Pennelli, colori e tanto entusiasmo per sistemare l’arredo urbano, un modo concreto e significativo per prendersi cura di Seregno.
Pennelli e colori per prendersi cura della città
Un’interessante e forse unica iniziativa nel panorama scolastico locale vede protagonisti gli studenti del liceo Parini di Scienze umane e del Linguistico di Lissone, da alcune settimane e fino al termine dell’anno scolastico impegnati nel progetto di alternanza scuola-lavoro (il Pcto, che dall’anno scolastico in corso ha cambiato definizione in Fsl, formazione- scuola-lavoro), con il sostegno del dirigente scolastico, Gianni Trezzi.
Una ventina di studenti, sotto la guida dei docenti Massimo Rho e Annapaola Adorni, sono coinvolti nei lavori di riqualificazione del quartiere Sant’Ambrogio, in collaborazione con l’Amministrazione e il Comitato di quartiere, in particolare Luigi Lazzarini e David Savoca.
Gli alunni, divisi in gruppi, fanno di tutto: pulire, sistemare le aiuole, togliere scritte e murales abusivi dai muri, restituire decoro al territorio, ma spesso si fermano anche a dare un aiuto ai passanti.
In queste ultime settimane l’iniziativa principale è stata denominata «Coloriamo Seregno: le panchine parlanti che ridanno vita alla città», un’iniziativa che va oltre la semplice decorazione urbana per diventare un vero laboratorio di riqualificazione ed educazione. Non solo un’operazione estetica, ma un forte segnale di presenza attiva e responsabilità collettiva. Il Comune ha fornito una parte degli strumenti di lavoro, la restante l’ha messa a disposizione il liceo, dimostrando una sinergia concreta tra istituzioni e mondo educativo.
Le panchine tematiche
Il cuore pulsante del progetto sono le panchine tematiche, che raccontano storie di impegno sociale.
La prima a rinascere sarà la panchina rossa del liceo, un simbolo contro la violenza sulle donne, pensata per sensibilizzare e ricordare l’urgenza di questo tema.
Seguiranno altre creazioni cariche di significato: la panchina della pace e quelle dedicate a Unicef (per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza), amicizia ed Europa.
Quest’ultima, collocata all’interno del parco della Pace di via Marzabotto, merita un cenno a parte: divelta quest’estate per la seconda volta, sarà rifatta un’altra volta dagli studenti, trasformando un atto di vandalismo in un’opportunità di resilienza e rinascita.
«Osservando i ragazzi al lavoro, emerge un aspetto prezioso: operano con coordinazione crescente, imparando sul campo il valore del lavoro manuale e dell’educazione civica in azione – ha affermato il professor Rho – Non si tratta di lezioni teoriche, ma di un’azione guidata dal fare: un’esperienza che insegna rispetto per lo spazio pubblico, collaborazione e impatto reale sulla comunità».