Vimercate

Piano integrato ex ospedale: l'ultimo atto, finalmente

Progetto approvato definitivamente: ora la Regione potrà vendere le proprie aree e i privati incominciare a costruire una nuova città.

Piano integrato ex ospedale: l'ultimo atto, finalmente
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L’ultimo tassello è stato messo. Ora la palla passa agli operatori privati.

Tre aree per 130mila metri quadrati

E’ già nella primavera prossima potrebbero vedersi le prime ruspe.
E’ stata presentata ufficialmente ieri, mercoledì 14 dicembre, in una conferenza a Palazzo Trotti, a Vimercate, la versione ultima e definitiva del Piano integrato di intervento che interessa le aree dell’ex ospedale (comprese le ex Medicine di via Cereda), l’ex Consorzio Agrario e l’ex Cava Cantù. Aree, per una superficie complessiva di più di 130mila metri quadrati, su cui di fatto sorgerà una nuova città con centinaia di appartamenti uffici, negozi e diverse opere di interesse pubblico. In particolare servizio socio sanitari in capo ad Asst.

Una vicenda incominciata nel 2009

Un tormentone che si trascina dall’aprile 2009 quando l’allora sindaco di Vimercate Paolo Brambilla, l’allora presidente di Regione Lombardia (proprietaria delle aree del vecchio ospedale allora ancora funzionante) Roberto Formigoni l’allora direttore generale Azienda ospedaliera, ora Asst Brianza, Maurizio Amigoni, firmarono l’Accordo di programma. Da allora tutto è rimasto fermo. Prima per la crisi economica, poi per le difficoltà di Regione nel vendere le proprie aree. Infine, per i cambi di progetti decisi dalle varie amministrazioni, con la "ciliegina" finale della pandemia.

Nell’aprile 2016 la Giunta aveva adottato il piano integrato, ultimo atto della Giunta Brambilla. Nell’aprile 2019 il successivo Esecutivo 5Stelle di Francesco Sartini aveva dichiarato l’improcedibilità del Piano a cui a luglio 2021 era seguita l’adozione di un nuovo Piano da parte della Giunta in carica di Francesco Cereda. Ora, come detto, l’approvazione definitiva.

"Un momento storico per Vimercate"

"Questo è un momento storico per Vimercate - ha detto mercoledì scorso durante la conferenza il sindaco  Cereda, affiancato dalla sua vice Mariasole Mascia e dal direttore generale di Asst Brianza Marco Trivelli - Chiudiamo una vicenda incominciata ben 13 anni fa approvando un Piano integrato che avrà un impatto enorme sulla nostra città".

La vicesindaco Mariasole Mascia durante la presentazione

"Restituiamo ai vimercatesi un pezzo fondamentale di città"

"Un traguardo raggiunto grazie alla proficua collaborazione e alla ferma volontà di Comune e Asst espressa in particolare negli ultimi anni con il direttore Trivelli e il suo predecessore Nunzio Del Sorbo, che ringrazio - ha aggiunto soddisfatta la vicesindaco Mascia - Con questo progetto restituiamo un pezzo fondamentale della città ai vimercatesi con l’obiettivo anche di rivitalizzare il centro storico ".

"Raggiungiamo questo risultato dopo aver passato momenti di grande difficoltà - ha sottolineato il direttore Trivelli - Asst è molto soddisfatta anche per i servizi che potremo dare".

I numeri

Più di 132mila, come detto, i metri quadri complessivi delle aree interessate. Di questi 91mila sono edificabili, per più di 270mila metri cubici. Nei comparto ex Cava Cantù ed ex Consorzio agrario la superfici edificate saranno quasi 42mila metri quadrati. In particolare nell’ex Cava verranno realizzati alcuni palazzi fino a 19 piani di altezza sul fronte che si affaccerà verso via Trieste e la Tangenziale. Più di 40mila nella zona dell’ex ospedale. Più di 60mila saranno i metri quadri di standard (opere pubbliche).

Le opere pubbliche

All’interno dell’area di via Ospedale troverà spazio la Casa di comunità (ex Presst), che sostituirà quella ora aperta provvisoriamente di fronte al nuovo ospedale: uno stabile ex novo di proprietà di Asst che sorgerà sul fronte che si affaccia verso via Battisti. Casa di Comunità che ospiterà diversi medici specialisti (e se vorranno anche medici di base) a cui gli utenti potranno rivolgersi su indicazione del medico di base.
Confermata la riqualificazione anche delle ex Medicine di via Cereda (l’ospedale storico). Qui troveranno spazio altri servizi sociosanitari, ma il sogno è di collocarvi un Ospedale di comunità. Perché il sogno diventi realtà però Regione dovrà in parte cambiare i suoi piani rispetto alla collocazione di questi strutture sul territorio lombardo.

Quel che è invece certo è la realizzazione alle spalle delle vecchie Medicine di una nuova e grande piazza comunale. Confermato anche il recupero della vecchia cappella che si affaccia verso via Battisti. La Giunta vuole trasformarla in un teatro-auditorium, rinunciando così al progetto di teatro ipogeo, cassato rispetto a quanto previsto dalla precedente Amministrazione.

La viabilità

Da via Trieste, passando alle spalle dell’ex cava e dell’ex consorzio verrà creata una nuova strada che andrà ad incrociarsi con via Ronchi, dove verrà realizzata una nuova rotonda. Un’ulteriore rotatoria è prevista al posto dell’incrocio semaforico tra via Ronchi, via Cremagnani e via Battisti. Via Ospedale sarà di fatto interrotta a metà e diventerà una strada di accesso al grande parcheggio pubblico interrato, da centinaia di posti, di fatto a servizio del centro cittadino.

I tempi

Per quanto riguarda l’ex cava e l’ex consorzio, aree già di proprietà privata, gli operatori dovranno ora firmare la convenzione con il Comune e poi potranno procedere con la richiesta di permesso di costruire. In teoria le prime ruspe, a cominciare dalla cava dove non sono previste demolizioni, potrebbero già muoversi nella primavera prossima.
Molto più lunghi i tempi per le aree ex ospedale, che ora, "finalmente" ha sottolineato il direttore di Asst Trivelli, potranno essere vendute. Basti pensare che la loro vendita sarebbe dovuta servire per finanziare in parte la realizzazione del nuovo ospedale, già attivo da 12 anni. Servirà però tutto il 2023 per predisporre il bando di gara. A chi acquisterà spetterà anche il gravoso e costoso compito di abbattere il monoblocco.

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