Monza

Obiettivo ridurre le terapie invasive sui pazienti vulnerabili: la sedazione in odontoiatria al San Gerardo

Un percorso di assistenza multidisciplinare, standardizzato ma personalizzabile a misura di paziente

Obiettivo ridurre le terapie invasive sui pazienti vulnerabili: la sedazione in odontoiatria al San Gerardo
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L’obiettivo è quello di ridurre dove possibile l’invasività che un intervento in anestesia generale inevitabilmente comporta. Per questo presso la Clinica Odontoiatrica della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza sono state messe a disposizione tecniche farmacologiche di sedazione per i pazienti con bisogni speciali.

La sedazione in odontoiatria al San Gerardo

La disabilità rappresenta non solo una condizione di non-salute fisica, cognitiva, psichica o sociale, ma un vero e proprio fattore predittivo per la dipendenza futura da altri soggetti, un fattore di rischio aumentato per lo sviluppo di più malattie, per la necessità di assistenza a lungo termine, spesso tramite l’ospedalizzazione, e per la mortalità stessa. La disabilità, inoltre, cresce con l’avanzare dell’età ed in età avanzata rappresenta frequentemente il risultato dell’interazione tra condizioni patologiche e alterazioni fisiologiche o parafisiologiche, come l’invecchiamento.

Non solo disabilità mentali o dello sviluppo...

Sono da considerare pazienti con vulnerabilità non solo chi ha disabilità mentali o dello sviluppo, ma anche tutti coloro che presentano patologie
impattanti sulla qualità di vita di una persona ad esempio pazienti infartuati, pazienti con diabete, pazienti oncologici, pazienti con immunodeficienze.

“L’approccio della nostra Clinica Odontoiatrica - spiega il professor Marco Baldoni, direttore della Clinica - si fonda sull’adozione di una filosofia comportamentale al cui centro vi è il soggetto con bisogni speciali e le sue vulnerabilità. Ciò ha permesso di definire un percorso di assistenza multidisciplinare, standardizzato ma personalizzabile a misura di paziente. A seconda del grado di collaborazione e del deficit indotto dalla disabilità o fragilità presente, il paziente potrà essere sottoposto ad un atto terapeutico conservativo (mantenimento degli elementi dentali con rimozione del tessuto carioso infetto) o exodontico (eliminazione degli elementi dentali con prognosi sfavorevole) in regime ambulatoriale”.

Nel caso in cui il livello di collaborazione sia ridotto o assente o le condizioni sistemiche del paziente siano complesse, è prevista la possibilità di eseguire i piani di trattamento in regime di anestesia generale presso le sale operatorie.

Il primo accesso

Il primo accesso alla Clinica odontoiatrica, nel reparto di pazienti con bisogni speciali (venerdì mattina), avviene tramite prima visita odontoiatrica con impegnativa compilata dal pediatra, dal medico di base o su indicazione del collega odontoiatra privato, in cui la famiglia o il care giver vengono seguiti in un percorso di accesso semplificato alla sala operatoria. Il paziente viene quindi accolto e seguito dal team specializzato diretto dal responsabile del reparto e della sala operatoria, il dott. Augusto Parolini, affiancato dalla dott.ssa Elisa Cioffi, specializzanda in Chirurgia Orale, con la collaborazione degli igienisti del Centro di Igiene Orale. Gli interventi di odontoiatria in sala operatoria vengono svolti anche di sabato mattina,
(grazie al progetto S.O.S - sale operatorie sostitutive - con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa), dove vengono erogate prestazioni di tipo estrattivo, conservativo e parodontale di supporto.

“Nello specifico - sottolinea il dottor Parolini - saranno possibili, grazie alla stretta collaborazione tra odontoiatri e il team di anestesisti, diretti dal dottor Ettore Martinez, responsabile della Struttura semplice di coordinamento Anestesia blocchi operatori, la sedazione più o meno profonda (la scelta è a discrezione dell’anestesista) mediante la somministrazione di farmaci che comunemente vengono utilizzati in ambito ospedaliero, per via orale o endovenosa. Nella sedazione cosciente il paziente respira autonomamente e la reazione agli stimoli risulta rallentata; nella sedazione profonda la respirazione autonoma è conservata e la risposta agli stimoli è ancor più rallentata, mentre in anestesia generale (o narcosi) la reazione agli stimoli è totalmente inibita e per sostenere la ventilazione del paziente è necessario il respiratore meccanico”.

Le associazioni che sostengono le famiglie o i care giver delle persone con bisogni speciali nell’area della provincia, stanno informando della possibilità del servizio che viene erogato dalla Clinica Odontoiatrica della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori.

(Nella foto a sinistra il dottor Parolini con il professor Baldoni)

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