Il caso

Pedemontana, Brianza Rete Comune chiede alla Provincia di diffidare Regione Lombardia

Il testo della mozione verrà discusso in Consiglio provinciale il 3 novembre.

Pedemontana, Brianza Rete Comune chiede alla Provincia di diffidare Regione Lombardia
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Una mozione durissima, in cui si chiede alla Provincia di Monza e Brianza di diffidare Regione Lombardia dal procedere nella realizzazione di Pedemontana. E' quella depositata nel corso dell'ultimo Consiglio provinciale dal gruppo consigliare Brianza Rete Comune. Il testo della mozione verrà discusso il prossimo 3 novembre.

Valutazioni "datate" e comportamento "politicamente omissivo"

E' stata depositata nel corso dell'ultimo Consiglio provinciale una durissima mozione redatta dal gruppo Brianza Rete Comune e firmata dai consiglieri Francesco Facciuto (primo firmatario), Vincenzo Alessandro Di Paolo, Alberto Rossi, Simone Sironi, Concettina Monguzzi e Pietro Cicardi. Nel testo il gruppo evidenzia ancora una volta alcune delle criticità che stanno accompagnando la realizzazione di Pedemontana. Una realizzazione che nel corso delle ultime settimane ha incontrato anche le vibranti proteste di sindaci e cittadini del territorio.

"La progettazione e la realizzazione di Pedemontana si inseriscono in un quadro di valutazioni datate e in larga parte superate - si legge nella mozione - Si veda a tal proposito e a mero titolo esemplificativo la difformità tra le previsioni di traffico per la Tratta D, rispettivamente indicate nelle analisi trasportistiche del febbraio 2009 e del gennaio 2021, con un più che dimezzamento del numero di veicoli teorici giornalieri medi. La Corte dei Conti, inoltre, non ha esitato ad affermare come quanto trasmesso alla data del giudizio non consenta di valutare l'effettiva sostenibilità finanziaria dell'operazione messa in campo da Regione Lombardia. L'eventuale realizzazione dell'opera impatterebbe in maniera significativa sotto il profilo ambientale: si richiama a tal proposito l'impegno del Consiglio provinciale a ridurre le previsioni di consumo di suolo, obiettivo cardine dell'ulima variante al Piano territorilae di Coordinamento provinciale. Si ritiene necessario un percorso di revisione critica delle premesse sottostanti la progettazione e l'eventuale realizzazione dell'opera".

Il gruppo sottolinea inoltre l'atteggiamente tenuto finora dai vertici di Regione Lombardia nei confronti non solo dei Comuni interessati dall'infrastruttura, ma anche della stessa Provincia di Monza e Brianza.

"Il comportamente politicamente omissivo tenuto da Regiorne Lombardia anche in ordine ai recenti sviluppi relativi alla Tratta D di Pedemontana, significativi e gravemente impattanti, con ingiustificati ritardi maturati nei confronti dei Comuni e della Provincia per quel che riguarda l'ottenimento dei necessari aggiornamenti di merito, ad oggi tutt'altro che adeguatamente puntuali e coerenti. Considerato che l'azione di coordinamento assunta dal Presidente in occasione dell'assemblea dei sindaci dello scorso 18 febbraio 2022 e a fronte delle sollecitazioni raccolte nell'ambito dei lavori del Consiglio provinciale non ha portato all'avvio di alcune interlocuzione strutturata con Regione Lombardia, che fosse nei fatti finalizzata a una revisione critica. Il percorso interlocutorio si è rivelato inadeguato. Riteniamo quindi indispensabile un deciso coinvolgimento della Provincia".

L'impegno in ottica Tratta D Breve

Nella seconda parte della mozione, Brianza Rete Comune si è quindi concentrata sulla realizzazione del Tratta D Breve di Pedemontana, chiedendo un impegno forte alla Provincia, invitandola a diffidare Regione Lombardia dal procedere ulteriormente in modo unilaterale rispetto alla revisione del progetto definitivo già approvato.

"Regione Lombardia intende procedere evitando una strutturata discussione di merito con le Amministrazioni del territorio circa la scelta di variare il tracciato, avendo peraltro ridotto le interlocuzioni con i Comuni a mere comunicazioni tecniche e prive dello spazio politico necessario - continua la mozione - Le relazioni tecniche a supporto dell'ipotesi D Breve presentano gravi lacune di merito e nell'impostazione generale, mostrandosi incapaci di consegnare evidenze conclusive in merito al beneficio che la realizzazione di Pedemontana potrebbe produrre. L'impatto ambientale dell'opera risulta poi gravemente sottostimato, non tenendo conto dell'attuale dimensionamento del Parco P.A.N.E. e delle sua effettiva funzione ecosistemica. A tal proposito si sottolinea come l'analisi di fattibilità adoperi cartografia non aggiornata e che contrariamente a quanto desumibile dalle tavole oggi agli atti, circa il 70% dell'opera ricadrebbe sul territorio del Parco. Risulta quindi necessario un adeguato e ben più significativo approfondimento tecnico, oltre che politico".

Da qui la richiesta alla Provincia di diffidare la Regione: richiesta che rischia di generare non poche difficoltà al presidente Luca Santambrogio, esponente della Lega, proprio come il Governatore Attilio Fontana e l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità Claudia Maria Terzi.

"Chiediamo che il Presidente Santambrogio e la Provincia si impegnino nel diffidare Regione Lombardia dal procedere ulteriormente in modo unilaterale rispetto alla revisione del progetto definitivo già approvato, richiedendo contestualmente l'attivazione di un confronto tecnico e politico strutturato. Nel richiedere formalmente a Regione Lombardia tutti i riscontri relativi al report e ai verbali dei tavoli territoriali recentemente riunitisi e a trasmettere copia dei riscontri di Regione a tutti i Comuni partecipanti ai tavoli delle tratte e al Consiglio provinciale. Nell'affidare alla Commissione garanzia e controllo lo specifico mandato di supervisione in ordine al percorso di analisi, pianificazione e progettazione in corso, elaborando una sintesi che dovrà essere di supporto ai lavori del Consiglio provinciale. Mettere a disposizione della Commissione tutte le risorse che si renderanno necessarie. Dotarsi di tutte le analisi necessarie a valutare l'impatto delle diverse alternative progettuali a proposito della Tratta D, con particolare riferimento agli effetti sul traffico veicolare e all'impatto delle ipotesi in campo sulla rete stradale di propria competenza, all'impatto ambientale, alle potenziali ricadute sulla qualità di vita dei cittadini, ai conseguenti scenari socioeconomici previsti. Esprimere attraverso atti formali e inequivocabili un conseguente indirizzo in ordine alle alternative in fase di elaborazione e a quelle che si riterrà necessario approfondire in merito alla Tratta D e a tutte le conseguenti revisioni che si mostreranno necessarie".

"Il 3 novembre servirà una presa di posizione forte"

Sul contenuto della mozione sono intervenuti anche alcuni esponenti del gruppo Brianza Rete Comune, a cominciare dal primo firmatario Francesco Facciuto, consigliere comunale della lista civica di Concorezzo "La Rondine".

"Regione Lombardia ha adottato una condotta politica perlomeno omissiva, deprimendo la funzione e la dignità di tutti gli enti locali coinvolti, proprio a partire dalla Provincia. Dobbiamo riconoscere insieme questo dato di fatto e predisporre tutte le conseguenti iniziative, mettendo da parte inconcludenti divisioni di schieramento. Innanzitutto, occorre diffidare Regione Lombardia dal proseguire la sua azione unilaterale, incompatibile con il doveroso profilo di cooperazione istituzionale che ogni livello politico-amministrativo dovrebbe interpretare".

A presentare il testo in aula è stato il sindaco di Agrate Simone Sironi, impegnato in prima linea contro la realizzazione di un'infrastruttura che andrebbe a impattare in modo devastante sul territorio di Omate.

"Nella seduta del 3 novembre, chiederemo a tutto il Consiglio Provinciale una presa di posizione forte. I cittadini ci chiedono un approccio determinato nel proteggere i nostri territori di interventi dannosi e sulla cui utilità resta un evidente punto interrogativo. A tal proposito, inconcepibile non siano state approfondite tutte le necessarie alternative. È bene sia chiaro un punto: non intendiamo concedere carta bianca a nessuno e siamo pronti ad intraprendere tutte le azioni che si riterranno necessarie, forti del sostegno di numerosi amministratori pubblici e tantissimi cittadini".

Spazio infine a Giorgio Monti, capogruppo di minoranza a Mezzago con la civica "Mezzago Democratica".

"E' molto grave il fatto che le relazioni oggi disponibili sull’ipotesi di una tratta D breve sottostimano in modo significativo l’impatto del tracciato sul parco agricolo P.A.N.E, un’area protetta di grande valore paesaggistico e ambientale che potrebbe ospitare circa il 70% del tracciato. Da questo punto di vista è inaccettabile lo studio di fattibilità non abbia nemmeno avuto la cura di utilizzare una cartografia aggiornata".

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