Memoria infangata

Pietre di inciampo senza pace: wc per cani ad Aicurzio, oggetto di furti di fiori a Sulbiate

Più che pietre di inciampo per non dimenticare sono diventate luoghi di deiezioni canine e furti. Si, avete capito bene. E' quanto è accaduto negli ultimi giorni a Sulbiate e Aicurzio.

Pietre di inciampo senza pace: wc per cani ad Aicurzio, oggetto di furti di fiori a Sulbiate
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Più che Pietre di inciampo per non dimenticare sono diventate luoghi di deiezioni canine e furti. Si, avete capito bene. E' quanto è accaduto negli ultimi giorni a Sulbiate e Aicurzio.

Nel comune guidato da Carla Della Torre è andato in scena un furto davvero ignobile. A darne notizia è stato lo stesso primo cittadino sul suo profilo Facebook.

Il furto di ciclamini a Sulbiate

"Settimana scorsa sono stati posizionati come ogni anno vicino alla pietra d'inciampo fuori dal Comune i ciclamini, un pensiero per Angelo Mattavelli nostro concittadino per ricordarlo nel giorno della memoria, per non dimenticare: questa mattina non c'erano piu'".

La pietra di inciampo in memoria di Mattavelli venne posizionata nel 2020 all'ingresso del municipio sulbiatese

Ad Aicurzio una pietra trasformata... in wc per cani

Basta spostarsi di qualche chilometro, precisamente ad Aicurzio, per imbattersi in un'altra storia di inciviltà. Qui non si tratta di furti ma, bensì, di cani che amano fare i propri bisogni proprio in prossimità della pietra di inciampo. Una situazione che va avanti da parecchi mesi e che è stata portata all'attenzione dell'Amministrazione comunale da parte dei famigliari di Tranquillo Casiraghi che si sono detti disponibili a spostare la pietra a spese loro.

L’invito è partito nei giorni scorsi da Pasqualino Passoni, nipote dell’aicurziese Tranquillo Casiraghi, deportato e assassinato il 24 aprile del 1945 al campo di concentramento di Gusen, poche ore prima della liberazione del 25 aprile.
Nel febbraio di due anni fa l’Amministrazione Baraggia decise di posare la pietra ai piedi di un albero nella piazza della chiesa. Una cerimonia che avvenne anche alle presenza di alcune classi della scuola elementare.

Casiraghi nacque in paese il 24 agosto del 1901

Durante la sua breve ma intensa vita, prima di essere catturato e deportato in Germania, Casiraghi svolgeva il lavoro di aiuto montatore alla Breda di Sesto San Giovanni.
Negli anni ‘30 si sposò con Giuseppina Parma e dalla loro unione nacquero le figlie Maria, Enrica e Carla. Casiraghi, matricola 61.598, venne arrestato il 15 marzo del 1944 durante il suo turno di lavoro, in fabbrica. La sua colpa fu quella di aver partecipato agli scioperi antifascisti organizzati proprio alla Breda. Prima venne rinchiuso nel carcere milanese di San Vittore e poi alla caserma Umberto I. L’8 aprile di quell’anno venne trasferito prima a Mauthausen e poi a Gusen, dove venne barbaramente assassinato il 24 aprile del 1945, poche ore prima della liberazione, quando ormai la guerra era già finita.

Il dolore dei famigliari

"Da quello che sappiamo mio nonno Tranquillo venne ucciso con una minestra avvelenata che era stata data a tutti i detenuti poche ore prima della liberazione e poi cremato dei forni - ha sottolineato il nipote Pasqualino Passoni, volto conosciuto in paese e, soprattutto, a Carnate, dove è responsabile del settore atletica al Ctl3 - Ancora oggi, ripercorrendo le tragiche vicende, facciamo fatica a capire la crudeltà di quegli atti. La guerra era finita, perché ammazzare tutta quella gente in quella maniera?".

Parenti pronti a spostare la pietra a spese loro

A provocare dolore e tristezza negli occhi e nel cuore dei parenti di Casiraghi non sono, però, solamente le vicende dell’aicurziese, ma anche la scelta di posizionare la pietra di inciampo in quel luogo.

"Fin da subito avevamo fatto presente che non ci sembrava il luogo più adatto anche perché una pietra di inciampo dovrebbe essere posizionata in un luogo ben visibile dai passanti, non sotto un albero - ha sottolineato Passoni - Purtroppo ci è capitato di dover pulire la pietra dalle deiezioni dei cani richiamati dall’albero. Ultimamente gli operai del Comune hanno realizzato un basamento in cemento ma non basta. Abbiamo detto più volte al sindaco Baraggia che, come famiglia, siamo disposti ad accollarci le spese per poterla spostare in centro alla piazza. Chiediamo di poter avere il via libera, nulla di più".

L'attacco di Rosalba Baraggia

Anche Rosalba Baraggia, ex consigliere comunale ed esponente dell’Anpi, ha sposato la causa portata avanti da Passoni.

"La memoria di Tranquillo giace nell’aiuola di un Tiglio - ha sottolineato Baraggia - Visibilità scarsa, inciampo nullo alla faccia del motivo dell’opera, luogo di raccolta di cartacce, mozziconi e deiezioni. Anche noi come Anpi ci siamo mossi per esortare l’Amministrazione ad una sede più dignitosa sistemazione. Niente, hanno messo una sorta di cordolo che ricorda il bordo di un water. La classica pezza peggiore del buco".

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