Bernareggio

Oltre due milioni di euro dalle sanzioni del Codice della strada

L’ex assessore Longhi attacca: «Questo bilancio sta in piedi solo grazie alle multe»

Oltre due milioni di euro dalle sanzioni del Codice della strada
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I «furbetti» del volante portano in dote alle casse del Comune oltre 2 milioni di euro.

Oltre due milioni di euro dalle sanzioni del Codice della strada

E’ questo l’impressionante dato che emerge dal bilancio di Bernareggio e su cui le minoranze, la scorsa settimana, hanno dato battaglia in sede di Consiglio. Al centro delle polemiche, neanche a dirlo, il sospettato numero uno: il semaforo di via Matteotti, storicamente considerato il vero «killer» delle strade, capace di mietere un imponente numero di sanzioni a causa di chi attraversa l’incrocio con il rosso. Croce per i cittadini e delizia per le finanze comunali, insomma.

«E’ chiaro da questo bilancio che ormai si prevede una dipendenza strutturale dalle entrate derivanti dalle sanzioni del Codice della strada - ha sottolineato la capogruppo di “Progetto Bernareggio”, Cinzia Longhi - Nel bilancio 2024 troviamo entrate stimate per 2 milioni e 200mila euro che correttamente vengono depurati del 58% considerata la loro presunta inesigibilità. Rimane come risorsa all’interno del bilancio circa 918mila euro: se non togliessimo questa entrata, per far quadrare il bilancio dovremmo tagliare circa 800mila di spese. Significa che le multe sono ormai essenziali per la quadratura del nostro bilancio e questo aspetto determina anche scelte sulla viabilità, come la conferma dei semafori per salvare le finanze deteriorando però la vivibilità del paese. E’ una scelta politica che non condividiamo».

Sulla stessa linea di pensiero anche l’altro capogruppo di opposizione, Stefano Tornaghi.

«Quello delle semaforizzazioni è un tema che è stato ampiamente dibattuto anche in passato, ma non è mai stato fatto nulla in merito dalle Amministrazioni precedenti - ha tuonato l’ex vicesindaco - Sicuramente danno un aiuto efficace al bilancio, ma mi auguro che questa Giunta rifletta sulla situazione, perché ormai non è più una questione di sicurezza, ma di terrorismo».

La replica alle minoranze

Pronte le repliche degli assessori competenti che hanno rispedito le accuse al mittente: «Le multe non servono a fare cassa - l’intervento di Angela Marcella, assessore al Bilancio - Quando siete stati in Amministrazione (sia Longhi che Tornaghi dal 2009 al 2014, ndr) avevate vinto le elezioni dicendo che avreste tolto il semaforo di via Matteotti, poi però non lo avete fatto e ve lo siete tenuti. La verità è che se uno rispetta il Codice della strada, le multe non le prendi, non è certo una questione di terrorismo».

Identico punto di vista quello dell’assessore ai Lavori pubblici, Luigi Villa: «Non è una questione di terrorismo, ma di sicurezza. Io ho paura ad attraversare l’incrocio per quelli che passano con il rosso. Personalmente io inasprirei ancora di più le sanzioni, perché passare con il rosso è pericolosissimo. Senza contare che, come ben sapete, gli introiti derivanti dalle sanzioni vengono reinvestiti nell’ambito della sicurezza stradale a beneficio dell’intera comunità».

Una faccenda storica e altrettanto dibattuta, su cui comunque pesa anche la mole di veicoli in transito da Bernareggio come ha sottolineato il sindaco Gianluca Piazza nella chiosa finale:

«Ora si parla solo del semaforo, ma le sanzioni riguardano anche altro. Abbiamo fatto delle analisi la scorsa settimana e abbiamo verificato che sulle nostre strade passano ogni circa 200 veicoli, con picchi anche di 1000, privi di revisione o assicurazione. Ovviamente non tutti vengono sanzionati, ma sui dati relativi alle contravvenzioni vanno considerate anche queste dinamiche».

 

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