie di riflessioni aggiuntive - da parte di alcuni dei consiglieri che avevano firmato la mozione. Forse anche tra loro circolava la necessità di una valutazione di opportunità, non so se sulla scelta o se sul momento della scelta.
E affonda: "Non posso poi non rilevare che i componenti di una delle forze politiche di minoranza, che all’interno del suo simbolo porta il nome della persona scomparsa, non erano presenti in aula, forse per motivi di salute, familiari o di lavoro. L'importanza dell’oggetto discusso, se ritenuta tale, avrebbe forse potuto giustificare una presenza in Consiglio".
L'invito a moderare i toni
Il sindaco Pilotto conclude poi invitando alla sobrietà nel dibattito. "Mi permetto quindi di chiedere a tutti noi di moderare toni e passioni, ritornando con pazienza a quelle abitudini che ci hanno insegnato i nostri genitori, nonni e bisnonni. Specialmente di fronte ad una scomparsa recente, cautela nei giudizi drastici, senza appello, e altrettanta sobrietà nella esaltazione delle qualità. Trasformare la questione in una sorta di duello tra guelfi e ghibellini non aiuta nessuno. Questa città, questo Consiglio Comunale, questa Amministrazione hanno un bellissimo rapporto con la società Calcio Monza, con la sua squadra di serie A e con i 700 e più atleti che crescono al suo interno. Cerchiamo di non guastarlo, anzi, specialmente ora, rinsaldiamolo con tutto l’affetto e l’amicizia sportiva che è presente in ognuno di noi".