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Omicidio Attanasio, raccolte 1500 firme per dire "No alla pena di morte"

L'iniziativa della moglie dell'ambasciatore dopo la richiesta della pubblica accusa nel processo in Congo

Omicidio Attanasio, raccolte 1500 firme per dire "No alla pena di morte"
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Omicidio Attanasio, raccolte  1500 firme per dire "No alla pena di morte". L'iniziativa della moglie dell'ambasciatore dopo la richiesta della pubblica accusa nel processo in Congo

Firme per dire "No alla pena di morte"

Chiesta la pena di morte per i sei presunti responsabili dell’omicidio dell’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso il 22 febbraio 2021 durante l’assalto a un convoglio delle Nazioni Unite. I famigliari del diplomatico cresciuto a Limbiate sono contrari e tramite l’associazione Mama Sofia, fondata da Zakia Seddiki, moglie dell’ambasciatore, lanciano una petizione in rete su Change.org per dire "No alla pena di morte". Da sabato sono già state raccolte quasi 1.500 firme.

La richiesta della pena capitale

Martedì scorso, durante l’udienza del processo in Congo, la pubblica accusa del tribunale militare di Kinshasa ha chiesto la pena capitale per i sei imputati (cinque arrestati e uno ancora latitante) accusati l’omicidio dell’ambasciatore, del carabiniere della sua scorta Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo. La difesa invece ha chiesto l’assoluzione per tutti.

La famiglia non è più parte civile nel processo

Sabato mattina però, contestualmente all’ultima udienza, la famiglia ha depositato tramite il suo legale la rinuncia alla costituzione di parte civile nel processo: "Non condividiamo l’idea della pena di morte - ha ribadito l’avvocato Rocco Curcio - Anche se in Congo esiste una moratoria che impegna di fatto a non attuarla, con questa azione ci sentiamo più garantiti". Il verdetto del giudice dovrebbe essere emesso entro dieci giorni dall’udienza, quindi nei primi giorni della settimana prossima.

"Luca era assolutamente contrario"

Nel frattempo è partita una grande mobilitazione:

"Ho accolto con dolore la richiesta di condanna alla pena di morte per gli imputati, nel processo in corso a Kinshasa, per l’assassinio di Luca, Vittorio e Mustafa - ha dichiarato Zakia Seddiki Attanasio in una nota allegata alla petizione - Luca era un uomo buono, mosso da profonde motivazioni umanitarie e di elevatissimi ideali ed era assolutamente contro la pena di morte. Ne avevamo parlato spesso e desidero testimoniarlo ora, di fronte a questa richiesta di condanna alla pena capitale".

L'appello di Zakia

Quindi la richiesta al Ministero degli Affari Esteri, all’Ambasciata d’Italia a Kinshasa, di trasmettere questo appello a chi dovrà emettere il giudizio:

"Attraverso l’associazione Mama Sofia, ideata e fortemente voluta da Luca, vi chiedo di aggiungere la vostra firma contro la pena di morte in questo processo e più in generale nel mondo - ha concluso Saddiki Attanasio - Sono convinta che sia il modo giusto di onorare la memoria di Luca e di promuovere quegli ideali di amore per l’umanità cui egli si è sempre ispirato".

Come aderire all'iniziativa

Per firmare la petizione "No alla pena di morte per i responsabili dell’omicidio di Luca Attanasio":

https://www.change.org/p/no-alla-pena-di-morte-per-i-responsabili-dell-omicidio-di-luca-attanasio?fbclid=IwAR2rOlBBY_H7CfN1CbnfcnTx03tu-tHx8RI3qyJe17VQX9fW_YzdEgNbOxI

 

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