"No a Pedemontana", il coro dei sindaci del Vimercatese contro la tratta D breve
Sala gremita per il primo di una serie di incontri pubblici voluti dalle Amministrazioni che dovranno fare i conti con l'opera autostradale
La posizione è chiara: "No a Pedemontana". A ribadirlo, se mai ce ne fosse stato bisogno, sono i sindaci del Vimercatese che ieri, mercoledì 19 ottobre, hanno partecipato a Burago Molgora al primo di una serie di incontri con la cittadinanza.
Il primo incontro a Burago
La sala consiliare del Municipio di Burago Molgora ha faticato a contenere il numeroso pubblico presente. In molti, da tutto il Vimercatese, hanno voluto partecipare alla prima assemblea pubblica convocata dalle Amministrazioni del territorio per informare la cittadinanza sulla situazione Pedemontana. A preoccupare le realtà locali è soprattutto la tratta "D breve", quella cioè che collegherà Vimercate (svincolo di Velasca, la fine della tratta C) con Agrate, all'altezza dello svincolo della Teem. Un progetto di cui si parla ufficialmente solo da pochi mesi, visto che in origine la tratta D avrebbe dovuto collegare ben altre zone della nostra Regione.
L'impatto a livello locale
Le modifiche al progetto originale hanno però prodotto la cosiddetta "D breve". Un'opera viaria che porterà con sé un inevitabile impatto a livello ambientale e paesaggistico. Anche nella piccola Burago, dove Pedemontana trancerà una vasta area verde e agricola compresa tra l'ex Antologia e la Cascine Magana e Baraggia, esattamente laddove l'Amministrazione comunale intende realizzare un polo sanitario protetto per anziani e più fragili: un progetto al quale l'Esecutivo del sindaco Angelo Mandelli non intende assolutamente rinunciare.
"Ovviamente siamo contrari a Pedemontana e questo concetto lo abbiamo ribadito a più riprese alle autorità competenti, sia in Provincia che in Regione, anche perché come Comuni non siamo mai stati coinvolti in alcuna decisione: ci siamo trovati questo progetto calato dall'alto e decisamente a sorpresa. Ci rendiamo però conto che l'opera rientra in un ambito ben più ampio a livello nazionale e le Amministrazioni comunali hanno ben poco potere decisionale in questo caso. Se dunque Pedemontana dovrà essere necessariamente realizzata, allora ci batteremo affinché essa abbia il più limitato impatto per tutti"
La proposta di modifica
La proposta avanzata da Burago al tavolo tecnico della Regione è quella di interrare totalmente il tracciato previsto sul territorio. Una strada "in trincea" che dovrebbe quanto meno limitare l'impatto a livello paesaggistico, anche se resterebbe inevitabile la devastazione del verde in un'area tutt'altro che antropizzata. Ecco perché i cittadini presenti in sala hanno chiesto ai sindaci maggior vigore e soprattutto unità d'intenti nel ribadire il proprio "no" secco all'opera e non accontentarsi di qualche modifica o compensazione.
I margini di manovra
Qualche spiraglio ci sarebbe anche. La tratta "D breve", per il momento, è stata finanziata solamente nella sua fase progettuale, mentre Regione e APL (la società incaricata di costruire l'autostrada) stanno ancora cercando i fondi necessari a finanziarne la realizzazione. Un margine importante per le Amministrazioni comunali, che dunque avrebbero la possibilità di apportare modifiche e miglioramenti al progetto in campo. Regione permettendo, visto che a oggi i dialoghi con la parte politica del Pirellone sembrano veramente impossibili.
"I lavori dovrebbero iniziare nel 2027 e terminare nel 2030: francamente questo cronoprogramma lascia molti dubbi visto che ci sono già forti ritardi per quanto riguarda la tratta C. Per questo comunque resta importante fare fronte comune e continuare a far sentire la nostra voce. Che non è solo quella degli amministratori, ma anche quella delle comunità e dei cittadini stessi. Non sarà semplice, ma abbiamo il dovere di provarci"
"Riqualificare la Tangenziale Est"
Presenti, oltre agli amministratori di Burago, anche il sindaco di Ornago Daniel Siccardi e il collega di Aicurzio, Matteo Baraggia. E' stato proprio quest'ultimo, ormai ex leghista, a lanciare un'altra proposta in grado potenzialmente di salvare l'intero Vimercatese:
"Aicurzio non sarà toccata da Pedemontana, ma sono molto arrabbiato per quanto sta accadendo al nostro territorio e in primis mi sono scagliato contro il mio ormai ex partito per aver negato incontri e dialoghi con gli amministratori locali. Il Vimercatese ha già un'autostrada ed è la Tangenziale Est, quindi la soluzione migliore, da tutti i punti di vista, sarebbe quella di riqualificare e potenziare la A51. Non certo costruirne una nuova, dannosa e inutile. Auspico davvero che il fronte di noi sindaci si faccia più compatto per ribadire il proprio "No" a Pedemontana, perché fino a ora è mancato un po' il coraggio"