Una sola infermiera, ore di attesa, la rabbia dei pazienti e l’arrivo dei Carabinieri. Un sabato nero al Pronto soccorso dell’ospedale di Desio. A denunciare pubblicamente dagli scranni del Consiglio comunale quanto successo è stata la consigliera comunale del Partito democratico, Alessandra Palma, che ha vissuto in prima persona la lunga esasperante attesa, e dopo otto ore, senza aver ricevuto le cure, se ne è andata.
Per otto ore al Pronto soccorso senza cure, la tensione e l’arrivo dei Carabinieri
«Sabato scorso – è iniziata così la sua comunicazione in Consiglio comunale – dopo aver contattato il Centro di continuità assistenziale per un problema di salute, su indicazione del medico è intervenuta un’ambulanza del 118. L’assistenza è stata tempestiva e impeccabile: operatori e volontari hanno agito con grande professionalità».
Il problema, come ha riferito, è iniziato all’arrivo all’ospedale di Desio.
«Nessuna barella disponibile, pochissime sedie a rotelle, sale d’attesa piene all’inverosimile, un solo medico e un’infermiera per decine di pazienti – ha spiegato – Le tensioni sono diventate tali da richiedere l’intervento dei Carabinieri per tutelare il personale sanitario».
I militari si sono portati al presidio di Desio, di fronte alle urla e alle proteste dei pazienti in attesa, e hanno stazionato per diverso tempo, per riportare la calma.
«Dopo otto ore di attesa, senza nemmeno un controllo della pressione – prosegue Palma – sono stata costretta a rinunciare e tornare al centro di continuità assistenziale, dove invece, nonostante la contrarietà del medico alla mia rinuncia, ho trovato efficienza e attenzione».
Da qui l’amara constatazione:
«Questa esperienza dimostra che non basta ampliare i muri del Pronto soccorso se poi mancano personale, strumenti e organizzazione. L’ospedale di Desio serve oltre 30 Comuni, ma non riesce più a essere attrattivo per medici e infermieri, e questo è un segnale gravissimo».
La richiesta al sindaco
L’impegno e la richiesta rivolta a sindaco, Giunta e consiglieri per il futuro è quella di «farsi portavoce presso Regione Lombardia affinché si potenzi il personale sanitario; si investa in apparecchiature e dotazioni adeguate; si organizzi una vera rete di sanità territoriale per alleggerire il Pronto soccorso. Non dobbiamo rassegnarci alla malasanità, né accettare come normale un’attesa di dieci ore per una visita – ha puntualizzato – Difendere l’ospedale di Desio significa difendere il diritto alle cure e la dignità del lavoro sanitario. Facciamolo insieme, come amministratori e cittadini».
La consigliera ha poi aggiunto:
«Non chiediamo miracoli, chiediamo organizzazione, rispetto e umanità. Solo così l’ospedale di Desio potrà tornare a essere un luogo di cura, non di attesa e sofferenza. Perché la sanità non è un privilegio, è un diritto. E un diritto o è garantito a tutti, o non è garantito davvero a nessuno».
La risposta dell’Asst Brianza «Ci spiace, stiamo lavorando per migliorare»
«Ci spiace quanto è successo – le parole della direzione strategica dell’Asst Brianza, che ha risposto alla comunicazione di Alessandra Palma, in Consiglio comunale – Purtroppo ci sono periodi di sovraffollamento e possono capitare situazioni come quelle in cui si è trovata la consigliera comunale di Desio. Come Asst siamo al corrente e ci stiamo dando da fare per superare problematiche di questo tipo».
In particolare, «da una parte sta andando avanti il progetto del raddoppio del Pronto soccorso, che è al Ministero per l’approvazione, ma anche con le assunzioni del personale per potenziare il presidio di Desio. E’ innegabile che stiamo vivendo una situazione complessa con questo tipo di fatiche che, sicuramente, non riguardano solo la Asst Brianza. Non per questo non ci prendiamo la responsabilità. Anzi, proprio perché consapevoli e attenti, come direzione strategica ci adoperiamo ogni giorno per migliorare».
(in copertina la consigliera comunale del Partito democratico, Alessandra Palma)