Assemblea pubblica

Nuovo ponte sull'Adda, il Vimercatese si mobilita tra proposte e preoccupazioni

Il tema resta di estrema attualità a causa dell'imponente aumento di traffico che l'infrastruttura porterà in dote nel Vimercatese

Nuovo ponte sull'Adda, il Vimercatese si mobilita tra proposte e preoccupazioni
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Il nuovo ponte sull'Adda incombe anche sul Vimercatese. E anche la comunità di Bernareggio si mobilita, tra proposte, progetti e preoccupazioni. Il paese non sarà coinvolto dall'opera a livello strutturale, ma le conseguenze sul traffico locale rischiano di impattare in maniera devastante.

Nuovo ponte sull'Adda, Bernareggio si mobilita

Ed è proprio questa la principale preoccupazione dell'Amministrazione comunale del sindaco Gianluca Piazza, che nella serata di lunedì ha indetto un'assemblea pubblica per illustrare il progetto di realizzazione del nuovo ponte sul fiume Adda che verrà portato a compimento da Rfi. La nuova infrastruttura, ricordiamo, si rende ormai necessaria in vista della dismissione dell'attuale "San Michele" che entro il 2030 chiuderà i battenti. A differenza del ponte odierno, quello pensato per il futuro non solo sarà a doppio senso di scorrimento, ma potrà essere attraversato anche dai mezzi pesanti: due novità sostanziali che porteranno in dote un aumento sconsiderato di veicoli proprio all'interno del reticolato viario dei paesi che si trovano all'imbocco del ponte. Proprio come Bernareggio.

I tre scenari

Ma andiamo con calma. Innanzitutto va detto che, a oggi, un progetto definitivo del nuovo ponte ancora non esiste. Nel corso delle ultime settimane Rfi, insieme a Regione Lombardia, ha presentato tre ipotesi progettuali che sono ancora la vaglio delle istituzioni pubbliche. La prima (e considerata migliore dagli attori in gioco) è ancora quella dell’unico ponte affiancato al "San Michele", con sopra il piano stradale a due corsie e sotto quello ferroviario a due binari, per un costo stimato di 356 milioni circa. Una secondo possibilità prevede invece la realizzazione di un nuovo viadotto a sud di Medolago, con conseguente smantellamento di parte dell’attuale linea ferroviaria e delocalizzazione delle stazioni di Calusco d’Adda e Paderno d’Adda. Questa è l’ipotesi più costosa, con una spesa stimata di 673 milioni di euro. La terza opzione prevede invece la realizzazione di due ponti separati, uno ferroviario e uno stradale, sempre vicini al San Michele. Quest’ipotesi, come la prima, permetterebbe di non smantellare le attuali stazioni ferroviarie, per un costo complessivo stimato di 381 milioni di euro.

I dati di traffico

A prescindere da quella che sarà la tesi progettuale, per Bernareggio resta l'incognita, anzi il pericolo del traffico. Per quanto riguarda  l'attuale flusso veicolare feriale lungo la SP3 (Via Roma-Matteotti-Prinetti-Gramsci) è di circa 6.500 veicoli al giorno, con picchi di 630 veicoli all'ora al mattino e 500 veicoli all'ora alla sera;  sulla SP177 Bellusco-Gerno (Via Risorgimento-De Gasperi), invece, si parla di circa 17.700 veicoli al giorno, con punte di 1.650 veicoli all'ora al mattino e 1.450 veicoli all'ora alla sera. La nuova infrastruttura, che potrebbe essere pronta al massimo per il 2033, attrarrà complessivamente, nelle condizioni meno favorevoli, 550/600 veicoli all'ora nelle due direzioni (+60% sul traffico attuale). Il traffico atteso di mezzi pesanti si attesta al 15% del totale (poco meno di 2100 mezzi pesanti al giorno). Dati alla mano, si parla di un aumento di traffico del 144% rispetto alla situazione attuale. Il tutto con l'incognita di Pedemontana, con Bernareggio che, in linea teorica, sarebbe interessata dalla tratta "D breve", di cui però oggi non esiste ancora alcuna progettazione definitiva.

Le proposte in campo

Per far fronte alle due infrastrutture incombenti, i Comuni del Vimercatese stanno discutendo con Rfi e Regione anche di altre proposte viarie locali e sovracomunali, potenzialmente capaci di alleggerire la spaventosa mole di traffico prevista per il futuro. Anche in questo caso le ipotesi in campo sono tre. La prima è rappresentata dalla TRM12 (in giallo nella mappa sottostante), ovvero la cosiddetta "Tangenzialina" di Bernareggio, una bretella che collegherebbe la zona del "Conad" con Ruginello, nel territorio di Vimercate, bypassando l'intero centro cittadino: un'opera che, inizialmente, era stata anche prevista dal progetto di Pedemontana come opera a scomputo della "D lunga". Con la variante della "D breve", tuttavia, questa tangenziale è stata stralciata, ma per l'Amministrazione resta un'infrastruttura di vitale importanza per il futuro che verrà chiesta alle istituzioni regionali a prescindere da Pedemontana.

Sul tavolo c'è poi una soluzione simile (in azzurro nella mappa sopra) ma che verrebbe realizzata sul lato opposto di Bernareggio e metterebbe in collegamento l'area del Francolino con via Pellico e via Risorgimento in direzione di Carnate e della Tangenziale Est. Infine la terza opzione (in rosso nella mappa sopra): una strada di collegamento che partirebbe dalla Sernovella, al confine con Robbiate, e che correrebbe parallela alla rete ferroviaria fino ad Osnago, dove si innesterebbe sulla "342 dir" (la ex Statale 36).

C'è poi un'altra proposta, la cosiddetta "Proposta Baraggia", presentata direttamente dal sindaco di Aicurzio, Matteo Baraggia, che verrà illustrata nel dettaglio venerdì sera in occasione di un altro incontro pubblico previsto in Villa Palavicini: in sostanza si tratterebbe di un attraversamento ferroviario a 7.5 km più a sud del ponte attuale, con doppia stazione una in zona "Globo" e una nella Bergamasca, a Bottanuco, con l'aggiunta di una nuova strada provinciale tra Vimercate (tratta C di Pedemontana) prosegue fino alla Bergamasca. Una soluzione che avrebbe già tutte le autorizzazioni ambientali dato che l'arteria scorrerebbe lungo il tracciato di Pedemontana.

"Momento storico per il territorio"

Ipotesi, teorie, possibilità. Ma a oggi nessun progetto o conferma definitiva, nemmeno da parte dei Comuni, che avranno tempo fino al prossimo 15 luglio per presentare osservazioni e proposte a Rfi. Il tempo, dunque stringe. Motivo per cui urge sempre più arrivare a una soluzione che però sia condivisa con il territorio in un'ottica sovracomunale con il fine di avere una voce più forte:

"Il confronto con i paesi, i cittadini e le Amministrazione è ancora aperto, non ci sono decisioni già prese a priori - ha sottolineato il sindaco Piazza - L'obiettivo è prendere una posizione chiara e forte: la nostra Amministrazione, dopo aver condiviso con la comunità questo scenario e tutte le sue possibile ricadute, si assumerà la responsabilità delle proprie scelte presentando tutte le osservazioni del caso, perché le proposte così come le stanno portando avanti oggi i proponenti non vanno bene e non vanno nella direzione di una qualità di vita sostenibile. Si tratta di un momento storico e delicato per il territorio: il nuovo ponte è un'opera necessaria, ma bisogna valutare attentamente tutte le conseguenze che l'infrastruttura porterà con sè e che andranno a impattare sul territorio stesso. E' una sfida complessa quella che ci attende, ma secondo noi sarà altrettanto fondamentale cogliere le opportunità migliori che emergeranno in questo contesto"

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