battaglia di giustizia

Omicidio dell'ambasciatore, appello al Parlamento per istituire una Commissione d'inchiesta

La richiesta è stata presentata questa mattina, lunedì, dalle associazioni che da anni si battono per  la verità sull'agguato mortale in Congo

Omicidio dell'ambasciatore, appello al Parlamento per istituire una Commissione d'inchiesta
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Omicidio dell'ambasciatore, appello al Parlamento per istituire una Commissione d'inchiesta. La richiesta è stata presentata questa mattina, lunedì, dalle associazioni che da anni si battono per  la verità sull'agguato mortale in Congo

Chiesta una Commissione d'inchiesta

«Il Parlamento istituisca una Commissione d’inchiesta per Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci, Mustapha Milambo».

E’ l’appello inviato questa mattina, lunedì, ai capigruppo di Camera e Senato da Associazione Amici di Luca Attanasio, Associazione Vittorio Iacovacci, Rete Limbiate, Associazione Prospettiva 2023.

«L’omicidio di un Ambasciatore e della sua scorta non può essere derubricato ad un fatto di cronaca nera, è anche un attacco allo Stato, che non può ignorare l’episodio e che deve reagire con dignità» ricordano i promotori dell’iniziativa chiedendo che venga fatta piena luce sull’omicidio in Congo del 22 febbraio 2021.

Verità ancora da accertare

Ad oltre quattro anni dall’agguato in cui furono uccisi l’ambasciatore, il carabiniere della sua scorta e l’autista del Programma alimentare mondiale, nessuna verità è stata ancora accertata sui mandanti e sul movente dell’agguato. La condanna all’ergastolo di sei uomini, inflitta dalla Giustizia congolese nell’aprile 2023, ritenuti gli esecutori materiali della strage, desta "forti perplessità".

Il processo mai celebrato

Mentre sul fronte della Giustizia italiana, il processo ai due funzionari Onu accusati di gravi mancanze nella sicurezza della missione e quindi di omicidio colposo, non è mai stato celebrato poiché è stata riconosciuta loro l’immunità diplomatica. Inoltre lo Stato italiano non si è costituito parte civile in questo procedimento e non risulta che il Governo abbia preso iniziative nei confronti delle Nazioni Unite (nelle motivazioni della sentenza di non luogo a procedere la giudice ha indicato lo Stato italiano come unico soggetto legittimato a interloquire sul tema dell’immunità con l’Onu).

Il ruolo della politica

A settembre dell’anno scorso Salvatore Attanasio, papà dell’ambasciatore, e Dario Iacovacci, fratello del carabiniere, avevano già chiesto il coinvolgimento della politica in supporto alla Magistratura durante un’audizione nella sala stampa della Camera dei deputati a Roma. In questi anni si sono anche susseguite interrogazioni parlamentari al Ministro degli Esteri e audizioni alle commissioni ma una netta presa di posizione del Governo sul caso non c’è stata.

«Le commemorazioni che puntuali da quattro anni ricordano gli uomini servitori dello Stato, hanno, nella migliore delle ipotesi, espresso vicinanza ai familiari, ricordato e onorato i caduti, osservato minuti di rispettoso silenzio e tuttavia, con rammarico, non abbiamo registrato una sola concreta iniziativa di Governo affinché fosse fatta luce su questa terribile vicenda» hanno puntualizzato i promotori dell’appello.

L'appello al Parlamento

Ora, dunque, la richiesta ufficiale alle istituzioni di prendere un impegno concreto per la verità:

«Pensiamo sia giunto il momento per i rappresentanti parlamentari di rompere gli indugi e dotare il nostro Paese di una Commissione d’inchiesta parlamentare, uno strumento d’indagine capace di accertare i fatti, verificare i numerosi atti, ascoltare tutti i soggetti che possano dare un significativo contributo all’accertamento della verità - hanno proseguito le associazioni - Lo chiediamo ai gruppi parlamentari di Camera e Senato in nome del diritto alla verità per i familiari, per i cittadini italiani, per l’onore e la dignità delle Istituzioni del nostro Paese».

 

 

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