Mobilitazione a Lissone

Operai in sciopero, l'azienda: "Anni di incertezza e difficoltà"

I vertici di Cleaf: "A causa della pandemia cresciuti anche i costi delle materie prime ed energia"

Operai in sciopero, l'azienda: "Anni di incertezza e difficoltà"
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Dopo l'annuncio dello sciopero dei dipendenti della Cleaf di Lissone, l'azienda ha voluto precisare la sua posizione.

Sciopero, la posizione dell'azienda

La Cleaf di via Bottego, dopo la notizia dello sciopero previsto per questo venerdì, ha precisato la sua posizione circa le richieste dei dipendenti e delle sigle sindacali.

Cleaf è un’azienda conosciuta e apprezzata dai professionisti del settore arredo e interior design di tutto il mondo. Nonostante questa posizione di rilevanza, negli ultimi due anni abbiamo vissuto un periodo di incertezza e difficoltà a causa della pandemia e dei continui rincari dei costi delle materie prime ed energia. Siamo in costante ascolto dei nostri collaboratori per mantenere e migliorare, ove possibile, le condizioni organizzative e retributive. Riteniamo però che attualmente non ci siano i presupposti per istituire un premio di risultato. Confidiamo che i nostri collaboratori sappiano valutare positivamente un comportamento che tenacemente si adopera per il mantenimento dell’occupazione e il benessere di tutti.

Questa è stata la posizione di Andrea Martinelli, direttore industriale di Cleaf Spa.

Le richieste degli operai

A partire dal 2019 sindacati e risorse umane dell'azienda hanno elaborato una serie di richieste, arrivate dai dipendenti che operano nei quattro stabilimenti dell'azienda, per avviare un percorso condiviso con la direzione aziendale per migliorare le condizioni contrattuali.

Le richieste delle sigle sindacali chiedevano l'istituzione di un premio di produzione da distribuire ai dipendenti, l'istituzione del ciclo continuo e la condivisione di indennità di turno e di mansione.

Lo sciopero davanti allo stabilimento Cleaf di via Bottego a Lissone è in previsione per questo venerdì, cui si aggiungerà un presidio  tra le 9 e le 12. A comunicare la decisione di incrociare le braccia i rappresentanti della Cgil, Cisl e Uil all'unanimità.

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