Fiore all'occhiello

Ospedali pubblici e laboratori privati visitano il centro di Anatomia Patologica vimercatese

Ciò che interessa maggiormente è il sistema di tracciabilità dei diversi processi dell’attività diagnostica della struttura.

Ospedali pubblici e laboratori privati visitano il centro di Anatomia Patologica vimercatese
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Nelle ultime settimane la struttura di Anatomia Patologica, la cui attività copre e interessa i presidi ospedalieri di Vimercate, Carate e Desio, è stata meta di centri ospedalieri pubblici e grandi network di laboratori sanitari privati. L’obiettivo? Conoscere l’organizzazione e i processi di informatizzazione del servizio di ASST Brianza, per poterli eventualmente trasferire o emulare presso i propri contesti.

Ospedali pubblici e laboratori privati visitano il centro di anatomia patologica vimercatese

“La nostra è una struttura piccola, dal punto di vista fisico – racconta orgoglioso il suo direttore Giorgio Bovo – ma anche un piccolo gioiello, come hanno testimoniato i nostri ospiti, per la sua organizzaione e per le sue
capacità tecnologiche”.

Interesse verso il sistema di tracciabilità

Ciò che interessa maggiormente è il sistema di tracciabilità dei diversi processi dell’attività diagnostica della struttura:

“Un sistema e una infrastruttura tecnologica che ci consente di avere sempre sotto controllo l’analisi del materiale anatomico e soprattutto di conoscere, in qualsiasi momento, i diversi passaggi dell’attività anatomopatologa”, racconta Bovo.

La risposta diagnostica alle domande dei clinici, chiamati a decidere la giusta terapia per i propri pazienti, è così garantita velocemente. Di più: il sistema di tracciabilità comporta anche la possibilità di intervenire anche su possibili errori degli operatori, per correggerli ed evitare che si ripetano.
Attualmente sono impegnati nell’attività di anatomopatologia 7 medici. Attivi anche 10 tecnici, di cui 3 si occupano della valutazione citologica (lo studio delle cellule), mentre 7 si dedicano alla valutazione istologica (lo studio dei tessuti).

“Ancora oggi – aggiunge Bovo – in molte anatomie patologiche, i vetrini vengono identificati con etichette scritte a mano e trasferiti manualmente, mentre da noi sono definiti con codici a barre in modo tale che ogni fase del processo possa essere costantemente monitorata e registrata”.

Le novità in cantiere

In cantiere una serie di innovazioni tecnologiche che potranno consentire di operare in modo ultrarapido e soprattutto nel campo delle biopsie e della citologia.
Ciò che in questo periodo sta maggiormente interessando gli operatori è il progetto di digitalizzazione di tutta l’attività. “I vetrini – sottolinea il primario – non verranno più visti al microscopio, ma digitalizzati, rendendosi visibili a video, analizzabili elettronicamente e condivisibili dagli specialisti”.

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