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Per un errore dell'associazione di categoria ha perso la sua azienda agricola

L'attività di Sara Denova, 38 anni, non è stata iscritta all'Inps. Si è rivolta a un avvocato e ha ottenuto un risarcimento.

Per un errore dell'associazione di categoria ha perso la sua azienda agricola
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Per un errore di un'importante associazione di categoria è stata costretta a chiudere la sua azienda agricola. E' successo a Besana Brianza.

Ha chiuso la sua azienda agricola

Nel 2018, su un bell'appezzamento di terreno con cascina in via Palazzina, tra Vergo Zoccorino e Briosco, Sara Denova, 38 anni, ha aperto la sua azienda agricola, «L’Anatra Stonata», unendo in un solo nome le sue passioni: musica (in tasca ha una laurea in pianoforte) e natura. Un piccolo mondo fatto di frutta e verdura di stagione, asinelli, galline e una miriade di progetti, a partire da laboratori e campus per i bambini. Da questo inverno ha chiuso i battenti e, almeno per il momento, non li riaprirà. Anche se la Giustizia le ha dato finalmente ragione dopo oltre due anni di inferno.

L'associazione di categoria non l'ha iscritta all'Inps

Tutto è iniziato due anni e mezzo fa. Sara riceve la qualifica di imprenditore agricolo e contestualmente una segnalazione dovuta alla mancata iscrizione all’Inps, l’Istituto nazionale della previdenza sociale. Come possibile, si chiede. Si era affidata ad un’importante associazione di categoria per la consulenza fiscale che provvedeva - o meglio, avrebbe dovuto provvedere - a tutti gli adempimenti.

«Non mi ero mai posta il problema della mancata ricezione delle cartelle in virtù della legge che concede, per il primo quinquennio di attività, l'esonero contributivo agli imprenditori agricoli con meno di 40 anni - ha spiegato - Mi sono ritrovata con un debito enorme: gli arretrati richiesti all’Inps sommati alle sanzioni».

Uno tsunami non solo economico: mesi e mesi di ansia, rabbia, sconforto e tristezza. Da tenere a bada perché il lavoro nei campi da una parte, gli animali dall’altra, non ammettono soste.

Ha fatto causa all'associazione

«Capire cosa fosse successo è stato un incubo. I referenti dell’associazione di categoria, con i quali avevo ormai un rapporto confidenziale, mi hanno preso in giro, adducendo scuse assurde. Non riuscivo a trovare un nuovo commercialista, troppo ridotto il mio giro d’affari... - ha proseguito - Avevo davanti un bivio: accettare quanto successo e pagare oppure rischiare di perdere tutti i miei risparmi ma andare fino in fondo».

Ha scelto la seconda strada. Seguita da un avvocato ha fatto causa all’associazione.

Dopo un anno e mezzo ha ottenuto il risarcimento

«Ci è voluto un anno e mezzo per ottenere finalmente il risarcimento, che copre giusto i debiti», ha detto.

Il bonifico è arrivato martedì 1 agosto.

L'azienda è chiusa, ma spera di riaprirla

Nel frattempo però il sogno de «L’Anatra Stonata» si è interrotto: troppo pesante il fardello che Sara si è ritrovata incolpevolmente sulle spalle. La speranza, però, è che sia solo un arrivederci e non un addio: sebbene giovane, l’azienda agricola era diventata un luogo amatissimo, da grandi e pure piccini, come dimostrato dai tanti messaggi pieni di affetto che in questi giorni difficili sono un aiuto prezioso per lenire le ferite. Insieme a una canzone che la 38enne - dall’ironia incrollabile - ha scritto per esorcizzare quanto successo, mettendo in musica le frasi estratte dalla prima telefonata avuta con l'associazione di categoria per chiedere spiegazioni: «Casino totale» il titolo, in uscita a breve.

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