Monza

Notano un’auto sospetta nel parcheggio. Studenti coraggiosi sventano un furto

Gli «eroi» sono i ragazzi della 5 MT dell’istituto Ferrari di San Rocco che hanno dato l’allarme ai carabinieri.

Notano un’auto sospetta nel parcheggio. Studenti coraggiosi sventano un furto
Pubblicato:
Aggiornato:

Studiano da meccanici e le automobili le conoscono bene, frequentano una scuola professionale e già questo a volte li penalizza nell’immaginario collettivo, eppure gli studenti dell’istituto Enzo Ferrari di San Rocco hanno dimostrato a tutti che si può non girarsi dall’altra parte e fare invece la cosa giusta.

Notano un’auto sospetta nel parcheggio. Studenti coraggiosi sventano un furto

Un gesto, il loro, ancora più bello perché nato dopo un progetto di sensibilizzazione contro la criminalità avviato a scuola e poi letteralmente «messo in pratica». La competenza quindi si è combinata con il senso di collettività.
I giovani studenti della 5 MT hanno infatti contribuito con la loro attenzione ai dettagli a sventare un furto, permettendo di riconsegnare un’auto rubata al legittimo proprietario e forse – ma qui serviranno le indagini dei Carabinieri per stabilirlo – anche a identificare i possibili colpevoli.

Tutto è accaduto sabato mattina, attorno alle 8.45, poco prima dell’ingresso a scuola. Gli studenti avevano notato un'auto parcheggiata da due giorni nell’area di sosta vicina a via Monte Grappa che loro utilizzano abitualmente (i professori invece lasciano le vetture nel parcheggio interno alla scuola).

«Siamo meccanici, conosciamo a memoria ogni singola vettura presente e la sappiamo collegare al legittimo proprietario – spiegano i ragazzi – Per questo abbiamo notato subito la 500 Abarth che da qualche giorno era apparsa nel parcheggio e che non era certo un’automobile comune, tanto da attirare la nostra attenzione. Abbiamo poi scoperto che è un modello tra i più rubati in Italia per i pezzi di ricambio». A quel punto i ragazzi impiegando i pochi minuti prima dell’ingresso nell’istituto si sono trasformati in investigatori e hanno anche notato delle persone che armeggiavano con fare sospetto vicino all’automobile. «Abbiamo quindi usato una App che di solito viene impiegata dai meccanici per verificare se una vettura è coperta da assicurazione ma che comunica anche se c’è una denuncia su quella macchina. Così abbiamo scoperto che risultava rubata il 3 maggio a Gorgonzola».
Immediatamente hanno avvisato le forze dell'ordine e hanno poi comunicato tutti i dettagli osservati ai Carabinieri che sono arrivati sul posto. Non si può nemmeno immaginare la loro gioia quando hanno saputo che grazie alla loro tempestività e al loro coraggio la vettura è stata riconsegnata al legittimo proprietario. Ora la speranza è che vengano anche individuati i colpevoli. Intanto a scuola tutti hanno applaudito i ragazzi coraggiosi della 5 Mt.

«Un gesto nobile, siamo orgogliosi dei nostri ragazzi»

L’idea che ci si fa di una scuola professionale, ancora di più se inserita in un quartiere periferico come San Rocco spesso è quella sbagliata.

E infatti i ragazzi dell’istituto Ferrari non solo hanno voglia di darsi da fare per imparare concretamente un mestiere, ma conoscono ancora i veri valori. Si alzano in piedi in segno di rispetto per la preside e non hanno esitato ad andare da lei quando hanno visto qualcosa che non andava all’esterno della scuola. «Siamo orgogliosi dei nostri ragazzi e riteniamo che debba essere raccontato il loro gesto e che un riconoscimento pubblico sia dovuto ed educativo», spiega la docente Arianna Moscarelli. Ha poi aggiunto: «Sapere che il percorso seguito di educazione alla legalità abbia funzionato così bene ci riempie di gioia. I ragazzi hanno empatizzato con la vittima del furto e dato che lo scenario è una scuola professionale in un quartiere periferico di Monza ha ancora più valore quello che è successo». Lo ribadisce anche la dirigente scolastica Valentina Soncini che da tre anni lotta per cambiare la percezione dell’istituto: «Gli studenti hanno dimostrato di sapere coniugare le loro competenze con il senso delle istituzioni, erano le persone giuste al posto giusto - ha rimarcato - Il loro è stato un atto di responsabilità non scontato di cittadinanza attiva. Hanno scelto di agire e lo hanno fatto per il bene comune».

Seguici sui nostri canali
Necrologie