Al mercato

Pensano sia il ladro invece è l’eroe che rincorre la scippatrice

Ravane, ambulante senegalese, ha restituito alla vittima il maltolto e parla dei pregiudizi: "Spesso pensano siamo noi stranieri, invece le scippatrici sono donne ben vestite e insospettabili"

Pensano sia il ladro invece è l’eroe che rincorre la scippatrice

L’ennesimo scippo al mercato di Monza del giovedì, oggi 16 ottobre 2025, ha avuto un finale davvero inedito e inatteso.

L’eroe scambiato per il ladro

Tutto è avvenuto grazie a un giovane ragazzo senegalese, un lavoratore del mercato, non solo onesto, ma anche coraggioso nel fare la cosa giusta. Due volte più difficile se – mentre la stai facendo – qualcuno per via del colore della tua pelle pensa che il ladro sei tu e cerca pure di fermarti.

Tutto è avvenuto stamattina, giovedì, poco dopo le 11, in piazza Trento. Una signora, che stava guardando dei capi d’abbigliamento a una bancarella, ha scoperto di essere stata derubata del portafogli e si è messa a gridare. Qualcuno, approfittando di un attimo di distrazione, le aveva aperto la borsa e sottratto con destrezza il portafogli, per poi svanire tra la folla.

Nel giro di pochi secondi, l’atmosfera di normalità si è trasformata in agitazione. La donna ha iniziato a urlare disperata, chiedendo aiuto, mentre i passanti si guardavano intorno senza capire. Tra la concitazione, l’attenzione si è spostata su un ragazzo di colore che stava correndo. «Il nero, fermate il nero!» hanno gridato alcuni, convinti che fosse lui il ladro in fuga.

Il coraggio di Ravane

La realtà invece era molto diversa. Quel giovane stava inseguendo la vera responsabile. Si chiama Ravane, ha 43 anni, arriva dal Senegal e vive in Italia da oltre vent’anni. A Monza è una presenza conosciuta: ogni giovedì monta il suo banco al mercato e vende tessuti e biancheria per la casa.

«Avevo visto la scena dall’inizio – racconta – Quella ragazza stava puntando la signora, ho notato che si muoveva in modo sospetto. Quando la signora si è chinata per guardare meglio la merce, lei si è avvicinata alla sua borsa. Poi ho sentito urlare e non ho avuto dubbi: le sono corso dietro. L’ho raggiunta, le ho preso un braccio e lei ha mollato il portafogli. Non potevo restare fermo a guardare».

Il furto, consumato in pochi secondi, si è così concluso con un gesto coraggioso e inatteso. Ravane è tornato indietro con il portafogli in mano e lo ha restituito alla signora, ancora sconvolta per l’accaduto. Nel frattempo, la ladra era riuscita a dileguarsi nella folla.

Il pregiudizio

Lo stesso ambulante spiega che episodi simili non sono rari: «Capita tutte le settimane. Al mercato ci sono persone che rubano in continuazione. Non sono figure trasandate, anzi: spesso sono ragazze giovani, curate, ben vestite, che si confondono tra la gente. Sono veloci e ti portano via quello che hai senza che tu te ne accorga».

Ma oltre al danno dei furti, c’è anche quello dei pregiudizi: «A volte le persone pensano che siamo noi stranieri, noi di colore, a scippare. Invece non è così. E questo fa male». La signora derubata, dopo lo choc e la paura, non è riuscita subito a rintracciare Ravane.

Non sapeva che il suo banco si trovava proprio davanti alla scena del furto. Ha iniziato a girare tra le bancarelle, chiedendo informazioni, finché non lo ha trovato intento a vendere la sua merce, sereno e sorridente, come se nulla fosse accaduto. L’incontro è stato carico di emozione. La donna gli ha voluto esprimere tutta la sua gratitudine e offrirgli una ricompensa.

«Grazie – ha detto – non so trovare le parole per quello che hai fatto per me. Sei stato un grande. Verrò a trovarti ancora».