Note di libertà: il Corpo musicale di Villasanta porta la musica in carcere insieme ai detenuti
La banda cittadina, sabato, ha tenuto un concerto con la presenza di alcuni detenuti: "La musica è qualcosa che mi fa sperare in un futuro migliore"
Note di libertà per i detenuti della Casa Circondariale di Monza grazie al Corpo Musicale di Villasanta. Un’esperienza unica e toccante quella vissuta sabato al "Sanquirico", dove la banda cittadina, affiancata da giovani musicisti dell’Istituto di Musica Preziosissimo Sangue di Milano, ha regalato un pomeriggio veramente speciale e unico nel proprio genere ai detenuti e alla comunità carceraria.
Note di libertà al carcere di Monza
L’evento ha rappresentato il culmine di un progetto che unisce musica, educazione e reintegrazione sociale. La particolarità di questo concerto è stata la presenza di quattro detenuti che, grazie a un percorso di formazione musicale avviato quest’anno, hanno avuto la possibilità di suonare insieme alla banda. Al termine di ogni brano, i protagonisti di questo pomeriggio hanno condiviso le loro emozioni e riflessioni sull’esperienza vissuta.
"Suonare mi ha permesso di scoprire una passione che non pensavo di avere, è qualcosa che mi fa sentire vivo e mi fa sperare in un futuro migliore", ha spiegato uno di loro con voce rotta dall’emozione. Un altro ha aggiunto: "La musica è diventata il mio rifugio, un modo per esprimermi e sentirmi parte di qualcosa di più grande".
Il Corpo musicale di Villasanta insieme ai detenuti
Come detto, l’evento ha coinvolto non solo i detenuti, ma anche i bambini del Corpo Musicale di Villasanta e dell’Istituto di Milano, creando un’atmosfera di condivisione e solidarietà tra generazioni e realtà diverse. L’insegnante Sabrina Sanvito, che ha guidato il progetto, non ha nascosto la sua commozione:
"Questo pomeriggio è stato straordinario, un momento di autentica connessione attraverso la musica. Vedere i detenuti suonare con i nostri ragazzi è stato emozionante e carico di significato. Dopo un primo approccio con più strumenti musicali, abbiamo indirizzato i detenuti agli ottoni, ma speriamo di poter ampliare l’apprendimento ad altri strumenti musicali".
Il concerto è stato il frutto di un percorso iniziato nel settembre 2023 quando la Casa Circondariale ha contattato l’associazione di Villasanta per chiedere la disponibilità a tenere un concerto. Il presidente Sergio Stucchi ha accolto l’invito del carcere per una prima esibizione:
"Dopo il riscontro positivo di quel primo concerto è nata l’idea di avviare un corso di musica per i detenuti - ha spiegato il presidente - Ho portato la proposta in consiglio e, con l’entusiasmo e la disponibilità di Sabrina, abbiamo concretizzato il progetto".
"Un'esperienza unica dal punto di vista umano"
Da marzo 2024 quindici detenuti si sono iscritti al corso e hanno partecipato a lezioni settimanali organizzate in piccoli gruppi e focalizzate su strumenti musicali diversi. La formazione è stata resa possibile grazie alla dedizione degli insegnanti e dei volontari, che hanno permesso al progetto di crescere e includere sempre più partecipanti. L’obiettivo del progetto è stato quello di offrire ai detenuti un’opportunità per esprimersi e riappropriarsi di valori come la disciplina, la creatività e soprattutto la speranza. Il presidente Stucchi ha sottolineato con orgoglio il valore dell’iniziativa:
"È un’esperienza che ci arricchisce tutti, soprattutto da un punto di vista umano. Attraverso la musica, abbiamo costruito un ponte tra mondi diversi, offrendo una possibilità concreta di riscatto. Inoltre imparare i rudimenti della musica e suonare uno strumento permette loro di ampliare le proprie competenze contribuendo al reinserimento nella società. Speriamo che con questo concerto gli altri detenuti possano prendere coraggio per iscriversi ai corsi".
Il concerto di sabato, dunque, non è stato solo un momento artistico, ma un esempio di come la musica possa trasformarsi in un potente strumento di inclusione e cambiamento. Tra gli applausi commossi di detenuti, musicisti e insegnanti, si è rinnovata la promessa di continuare a portare avanti questo progetto, nella speranza che possa ispirare altre realtà a fare altrettanto.