Pochi dipendenti, uffici comunali in affanno. E l’Esecutivo aumenta l’Irpef per assumere
Nel 2025 le aliquote passano dallo 0,5 per cento a tra scaglioni da 0,7, 0,75 e 0,8
Renate, il sindaco Claudio Zoia e l’assessore al Bilancio Mario Molteni l’hanno detto fuori dai denti: gli uffici comunali sono in affanno e per funzionare richiedono più personale. Personale che va pagato. Le casse pubbliche necessitano quindi di maggiori entrate: ecco spiegato il motivo dell’aumento dell’Irpef passato martedì della scorsa settimana in Aula con i voti favorevoli della maggioranza e nonostante il pollice verso dell’opposizione.
Pochi dipendenti, uffici comunali in affanno. E l’Esecutivo aumenta l’Irpef per assumere
L’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone fisiche era stata ritoccata già nel 2023 con un unico scaglione allo 0,5 per cento dopo che da undici anni era ferma allo 0,4 per cento. In questo 2025 l’Esecutivo ha previsto, secondo legge, tre scaglioni: per i redditi da zero a 28 mila la tassazione sarà allo 0,7 per cento; 0,75 per quelli fino a 50 mila e 0,8 dai 50 mila in su. In base ai dati del 2021 condivisi da Molteni, l’incremento porterà a un gettito massimo di 568 mila euro. Nessuna esenzione è prevista per i meno abbienti; una mancanza evidenziata dal capogruppo della civica «RenateSì» Antonio Venezia, contrario alle modifiche introdotte in un periodo, ha detto, «di difficoltà per le finanze delle famiglie». Modifiche - ha aggiunto - di cui «abbiamo avuto comunicazione a cose fatte, senza possibilità di confronto o proposte». «Si sarebbe almeno potuto pensare a una soglia di esenzione come succede ad esempio a Veduggio (sotto i 10 mila euro, ndr) o ad una forbice più ampia per preservare i redditi più bassi...», ha precisato il consigliere.
Se il primo cittadino da una parte ha condiviso il pensiero rivolto ai cittadini chiamati ad aprire il portafoglio - «sappiamo che non è mai bello alzare le tasse» - dall’altra ha garantito la necessità della misura mirata, come spiegato con un’efficace metafora dal responsabile del Bilancio, «ad aumentare la cilindrata della macchina comunale».
«Avevamo una tassazione tra le più basse, se non la più bassa del territorio - ha sottolineato Zoia - Oggi ci allineiamo alla media dei paesi limitrofi, in base a quelli che sono i fabbisogni del nostro Comune. Contiamo poco personale, necessitiamo di un responsabile della Ragioneria, di due operatori ecologici e di una presenza maggiore del segretario comunale. Parliamo - ha proseguito il sindaco - di un esborso mensile pari a un paio di caffè per lo scaglione più basso: pagare di più è fastidioso, ma ritengo che in questi sei mesi di lavoro, con la buona volontà di tutti, qualcosa sia cambiato a Renate e così sarà anche in futuro».