Negli ultimi mesi, l’odontoiatria italiana è stata scossa da episodi che hanno messo in difficoltà centinaia di pazienti e sollevato preoccupazioni tra chi si appresta a concludere una riabilitazione orale.
Ha fatto scalpore, ad esempio, il caso di una clinica del Nord-Est che, la scorsa primavera, ha chiuso all’improvviso, lasciando interventi incompleti e pazienti con finanziamenti ancora da saldare.
Odontoiatria: la differenza tra “fiducia” e “logiche commerciali”
Una vicenda che riporta l’attenzione sulla differenza tra chi costruisce nel tempo un rapporto di fiducia con i pazienti e chi, invece, apre con logiche puramente commerciali, pronto a sparire quando i conti non tornano. Secondo il dottor Gianluca Santoni del Centro Medico Brianza di Cornate d’Adda, «il vero problema non è solo economico. Certo, pagare per un lavoro mai terminato è grave, ma il danno più serio è clinico: un paziente lasciato con un impianto provvisorio o un’arcata incompleta rischia complicazioni, dolore e un peggioramento della salute orale».
Molti dei pazienti coinvolti hanno raccontato di essere stati avvisati solo a cose fatte, con appuntamenti annullati e nessuna possibilità di recuperare cartelle cliniche o somme già versate. «Alcuni avevano attivato finanziamenti pluriennali per cure mai completate – rivela il dottor Andrea Ormellese, socio di Santoni – e si sono ritrovati senza alcun riferimento».
Scegliere il dentista per la sua competenza
Santoni sottolinea come «episodi simili dimostrino l’importanza di affidarsi a professionisti radicati sul territorio, con una reputazione costruita negli anni, piuttosto che a strutture che attirano con listini super-scontati, illudendo di poter recuperare il sorriso a prezzi irrisori. La questione economica, spesso percepita come ostacolo, oggi può essere affrontata con pagamenti dilazionati che consentono a tutti di accedere a cure di qualità. Il mio consiglio? Scegliere il dentista per competenza, non per il prezzo in vetrina, che spesso è solo uno specchietto per le allodole».
Il caso ha evidenziato anche la mancanza di tutele quando dietro a uno studio ci sono società a scopo commerciale. In questi contesti, la logica del profitto può prevalere sulla qualità delle cure.
«Un dentista serio non lascia mai un paziente a metà – spiega Ormellese –. Chi lavora con etica e professionalità sa che ogni intervento è un impegno preso e che la fiducia è la base di tutto. Chi apre solo per lucrare, prima o poi, si trova a fare i conti con la realtà: i pazienti non dimenticano e il territorio non perdona».
Piani personalizzati per risolvere ogni problema
Dopo esperienze negative, molti si rivolgono a studi consolidati per completare lavori iniziati altrove. Spesso, però, il nuovo professionista deve anche correggere errori o scelte cliniche discutibili. «Rimettere mano a un lavoro fatto male è sempre più complesso che iniziarlo da zero – osserva Santoni –. Ecco perché la scelta iniziale è decisiva: non si tratta solo di estetica, ma di salute a lungo termine».
La dilazione dei pagamenti, in questo quadro, diventa un alleato: «Molti rinunciano a cure necessarie per paura dei costi immediati – spiega Ormellese –. Con piani personalizzati, il problema si ridimensiona. La vera domanda è: mi sto affidando a mani sicure?»
Quello del Nord-Est non è un caso isolato: negli ultimi anni, altre realtà hanno seguito lo stesso copione, aprendo con campagne pubblicitarie aggressive, attirando clienti con prezzi stracciati e poi chiudendo all’improvviso. Santoni avverte: «Un prezzo troppo basso dovrebbe far scattare un campanello d’allarme. La qualità ha un costo, legato a materiali certificati, tecnologie aggiornate e, soprattutto, alla competenza di chi esegue il lavoro».
Ormellese aggiunge: «Il rapporto di fiducia si costruisce nel tempo. Un paziente deve sapere che, se in futuro avrà bisogno di un controllo o di manutenzione, il suo dentista sarà ancora lì, nello stesso studio, pronto ad accoglierlo».
Un parallelismo naturale è quello con il turismo dentale: la promessa di risparmiare cifre importanti spinge ancora molti a recarsi all’estero. Ma cosa accade se, una volta rientrati, insorgono complicazioni? «Il rischio è simile a quello delle cliniche che chiudono all’improvviso – spiega Santoni –. In entrambi i casi, il paziente resta senza un riferimento stabile, costretto a ricominciare da capo e, talvolta, a pagare due volte per lo stesso lavoro».
Odontoiatria, meglio diffidare di tariffe troppo basse
Che si tratti di strutture improvvisate o di viaggi oltreconfine per risparmiare, in caso di imprevisti la parte più debole resta sempre il paziente. Attenzione, dunque: per avere la certezza di prestazioni di qualità, diffidate di tariffe troppo basse. Sono quasi sempre l’anticamera di una delusione.
Per informazioni su questo tema e per prime visite i dottori Gianluca Santoni e Andrea Ormellese sono a vostra disposizione nella sede del Centro Medico Brianza, in via Castello 5/A a Colnago di Cornate d’Adda, tel. 039.6095873 – email: info@centromedicobrianzamb.it