Un intervento particolarmente complesso che ha richisto un approccio moltidisciplnare ma che soprattutto non era mai stato eseguitro all’Ospedale San Gerardo di Monza.
Per la prima volta al San Gerardo un intervento di resezione dello sterno per neoplasia
Stiamo parlando di un intervento di resezione dello sterno, una procedura chirurgica particolarmente complessa e poco frequente. L’operazione è stata effettuata su una paziente affetta da una rara metastasi sternale isolata, proveniente da carcinoma ovarico, insorta a distanza di 12 anni dalla diagnosi e dal trattamento della neoplasia primitiva: un intervallo “libero” di malattia estremamente lungo e raro. La metastasi è stata individuata grazie ai continui controlli a cui la paziente si è sottoposta.
L’intervento è stato eseguito dal professor Francesco Petrella, direttore della Chirurgia Toracica della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, con la collaborazione del dottor Emanuele Pirondini, chirurgo toracico e di Mara Tuberosi, strumentista di sala operatoria. All’intervento hanno inoltre collaborato il dottor. Andrea Marchesi, direttore della Chirurgia Plastica, e il dottor Giovanni Alberio della Struttura complessa di Anestesia e Rianimazione, diretta dal professor Giuseppe Foti.
L’intervento
La resezione e ricostruzione dello sterno per neoplasia è un intervento tecnicamente complesso sia nella fase demolitiva sia in quella ricostruttiva. La complessità risiede nelle peculiarità funzionali dello sterno che assolve non solo ad una funzione protettiva delle strutture nobili retrostanti – prime fra tutte il cuore – ma anche di statica e di dinamica della gabbia toracica. Il volume globale di resezione dell’osso viene stabilito sulla scorta dello studio TC preoperatorio che consente di apprezzare l’estensione della malattia neoplastica e i suoi rapporti con l’osso e le strutture limitrofe.
“Una volta resecato l’osso – spiega il professor Petrella – la sua ricostruzione può avvenire con differenti materiali protesici: nel nostro caso abbiamo utilizzato una protesi, che è stata modellata sulla resezione di parete toracica eseguita. Successivamente la protesi è stata protetta da un lembo di muscolo pettorale, mobilizzato dal chirurgo plastico, per favorirne la biointegrazione”.
La resezione dello sterno quindi, rappresenta un intervento eccezionale per rarità dell’indicazione e difficoltà tecnica, che richiede un approccio integrato tra diverse specialità. La riuscita dell’operazione testimonia la capacità del San Gerardo di offrire percorsi terapeutici avanzati, rafforzando il ruolo dell’ospedale come punto di riferimento regionale e nazionale per la chirurgia toracica complessa.
“Questo risultato conferma come al San Gerardo sia possibile affrontare anche procedure chirurgiche rare e ad alta complessità – continua Petrella – mettendo a disposizione dei pazienti le competenze di un’équipe multidisciplinare di altissimo livello. Un intervento che mette in evidenza la fruttuosa collaborazione tra le diverse strutture che nel nostro ospedale lavorano in sinergia affinché i nostri pazienti ricevano le cure più appropriate”.
Decorso e dimissioni
La paziente ha avuto un decorso post-operatorio del tutto regolare, è stata dimessa in buone condizioni cliniche ed è stata riaffidata alle cure dei suoi ginecologi di riferimento, il professor Robert Fruscio e il professor Andrea Lissoni della Ginecologia Chirurgica, attualmente diretta dalla professoressa Anna Locatelli.
(nella foto l’équipe di sala operatoria)