INTERVENTI SOCIALI E SOCIO-SANITARI

Piano di Zona del prossimo triennio: firmato l’Accordo di Programma. Il Comune di Monza capofila

Il documento definisce i servizi integrati socio-sanitari e le risorse da impiegare nell’ambito del Distretto.

Piano di Zona del prossimo triennio: firmato l’Accordo di Programma. Il Comune di Monza capofila
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Realizzare un sistema integrato di interventi sociali e socio-sanitari tra i Comuni di Monza (capofila), Brugherio e Villasanta, ATS Brianza (Agenzia di Tutela della Salute), ASST Monza  (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) e la Provincia di Monza e Brianza. E’ stato sottoscritto ieri, giovedì 24 febbraio, l’Accordo di Programma previsto dal Piano di Zona 2021/2023, il documento che riguarda la programmazione – sul piano finanziario e delle risorse umane impiegate – degli interventi socio-sanitari che nel prossimo triennio saranno attivati sul territorio.

Interventi socio sanitari nel prossimo triennio: firmato l'Accordo di Programma

Si tratta di un fondamentale strumento per lo sviluppo di un efficace welfare cittadino in termini di assistenza alle persone con disabilità, di contrasto alla povertà e all’emarginazione sociale, di prestazioni relative alle politiche abitative, di interventi per le famiglie e gli anziani.

Due gli obiettivi strategici: da una parte, la prevenzione e il contenimento del disagio sociale dei giovani e, dall’altro, l’integrazione sociosanitaria in contesti di prossimità al cittadino con la valorizzazione del ruolo dell’infermiere di comunità e del medico di medicina generale. Il Terzo Settore diventa un elemento determinante nei futuri processi di co-programmazione.

Risorse messe a bilancio e punti di forza

Indicativamente, le risorse messe a bilancio per l’anno 2022 si aggirano intorno ai 5.400.000 euro, suddivise fra i Comuni dell’Ambito e non, risorse regionali e nazionali.

L’Accordo vuole dare concreta attuazione al processo di co-programmazione locale, che intende stimolare percorsi di coordinamento, capaci di produrre risposte di sistema ai vari bisogni con:

1- la promozione dei punti unici di accoglienza quali “welfare di accesso di comunità”: gli sportelli di segretariato sociale creeranno uno spazio di accoglienza unitario socio-sanitario territoriale che vedrà collaborare gli Assistenti Sociali con i Medici di Medicina Generale;

2- l’attività di formazione/supervisione a supporto del lavoro del personale dei Servizi Sociali: saranno promossi percorsi di sistema che vedranno coinvolti tutti gli Assistenti Sociali operanti (comunali, del terzo settore…) per favorire processi di omogeneizzazione delle competenze e di presa in carico;

3- l’implementazione delle azioni volte all’accompagnamento integrato socio-sanitario della persona con fragilità complesse in uscita da contesti residenziali di natura socio-sanitaria;

4- l’attivazione di azioni partecipate a sostegno delle giovani generazioni per contrastare l’insorgere di situazioni che inducono a disuguaglianza sociale, dispersione scolastica, separazioni dei bambini dalle famiglie di origine, lavorando sulla promozione e sul protagonismo.

Partecipazione attiva al centro

Questo obiettivo è propedeutico all’attività di co-programmazione, che andrà a stimolare ulteriormente la collaborazione tra enti pubblici e realtà del Terzo Settore, nell’ottica di una programmazione di welfare comunitario, elaborata in sinergia a livello provinciale.

Gli indirizzi programmatori

Tre sono i livelli su cui opera il sistema delle politiche sociali: di ambito territoriale (ad esempio, servizio di tutele giuridiche, di integrazione lavorativa, voucher anziani/disabili, volontaria giurisdizione, punti di accesso, reddito di cittadinanza, supporto alle persone con procedimenti penali in corso, erogazione di interventi sociali, politiche abitative, equipe integrata per i minori con relative azioni, telesoccorso per anziani), di interambito (iniziative contro la violenza alle donne, Rete Matrioska a sostegno degli immigrati, rete di conciliazione vita/lavoro, Mind the Gap – contrasto alla ludopatia e altro ancora),  e socio-sanitario (progettualità per i giovani e Case della Comunità).

Le competenze

I Comuni mettono a disposizione le risorse economiche, umane e strumentali per la realizzazione degli obiettivi e delle azioni contenute nel Piano, l’ATS Brianza è titolare dell’integrazione sociale/sociosanitaria e assicura la coerenza nel tempo tra obiettivi regionali e obiettivi della programmazione locale, l’ASST Monza concorre, per gli aspetti di competenza, all’integrazione sociale e sociosanitaria, mentre la Provincia di Monza e della Brianza ha competenze dirette, anche per il tramite della propria azienda speciale AFOL Monza Brianza, di gestione dei servizi al lavoro dei Centri per l’Impiego e del collocamento mirato per le persone con disabilità, con rilevanti punti di connessione e collaborazione con le politiche sociali di contrasto alla vulnerabilità socioeconomica e di promozione dell’integrazione.

Approccio integrato e sinergico

"L’accordo di programma pone le premesse per un approccio integrato e sinergico tra la dimensione sociale garantita dalle Amministrazioni comunali e quella sanitaria di competenza di ATS Brianza e ASST Monza – dichiara il Sindaco Dario Allevi - Con la sigla di questo patto si vuole costruire un’importante base per realizzare concretamente un quadro d’interventi frutto di un percorso condiviso, che rappresenta sempre piu’ il cuore operativo dell’attività di programmazione, monitoraggio, valutazione, nonché di costruzione di rapporti con gli altri attori di rete e di gestione delle risorse".

Necessità di un’integrazione sociosanitaria reale

"Questo accordo è il frutto di un’intensa collaborazione tra le Amministrazioni e le istituzioni, consapevoli che l’offerta di welfare al cittadino deve essere sostanziale e di qualità, Strategico diventa dunque il coinvolgimento del Terzo Settore. Sono diverse le peculiarità del Piano: in primo luogo, la fattiva collaborazione tra le amministrazioni, ATS e ASST, secondariamente, la sensibilità alla condivisione con tutti gli attori del welfare territoriale, in ultimo, il riconoscimento della necessità di un’integrazione sociosanitaria reale – spiega il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito territoriale di Monza, nonché Assessore alle Politiche Sociali Désirée Merlini - Si tratta di un welfare volto alle politiche di prevenzione attraverso l’implementazione delle reti sociali oltre la sinergia tra le realtà sanitarie, sociosanitarie e sociali presenti sul territorio dei vari ambiti. Monza è capofila di tre importanti progetti di sovrambito: Rete Artemide, un sistema interistituzionale provinciale per l’azione delle politiche di contrasto alla violenza di genere, la Cartella Sociale Informatizzata (a respiro interprovinciale regionale), importante strumento per l’interoperabilità dei dati sociosanitari, il Progetto Sintesi 3.0, un percorso di accompagnamento sociale a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell'autorità giudiziaria e le loro famiglie".

(foto archivio)

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