Pedemontana sposta la Valassina. Il tracciato sarà traslato verso ovest
Tre le novità emerse in commissione. Prevista anche la chiusura dell’uscita Cascina Aliprandi

Slittamento dei tempi. Sia del cantiere di Pedemontana che della Trmi10, la bretella che collegherà Monza a Vedano e Biassono, passando per Lissone. E poi lo lo spostamento del tracciato della Valassina per permettere i lavori sullo svincolo di Desio dell’autostrada.
Pedemontana sposta la Valassina. Il tracciato sarà traslato verso ovest
Sono sostanzialmente tre le novità emerse nelle tre ore abbondanti di lavoro della commissione Territorio, Trasporti, Ecologia e Protezione civile convocata in sala consiliare lunedì sera della scorsa settimana. All’ordine del giorno, «aggiornamenti sulla cantierizzazione di Pedemontana».
Aggiornamenti «per quanto possibile» si sarebbe potuto ben aggiungere perché se le opposizioni denunciano un vuoto di notizie, pure per Giunta e tecnici non pare essere missione semplice ottenere informazioni certe. Tanto da far ammettere all’ingegner Alessandro Arena dello studio Trm (consulente del Comune sia per la cantierizzazione dell’autostrada che per il Piano urbano del traffico), presente lunedì, di essere stati costretti a «incalzare» Pedemontana per avere le tavole di dettaglio del progetto. Quest’ultimo, pur essendo in fase esecutiva, è una sorta di «work in progress» ancora suscettibile di revisioni. Seppur contenute.
«I disagi non mancheranno, è evidente: ci sono quando si asfalta una strada, figuriamoci davanti a un’autostrada. Noi stiamo lavorando per ridurre gli effetti negativi sui cittadini e sul territorio - ha ripetuto a più riprese l’assessore a Viabilità e Mobilità Massimo Rossati - Abbiamo proposto una serie di modifiche: alcune accolte totalmente, altre parzialmente, altre ancora respinte».
Tra queste ultime l’anticipazione dei lavori della Trmi10: partiranno infatti dopo quelli dell’autostrada, ben oltre quindi la data di giugno 2026 messa sul tavolo lo scorso dicembre da Sabato Fusco, direttore generale di Pedemontana.
La parola è poi passata all’ingegner Arena che ha avuto il suo bel daffare nel presentare, da tecnico, le fasi del cantiere. Tanto da essere stato costretto a ripetere il suo intervento, incalzato dai banchi riservati ai commissari di opposizione che lo invitavano a una maggior chiarezza espositiva.
Tornando alle novità, non può non colpire le migliaia di automobilisti che quotidianamente percorrono la Valassina l’annuncio di una temporanea traslazione del sedime della superstrada verso ovest nell’area del maxi svincolo a «quadrifoglio», con mantenimento delle tre corsie di marcia, modifica delle controstrade laterali, chiusura dell’uscita di Cascina Aliprandi, in direzione Lecco, e divieto di svolta a sinistra per chi proviene da Monza ed è diretto a Desio. Uno «stop» che obbligherà a utilizzare lo svincolo precedente di San Giorgio oppure il successivo, quello di Seregno Sud, dove sarà deviato tutto il traffico pesante diretto alla zona industriale di Desio. Temporaneamente abbiamo detto perché la modifica durerà solo per la prima delle tre fasi del cantiere. Già in ritardo di sei mesi: da cronoprogramma, infatti, avrebbe dovuto prendere il via nel secondo semestre del 2025 (quindi in questo momento) per concludersi nel primo semestre del 2026.
Per nulla soddisfatta l’opposizione: dal Pd al Listone, da Vivi Lissone a Prima Lissone con un Fabio Meroni sconsolato. Per una convocazione della commissione «al buio», senza quindi la necessaria documentazione (con tirata d’orecchie al presidente Andrea Carraretto). E per un utilizzo smodato del condizionale che non aiuta a chiarire le idee. Anzi.
«Siete voi a dover fare da garante alle opere annunciate», la richiesta di impegno alla Giunta del consigliere Luca De Vincentis che ha nuovamente puntato i riflettori sui possibili rischi per la salute dell’abitato di Santa Margherita legati ai cantieri, supportato dal padre Luigi, portavoce del Comitato per la difesa del territorio, a cui il presidente Carraretto ha concesso di intervenire al termine dei lavori della commissione.
Il cantiere si prende il giardino della scuola
Il Comitato per la difesa del territorio lo denuncia da tempo: il cantiere di Pedemontana impatterà tanto, troppo sulla primaria «Rodari» di Bareggia, a Macherio, che si affaccio sull’area destinata a raccogliere la terra di riporto del cantiere. La conferma è arrivata in settimana dal sindaco Franco Redaelli.
«Purtroppo - ha comunicato il primo cittadino - la collocazione attuale della pista di pattinaggio verrà interessata in modo permanente dal tracciato di Pedemontana».
I primi interventi, attorno all’istituto di via Sant’Ambrogio, consisteranno nel recintare e delimitare la zona che sarà interessata dalle opere, così da evitare problemi di sicurezza per gli alunni. Il giardino della scuola primaria, infatti, sarà in parte coinvolto dagli scavi per la realizzazione della galleria Macherio 1 dell’autostrada.
«Per la sicurezza dei bambini verrà subito recintata l’area di lavoro - spiega Redaelli - Ci sono poi buone notizie: siamo riusciti a salvare i due pini marittimi all’entrata di via Sant’Ambrogio. Il primo intervento sarà la posa sotterranea dei cavi elettrici (a cura di Terna), mentre l’inizio dei lavori per il tunnel è previsto tra un anno».
L’arrivo dell’autostrada si porterà via, invece, in maniera definitiva, la pista di pattinaggio accanto alla scuola, a ridosso di via Cardinal Ferrari, utilizzata dal Roller Macherio. Il giardino e le aree verdi intorno al plesso saranno invece ripristinate dopo la conclusione dei lavori principali del tunnel.
(in copertina il maxi svincolo a quadrifoglio all’altezza del quale il tracciato della Valassina sarà traslato verso Ovest con mantenimento delle tre corsie e modifica delle controstrade laterali, chiusura dell’uscita di Cascina Aliprandi, in direzione Lecco, e divieto di svolta a sinistra per chi proviene da Monza ed è diretto a Desio)