Limbiate

Pietro consegna la Coppa del Mondo a Messi

Il limbiatese è l’operaio della Gde Bertoni di Paderno che ha curato ogni dettaglio del trofeo vinto domenica dall’Argentina

Pietro consegna la Coppa del Mondo a Messi
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Da Limbiate al Qatar, l’operaio Pietro Brambilla Pisoni ha virtualmente consegnato la Coppa del Mondo a Lionel Messi, il capitano dell’Argentina che domenica 18 dicembre ha vinto i Mondiali di calcio.

Pietro consegna la Coppa del Mondo a Messi

Anche quest’anno l’ambito trofeo è stato lavorato con pazienza e perizia dal limbiatese, operaio specializzato della Gde Bertoni di Paderno Dugnano, azienda che realizza la Coppa del Mondo dai Mondiali del 1974. Tre anni prima, nel 1971, aveva vinto il concorso indetto dalla Fifa per il disegno - creato dallo scultore Silvio Cazzaniga - e la realizzazione della nuova Coppa del mondo in sostituzione della vecchia Coppa Rimet.

operai ai lavoro

Una lunga tradizione

«Insieme al disegno lo scultore ha presentato un calco in gesso della coppa, per quel tempo è stata una grande innovazione e credo abbia contribuito in maniera decisiva alla scelta del bozzetto» ha notato Valentina Losa, bisnipote del fondatore Emilio Bertoni che più di dieci anni fa ha preso il testimone dell’azienda dal papà Giorgio e dal nonno Eugenio. L’azienda da decenni realizzata trofei in ambito sportivo e aveva già firmato le medaglie delle Olimpiadi di Roma nel 1960.

In officina ci sono al lavoro otto operai che tutto l’anno preparano coppe, trofei, medaglie, targhe per numerose e famose competizioni nazionali e internazionali. Tra loro Francesco Barbiero di Sesto San Giovanni, in azienda da sei anni, il limbiatese Pietro Brambilla, in Gde da 24 e l’operaio più giovane, Marco Costanzo, di Muggiò, 26 anni, arrivato tre anni fa.

Realizzata la Coppa e cinque medaglie

Per i Mondiali in Qatar non solo hanno realizzato la Coppa del Mondo ma anche cinquemila medaglie. In questi giorni stanno ultimando la Fifa World Cup 2026 (che si svolgerà tra Usa, Canada e Messico).
«Dobbiamo prepararla con molto anticipo perché poi andrà in tour per il mondo» ha spiegato Brambilla, intento nelle ultimi operazioni di assemblaggio alla base in malachite. La Coppa, una volta uscita dalla fonderia, passa dalle sue mani per rifinire i particolari e renderla perfetta. «Con questo lavoro ci si immedesima nello scultore - ha detto - il mio compito consiste nella cesellatura, poi viene tirata a lucido la parte del globo dove ci sono i continenti. Mi piace molto il mio lavoro, sono scrupoloso in ogni dettaglio».

Il viaggio a Zurigo

Dall’officina padernese esce il trofeo in oro che viene conservato dalla Fifa: è la Coppa alzata al cielo dai giocatori al momento della premiazione ma poi alla squadra resta la versione in bronzo laminato in oro. Quest’estate l’operaio limbiatese e il capo officina si sono anche recati a Zurigo, nella sede della Fifa, per un piccolo intervento di restauro ad una Coppa del mondo.

«Il momento più emozionante è riprendere in mano quel trofeo dopo che è stato toccato dai campioni del mondo. Soprattutto quando ha vinto i Mondiali l’Italia» ha ammesso Brambilla. Infatti, una volta conclusa la competizione, la Coppa rientra nell’officina padernese dove viene inciso sulla fascia del basamento il nome della nazionale vincitrice.

L'ultimo assunto

Il muggiorese Costanzo, dopo il diploma di perito meccanico e una breve esperienza lavorativa, è stato assunto alla Gde. Per il Mondiale in Qatar si è occupato dello stampaggio e della tornitura delle medaglie, un lavori di estrema pazienza e precisione. «Per me è stata la prima esperienza con una competizione così importante - ha raccontato col sorriso sulle labbra - questa opportunità è stata un onore per me, sono molto contento di lavorare qui e sto imparando davvero tanto. Lavorare per il Mondiale è il massimo che si possa desiderare, sto toccando i trofei dei grandi campioni, solo per questo mi sento già un vincitore».

Commissioni da tutto il mondo

Da decenni l’azienda si è riservata una nicchia di mercato con clienti molto importanti. Le commissioni arrivano da federazioni internazionali quali Fifa, Uefa, World Athletics, Ioc (Comitato Olimpico Internazionale), Fina (nuoto) e molte altre. «Per noi è un orgoglio, la nostra produzione è artigianale e quindi unica - ha ricordato Losa - quando si avvicina il periodo dei Mondiali mi vengono i brividi perché sento che quella Coppa del Mondo è parte di me, so come è nata, conosco il metallo con il quale è stata fusa e ogni minimo dettaglio perché l’ho ispezionata dall’inizio alla fine. E’ la Coppa più famosa ma è anche un bellissimo oggetto d’arte».

(nella foto di copertina la titolare Valentina Losa con il suo team dell’officina: Francesco Barbiero, Marco Costanzo e Pietro Brambilla Pisoni)

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