Monza

Papà e figlia volontari in Togo

L’associazione Abbi cura di te Onlus ha raccontato della sua missione ai fedeli di San Fruttuoso

Papà e figlia volontari in Togo
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Papà e figlia uniti dalla voglia di aiutare il prossimo e di trasmettere agli altri i valori del volontariato. È questo che ha mosso Giuseppe Villa e la figlia Valentina Villa a fare conoscere l'associazione Abbi cura di loro Onlus, di cui fanno parte, in un incontro all'oratorio di San Fruttuoso di Monza tenutosi giovedì scorso, in cui con grande passione hanno raccontato la propria esperienza in Togo, uno degli Stati africani col più alto tasso di mortalità, causata da scarsa nutrizione e malattie.

Papà e figlia volontari in Togo

«Nonostante la situazione che vive quella realtà, ai bambini non manca mai il sorriso. Hanno forse imparato che per essere felici basta stare insieme e sapersi accontentare di quello che si ha» ha spiegato Giuseppe Villa, mentre al suo fianco la figlia ventiduenne Valentina trasudava emozione per l'esperienza da poco fatta, insieme ad altri giovani, per aiutare i bambini orfani nel paese africano.

La Onlus svolge attività di aiuto per accompagnare il lavoro delle suore misericordine che lì gestiscono due case di cura per le persone affette da patologie mentali ed una scuola materna. Una delle suore missionarie, suor Simona Villa, sorella di Giuseppe, è originaria proprio di San Fruttuoso, così come un'altra suora misericordina, non però missionaria ma residente a Monza, suor Simona Pasquali, le quali hanno stretto un rapporto di grande affiatamento con l'oratorio del loro quartiere. Così è stata vasta la partecipazione dei cittadini, così come significative le offerte raccolte dall'associazione di volontariato. I tanti presenti hanno osservato con attenzione Giuseppe Villa mentre mostrava foto e video di quel mondo così lontano ma in realtà intimamente vicino a livello umano, forse per i sorrisi genuini e il puro candore dei volti che si vedevano scorrere. Villa ha spiegato che loro si occupano di dare una mano al centro di reinserzione del villaggio di Zooti, attualmente ospitante circa 300 pazienti, i quali, una volta guariti, vengono reintegrati nella società grazie al lavoro che imparano nella struttura stessa.

L'esperienza nel centro

«A Zooti i malati, affetti più che altro da schizofrenia e bipolarismo, guariscono grazie alle medicine - ha chiarito il volontario - ma è l'esperienza di amore donato loro da persone sconosciute, insieme all'esperienza personale che li ha forgiati direttamente, a rendere loro stessi i migliori maestri per aiutare gli altri. Per questo molti dopo la guarigione restano a lavorare nel centro stesso». Chi soffre di patologie psichiatriche in Togo viene trattato come un indemoniato che non ha speranza di salvezza, dato spesso in pasto al male e al dolore. Tanti sono stati torturati, incatenati, picchiati, e, soprattutto, dimenticati. È in questa catena perversa che si insinua il lavoro delle suore misericordine, dell'associazione Abbi cura di loro, dei malati guariti ora in prima linea nello scardinare questo pregiudizio, affinché le persone fragili riescano a ritrovare se stesse, a ritornare a vivere.

Si impara anche un mestiere

Ha ritrovato sé stesso l'ex malato Jonas, divenuto ora direttore del centro di Zooti, mentre altri hanno imparato i più svariati lavori: dal parrucchiere, al fabbro, al sarto, al meccanico. Giuseppe Villa, dal canto suo, ha portato in Africa la sua passione per la musica (essendo lui musicista della band country Bluedust), suonando durante la tre giorni d’inaugurazione del centro di reinserzione dei pezzi suoi. La musica ha attecchito sui togolesi, avendo loro un’innata passione per il canto e per il ritmo.

Prospettive future

Ora per il futuro il sogno del volontario è di poter realizzare un piccolo spettacolo di danza e musica con i malati, da portare in giro per l’Africa, che sia l’occasione per raccontare la loro storia, far comprendere che c’è un’alternativa di cura rispetto alle attuali strutture psichiatriche, fatta si di farmaci, ma anche di preghiera, di solidarietà, di musica, di vita.

(nella foto di copertina Giuseppe e Valentina Villa insieme ai fedeli di San Fruttuoso (sono i primi due da destra), sopra invece Giuseppe Villa con Jonas, ex paziente e ora direttore del centro per le malattie mentali di Zooti)

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