Desio, San Giovanni Battista

Niente oratorio estivo, lettera alla Curia per contestare don Flavio e la conduzione della parrocchia

Il prevosto, don Gianni: "Solo falsità. Siamo vicini a don Flavio, addolorati per l’attacco che ha ricevuto, e grati per il servizio che da tempo garantisce. Con lui vogliamo continuare il cammino di Comunità Pastorale".

Niente oratorio estivo, lettera alla Curia per contestare don Flavio e la conduzione della parrocchia
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Oratori estivi a Desio, non tutti riaprono e i genitori hanno da ridire. Le contestazioni, in particolare, sono arrivate dalla parrocchia di San Giovanni Battista.

Niente oratorio estivo, protesta e lettera in Curia

Una scelta che è stata la «goccia che ha fatto traboccare il vaso», tanto che c’è chi è arrivato a scrivere alla Diocesi una lettera indirizzata al vicario generale, monsignor Franco Agnesi, e al vicario di zona 5, monsignor Luciano Angaroni, contestando la conduzione della parrocchia, da parte del vicario parrocchiale, don Flavio Speroni. Una decisione presa «dopo una riflessione» che ha anche coinvolto il livello comunitario, da quel che si legge nella lettera.

Severo il giudizio: «Ha completamente svuotato e azzerato qualsivoglia gruppo e attività oratoriana», viene evidenziato. «Tutto ciò adducendo gli stessi motivi di una mancanza di collaboratori e di una difficoltà organizzativa». E prosegue: «La Chiesa di San Giovanni Battista e l’attiguo oratorio hanno spazi enormi che sono sempre stati pieni di vita, un punto cruciale per il quartiere e non solo. Ora sono un deserto dove la polvere riempie gli occhi e i cuori di chi li vede dalla strada».

La pandemia ha inciso e «l’oratorio feriale 2022 inizialmente programmato è stato subito eliminato, giusto per fare un esempio concreto». La lettera tocca anche il tema delle omelie: «Le possiamo considerare più dei lamenti su tasse, costi e richiesta di offerte, che prediche fortificanti la fede e lo spirito dei parrocchiani. Anche la domenica, la partecipazione alla Messa è in forte calo». Dopo tentativi di dialogo, «la comunità è giunta davvero allo stremo e intende prepararsi ad azioni forti per dire “basta”», la conclusione.

E proprio sulla chiusura dell’oratorio estivo è arrivata l’ultima protesta. «Non è possibile che due dei cinque oratori della città restino chiusi ora che dal 13 giugno è iniziato l’oratorio estivo», hanno rimarcato un gruppo di genitori che fanno riferimento alla parrocchia di San Giovanni Battista.
L’oratorio estivo è cominciato da settimana scorsa, ma solo negli oratori del Beata Vergine Immacolata, San Pietro e Paolo e San Pio X. Oltre che a San Giovanni Battista, non ha riaperto neppure San Giorgio.
«Gli organizzatori dicono che non li aprono per mancanza di volontari, ma non è corretto, perché se non si è costruito niente negli anni passati è impossibile riuscire a trovare dei volontari adesso - hanno puntualizzato - Per i volontari e i collaboratori ci deve essere un percorso continuo perché la comunità richiede che l’oratorio ci sia d’estate e durante tutto l’anno. Per chi ha frequentato l’oratorio dispiace veramente tanto vederlo vuoto».
Un malcontento che vorrebbero trovasse uno sbocco nel confronto e nel dialogo: «Siamo delusi e allo stesso tempo non sappiamo come fare per mobilitarci e fare in modo di essere ascoltati. Diciamo solo che migliaia di bambini frequenterebbero l’oratorio feriale, ma una scelta poco lungimirante della nostra Comunità pastorale ha preferito tenerne chiuse le porte».

Don Gianni: «Nella lettera falsità»

Rispetto alla chiusura degli oratori estivi, diversa la posizione del prevosto, monsignor Gianni Cesena, che ha replicato alle obiezioni:

«Questa versione dei fatti non corrisponde alla realtà, perché si è deciso di fare un progetto diverso da quello classico di oratorio, unendo le varie fasce d’età in oratori diversi». Ha aggiunto: «Se non ci sono i volontari però non è possibile aprire un oratorio in sicurezza: gli adulti devono vigilare su un numero ristretto di bambini, per poterli seguire al meglio». Sulla lettera, invece, ha evidenziato: «Contiene falsità, il dialogo con la Curia è già aperto, scrivere queste cose è una scorrettezza. Non è in questo modo che si costruisce il bene di una comunità. Chi ha deciso di scrivere la lettera si è comportato in modo scorretto nei confronti della comunità».

Il prevosto: "Siamo vicini a don Flavio"

Il prevosto in settimana ha poi inviato un comunicato sulla vicenda in cui evidenzia: "Parrocchiani e genitori autori delle contestazioni restano nell'anonimato. Mandare qualcuno in pasto al pubblico invece di edificare ferisce e distrugge la Comunità alla quale si dice di appartenere. Come tutte le parrocchie di Desio, anche la comunità di San Giovanni Battista sta vivendo le difficoltà legate al presente circa le attività pastorali e soffre dei passi indietro che molti volontari benemeriti hanno dovuto fare in tempi recenti, senza che si siano presentate nuove forze. Gli appelli ripetuti di don Flavio sono caduti nel vuoto, benché motivassero soprattutto a un generoso esercizio della corresponsabilità dei fedeli e non ad aspetti puramente organizzativi. In particolare l’Oratorio estivo, inizialmente previsto per una fascia d’età e per l’intero giorno in San Giovanni Battista, non si è potuto realizzare per la mancata disponibilità di un adeguato numero di adulti all’accompagnamento dei più piccoli. La Comunità Pastorale può agire solo se un volontariato diffuso ne sostiene le attività.  Siamo vicini a don Flavio, addolorati per l’attacco che ha ricevuto, e grati per il servizio che da tempo garantisce a San Giovanni Battista e all’intera città. Con lui vogliamo continuare il cammino di Comunità Pastorale e di Chiesa che il Signore ci affida".

 

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