Varedo

«Non sono qui solo per fare ricette su ordinazione»

Lo sfogo del dottor Antonio Cardea che ha lasceto l’ambulatorio di via Pellico. Per suoi 1.400 assistiti non c’è un sostituto

«Non sono qui solo per fare ricette su ordinazione»
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A Varedo se ne va un altro medico di Medicina generale ma non arriverà un sostituto. Dal 6 giugno, gli assistiti del dottor Antonio Cardea, che sono circa 1.400, fanno riferimento all’Ambulatorio medico temporaneo di via San Giuseppe.

«Non sono qui solo per fare ricette su ordinazione»

Come per il dottor Stefano Guidotti, che aveva lasciato l’ambulatorio varedese l’estate scorsa dopo appena sei mesi, anche per il dottor Cardea l’esperienza varedese, durata un paio d’anni, è stata negativa.

«Tra  i motivi della scelta di andare altrove figurano la maleducazione di molti pazienti e la loro immensa cultura medico-scientifica ed esperienza in campo sanitario da metterli nella condizione di utilizzare il servizio del sottoscritto come segreteria finalizzata all’evasione delle richieste di farmaci ed esami - ha lamentato il medico - Molti non ritenevano nemmeno necessario presentarsi in studio e tanto meno farsi visitare, chiedevano antibiotici ed esami direttamente via mail. Questa tipologia di pazienti non ha necessità del medico e in questo sono d’accordo con alcune considerazioni espresse dal ministro Giorgetti circa l’utilità dei medici di famiglia. Adesso andrò in un’altra zona, in quanto non voglio collaborare con gli attuali responsabili di Ats Brianza, finalmente avrò un ambulatorio comunale e forse una segretaria».

L’anno scorso aveva fatto discutere la decisione del medico di introdurre un servizio a pagamento per ricevere comodamente le ricette mediche on line, sul telefonino o sulla e-mail entro 24 ore, all’interno  di un «pacchetto» che, oltre alle ricette smart, prevede consulenze telefoniche e videochiamate (fra le 20.30 e le 21.30), ma anche agevolazioni su una serie di servizi dedicati.

Un rapporto un po' burrascoso

In questi anni il rapporto con i suoi assistiti varedesi è stato un po’ burrascoso, c’è chi non si è trovato affatto bene e chi invece lo ringrazia.

«Ci sono tanti assistiti a cui dispiace che io me ne vada - ha ricordato il dottore - Ho messo diverse persone sulla strada giusta nel mio ambulatorio prescrivendogli gli esami adeguati da fare o indicando terapie mirate. Il medico fa proprio questo, è la persona che ti conosce e cerca di migliorarti la vita».

Secondo il dottor Cardea, troppi assistiti chiedevano solo ricette.

«Ho due specializzazioni e molta esperienza sul campo, ho lavorato ovunque e credo di svolgere bene la mia attività che non chiamo né professione né lavoro, tanti pazienti però volevano solo che prescrivessi gli esami che mi chiedevano, ma io non sono qui solo per fare ricette su ordinazione e non si può dire sempre sì per il quieto vivere».

Gli assistiti andranno all’Amt

L’Ambulatorio medico temporaneo di via San Giuseppe, aperto quasi tre anni fa, continua ad essere il punto di riferimento per i varedesi rimasti senza medico di famiglia stabile. Il 27 maggio è entrato in servizio come medico provvisorio il dottor Marco Rovelli che oltre agli assistiti del dimissionario dottor Marco Pellegrini, ha preso in carico anche quelli del medici cessati Stefano Guidotti e Rosaria Corda. Da giovedì però, all’Amt di via San Giuseppe vengono dirottati i circa 1.400 assistiti dal dottor Antonio Cardea che lascia l’incarico a Varedo.

(in copertina il dottor Antonio Cardea)

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