Mandato congiunto

«Nozze» Aeb-A2A: quattordici sindaci battono cassa

I Comuni, tutti guidati dal centrodestra, hanno dato mandato congiunto agli avvocati di avviare l’azione risarcitoria per (presunti) i danni subiti dall’operazione di integrazione societaria

«Nozze» Aeb-A2A: quattordici sindaci battono cassa
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L’operazione di integrazione societaria tra Aeb e A2A ha provocato ai Comuni soci un danno economico che va risarcito. Lo dice la relazione tecnico contabile e la nota legale ottenute dagli esperti a cui quattordici Amministrazioni - tutte guidate dal centrodestra - si sono affidate per valutare l’opportunità di un’azione civile risarcitoria staccata dal procedimento penale in corso che vede imputati per turbata libertà nella scelta del contraente e turbativa d'asta il sindaco di Seregno Alberto Rossi, il segretario comunale Alfredo Ricciardi, l’assessore seregnese Giuseppe Borgonovo (con la delega alle Partecipate all’epoca dell’operazione contestata), l’ex presidente di A2A Giovanni Valotti, l’ex presidente di Aeb Loredana Bracchitta e Pierluigi Troncatti, partner della società Roland Berger. Una scelta, quella di procedere in autonomia, mirata a ottenere «una definizione più celere dell’accertamento della pretesa risarcitoria», spiegano i promotori.

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Quattordici, come detto, i Comuni che ora battono cassa, promuovendo un’azione giudiziale diretta a ottenere il risarcimento del danno a loro detta subito dalle «nozze» tra i due gruppi, ciascuno proporzionalmente alla propria quota di partecipazione in Aeb (multiutility impegnata in diversi settori, tra i quali la distribuzione e la vendita di gas, energia elettrica e calore): Lissone, Seveso, Trezzo sull’Adda, Giussano, Sovico, Biassono, Carate Brianza, Besana in Brianza, Briosco, Cogliate, Misinto, Veduggio con Colzano, Renate e Barlassina.

Lo scorso settembre avevano aderito a un protocollo di intesa con Lissone capofila mirato a verificare l’opportunità di adire le vie legali. Opportunità confermata a metà maggio dai professionisti incaricati. Da qui le delibere in via di approvazione in questi giorni con cui le quattordici Giunte conferiscono congiuntamente incarico allo studio legale Messi-Franchina di Bergamo per l’avvio dell’azione civile risarcitoria. Se nei confronti di tutti i sei imputati del procedimento penale o solo di alcuni di loro non è ancora stato ufficializzato in quanto è in corso in queste ore la notifica degli atti agli interessati, come specificato dal sindaco di Lissone, l’avvocato Laura Borella, che così motiva le ancora risicate informazioni diffuse.

La questione è quella della milionaria operazione industriale che ha portato nel 2020 all’aggregazione tra Aeb e A2A, con la prima passata dall’essere società partecipata interamente da enti pubblici a società mista. Un «matrimonio» dal punto di vista amministrativo «bocciato» fino in Consiglio di Stato e finito inoltre al centro di un procedimento penale che vede la Procura monzese contestare un danno complessivo per Aeb «non inferiore a 60 milioni di euro» e «l’omessa valorizzazione di un premio di maggioranza a favore di Aeb non inferiore a 5,7 milioni di euro».

Da qui, la mossa dei Comuni azionisti: alcuni, come Seregno e Limbiate si sono costituiti parte civile nel processo penale; i quattordici citati in queste righe hanno scelto invece l’autonoma azione civile.

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