Permuta e locali occupati «senza alcun avviso»: Aido senza sede pronta a denunciare il Comune
Muratori al lavoro nell’appartamento di proprietà dell’ente che l’associazione ha in affitto fino al 2023. Il sindaco "Qui nessuna segnalazione".

Si sono ritrovati muratori e operai al lavoro nell’appartamento di via Milano a Carate Brianza che utilizzavano come sede e per il quale pagano regolarmente affitto e utenze al Comune. Così, «sfrattati» e rimasti «senza casa», i consiglieri Aido sono pronti ora a sporgere denuncia ai Carabinieri.
Permuta e locali occupati «senza alcun avviso»: Aido senza sede pronta a denunciare il Comune
Il presidente dell’associazione dei donatori di organi Andrea Villa si è presentato nel fine settimana scorso in caserma per contestare «le palesi irregolarità» e il mancato rispetto del contratto d’affitto in scadenza il 31 dicembre 2023 da parte dell’Amministrazione comunale. Per il momento la denuncia non è stata formalizzata, «in attesa di come si muoverà il Comune». E’ stato lo stesso Villa a raccontare al giornale l’incredibile cronistoria finita mercoledì anche sui banchi del Consiglio comunale.
"Il 10 agosto abbiamo appreso sulle pagine del Giornale di Carate della permuta dell’appartamento all’interno del quale si trova la nostra sede. La notizia ci ha colti di sorpresa non avendo ricevuto a quella data nessuna comunicazione in merito", dice Villa.
In piena estate il Comune, infatti, ha accolto la richiesta di permuta di un privato che, per ragioni di salute, aveva necessità di disporre nello stabile di un alloggio prossimo al piano terra. Lo «scambio» ha interessato appunto i due appartamenti dell’immobile condominiale all’angolo fra via Milano e via Firenze: uno al primo piano di un cittadino privato; l’altro - al pianterreno - di proprietà dell’Amministrazione e utilizzato negli anni come locale per sede di associazioni, tra le quali anche l’Aido.
"L’11 agosto l’ufficio Patrimonio mi contattò telefonicamente per avvisarmi che l’8 agosto l’appartamento in cui si trova la nostra sede era stato oggetto di visita da parte di ladri, e ci chiedevano quindi di effettuare un sopralluogo per verificare la situazione. Insieme al vicepresidente ci siamo recati sul posto, prendendo atto che nulla ci era stato apparentemente rubato, mentre avevamo avuto danni alla porta di ingresso della nostra stanza (l’appartamento ha tre locali e l’Aido utilizza la camera da letto, ndr), e agli armadietti che erano stati forzati".
Dopo il sopralluogo, la segretaria dell’Aido aveva sporto denuncia di furto inoltrata poi al Comune per gli eventuali procedimenti con l’assicurazione: "Ad oggi la porta della nostra sede non è stata ripristinata e di fatto chiunque può accedervi", ha precisato Villa che lo stesso giorno del sopralluogo ricontattò l’ufficio Patrimonio chiedendo spiegazioni in merito alla notizia della permuta letta sul Giornale di Carate.
"L’impiegata che mi ha riposto mi disse che non ne sapeva nulla come ufficio, che si sono trovati nella situazione di gestire, testualmente, una “decisione politica” e che quindi nei prossimi mesi mi avrebbero fatto sapere. Nel frattempo nessuna comunicazione scritta ufficiale era mai giunta alla nostra attenzione, e quindi eravamo abbastanza tranquilli avendo un regolare contratto di affitto".
E’ il 7 settembre quando l’ufficio Patrimonio contatta telefonicamente il presidente per comunicare che è stata individuata una sede alternativa nei locali in uso all’Anmic (associazione nazionale Mutilati e invalidi civili).
"Dalle indicazioni fornite faccio presente subito che la sede proposta sembra piccola per noi e che essendo in coabitazione e senza spazi riservati per sistemare gli armadi con dati sensibili, mi sarei riservato di visionarla", racconta il presidente Aido.
Nel frattempo la sede di via Milano viene utilizzata nel week-end del 25 e 26 settembre in preparazione della Giornata Nazionale Aido, e a quella data tutto era ancora immutato.
"Il primo ottobre - prosegue il presidente - lo stesso ufficio mi ricontatta chiedendomi comunque di visionare di persona la sede proposta e tre giorni dopo mi viene dato il numero di telefono della referente dell’associazione che attualmente già occupa quello spazio. Il 4 ottobre prendo contatti e il 15 ottobre mi presento all’appuntamento, prendo visione del locale e scatto alcune foto da sottoporre al direttivo. Confermiamo che il locale è piccolo per noi, dovendolo condividere con l’attuale associazione occupante, e non essendo ad uso esclusivo diventa di difficile gestione la presenza nei nostri archivi di dati sensibili".
Quattro giorni dopo Villa viene di nuovo ricontattato dal Comune per un incontro con il responsabile dell’ufficio, l’architetto Massimiliano Belletti per il 22 ottobre alle ore 11. "Accetto, e quel giorno prima di recarmi in Comune passo dalla sede dell’associazione, trovando al mio arrivo un cantiere in opera. Nello specifico, la nostra stanza era all’apparenza intatta, salvo poi trovare un buco sul muro confinante con il bagno; inoltre il bagno, che rientra negli spazi di competenza del contratto, non era più agibile in quanto demolito per la ristrutturazione. Chiedo spiegazioni alla persona lì presente per i lavori, e mi vengono mostrati messaggi Whatsapp in cui il sindaco informava che la permuta era stata accolta e che tutte le associazioni erano state ricollocate, mentre in altri messaggi l’architetto Belletti dava l’ok a procedere con i lavori. Scatto quindi le foto della situazione alla data, e mi reco all’incontro con l’architetto, il quale mi spiega che la permuta non era stata ancora sottoscritta formalmente come atto amministrativo. Lamento la mancanza di informazioni ufficiali verso Aido, ed il fatto che anche in questa occasione siamo stati lasciati per ultimi, dato che le altre due associazioni presenti nell’appartamento erano già state ricollocate altrove".
"Propongo quindi a Belletti di trasferire la sede Aido nell’appartamento al primo piano che verrà lasciato libero a seguito della permuta, ma mi viene detto che il Comune intende venderlo. Però in via non definitiva quella sembra essere l’unica soluzione percorribile ad oggi, soprattutto alla luce dei lavori già avviati. Mi chiedo a quale titolo? E con quale autorizzazione?".
Il resto è storia recente: il 22 ottobre Villa riceve dall’ufficio Patrimonio la proposta di trasferire la sede al primo piano del medesimo condominio. "Ricevo però un documento privo di dettagli e manchevole di informazioni necessarie alla nostra approvazione: non vengono specificati il locale dell'appartamento, le condizioni economiche, la data di decorrenza e tutte quelle informazioni necessarie per la sottoscrizione di un contratto. Il 31 ottobre lo sottoporrò al direttivo", precisa.
"Visto l’evolversi della situazione, ho quindi contattato i referenti del Pd, affinché portassero le nostre istanze in Consiglio. A tale interrogazione, il sindaco ha risposto che mi avrebbe contattato personalmente. Ad oggi nessuno si è fatto vivo. Aggiungo che giovedì 28 ottobre alle 19,30 mi sono recato personalmente di nuovo presso la nostra sede, trovando che i lavori di ristrutturazione proseguono, la caldaia è stata smontata e di conseguenza i locali sono al freddo, il bagno è tuttora inagibile e inoltre il nostro locale ad uso esclusivo viene utilizzato come deposito di materiale edile e sanitario".
Di qui la decisione di Aido di inviare venerdì richiesta protocollata formale di chiarimenti all’ufficio Patrimonio, di sospensione del pagamento dell’affitto ed del ripristino della situazione iniziale: "Ci rivolgeremo ad un nostro legale", assicura Villa.
Il sindaco risponde in Aula: "Qui nessuna segnalazione, avremmo affrontato il caso"
A sollevare il problema dell’Aido rimasta senza sede risultata di fatto indisponibile dopo l’avvio dei lavori di ristrutturazione dell'appartamento permutato al civico 3 di via Milano, è stata mercoledì sera della scorsa settimana un’interrogazione in Aula del consigliere del Pd, Federica Baio.
"L’associazione ha trovato operai e lavori in corso nel locale che ha in affitto, senza saperne nulla e senza poter più accedere alla propria sede. Quali ragioni hanno motivato ogni mancanza di passaggio di comunicazione ad Aido da parte dell'Amministrazione, fin dalla scelta della permuta tra i due appartamenti? Quale responsabilità si riconosce l'Amministrazione per le difficoltà e i disagi tuttora subiti e affrontati da Aido nel pieno godimento di una sede per cui paga regolarmente affitto al Comune? Quando Aido potrà rientrare nel pieno diritto di uso della propria sede?", ha chiesto Baio.
"Trovo singolare questa interrogazione - ha risposto il sindaco, Luca Veggian incalzato in qualità fino a settembre della delega al Patrimonio - Ci sono segnalazioni che non conosce l’Amministrazione, ma che conosce il consigliere Baio. Come faccio a rispondere? Mi si dice che sono settimane che l’associazione tenta di parlare con il sottoscritto quando ricevo tutti i giorni ma non ho mai avuto una richiesta di incontro dal sodalizio per risolvere il problema. Per una questione di competenze la gestione delle associazioni è in capo al responsabile di settore. So che le associazioni interessate sono state coinvolte per discutere del cambio di sede, ma se non mi sono mai arrivate lamentele dirette presumo che vada tutto bene. Si fossero rivolti all’Amministrazione avremmo affrrontato e risolto la questione come è stato fatto in tantissime altre situazioni".
Insoddisfatta della risposta il consigliere Baio: "Se Aido si è rivolta a noi è perché ha riscontrato problemi di comunicazione; non si sarebbe inventata di aver trovato operai nella sede e di non avervi potuto accedere! Il presidente Aido dice di non aver saputo nulla della permuta e di essere ad oggi nell’impossibilità di disporre di una sede per cui paga l’affitto. Lei non mi risponde, non riconosce responsabilità ma non mi dice quanto l’associazione potrà entrare nel pieno diritto d’uso del suo locale".
"Ribadisco che non è mai arrivata comunicazione in merito all’Amministrazione e alla mia attenzione. Lo apprendo da lei questa sera, perché a lei è stato comunicato questo disagio. Chiamerò domani stesso il presidente e cercherò di risolvere il problema...».
A ieri, lunedì 1 novembre, prima della chiusura e della stampa del giornale, ci ha fatto però sapere il presidente dell’Aido di Carate Brianza Andrea Villa che «nessuna telefonata o contatto c’è ancora stato con il sindaco...".
(nella foto di copertina l’immobile di via Milano che ospita la sede dell’associazione)