Polizia locale sul piede di guerra: dichiarato lo stato di agitazione
La notizia era nell'aria da settimane ma oggi gli agenti hanno deciso di far sentire la loro voce
Polizia locale di Lissone sul piede di guerra. Dichiarato lo stato di agitazione dopo le modifiche alla turnazione e agli orari di servizio del Comando voluti dalla Giunta e dal comandante.
Polizia locale in stato di agitazione
A confermare la mobilitazione la Uilp Fpl che contesta "le modifiche della turnazione fatte in maniera del tutto approssimata, una turnazione che ad oggi non è stata ancora comunicata agli appartenenti al Corpo di Polizia locale, se non una vaga idea di come sarà l’orario lavorativo, aumentando il nastro orario senza una logica di conciliazione vita/lavoro".
Una novità che, già nelle scorse settimane proprio dalle colonne del Giornale di Monza, aveva fatto discutere e tremare i piani alti del Palazzo del Comune.
Se la modifica della turnazione è una scelta di carattere organizzativo, oltre al fatto che si chiede un ulteriore aumento delle sanzioni da elevare ai propri cittadini che ricordiamo a Lissone superano il milione e mezzo di euro, ad oggi sembra che abbia la sola logica di mettere una bandierina su un programma elettorale, senza scelte ponderate a supporto utili alla cittadinanza. Prolungare l’orario di servizio non è una scelta che condividiamo ma che con la professionalità che ci contraddistingue sposeremo quando ci saranno le condizioni per fornire un servizio più efficace, esposte più volte alla stessa Amministrazione comunale. In primis si chiede la creazione di un turno serale completo di personale ed equilibrato numericamente agli altri turni con la presenza sempre garantita di un ufficiale in servizio, perché nel turno serale è molto più probabile affrontare questioni penali o operare ai limiti dell'ordine pubblico, con tutto ciò che ne consegue.
Hanno sottolineato i rappresentanti degli agenti.
C'è carenza di organico
Il vero noto è legato alla carenza di organico che, proprio in questa situazione, sta frenando il dialogo tra Amministrazione e Comando.
L'esperienza negli altri enti lo insegna, dove i colleghi sono quasi a disposizione delle Forze Dell’Ordine che per carenze di organico si trovano a dirottare interventi di loro competenza sulle Polizie Locali. Si chiede che il personale neoassunto venga formato, almeno con il corso base, prima di essere sbattuto in strada, a volte anche da solo. E’ inutile parlare di prevenzione degli infortuni sul lavoro, se in primis l’Amministrazione non rispetta le regole. Per il personale di ruolo si chiede che venga costantemente aggiornato con strumenti di controllo, rilevamento, materiale operativo e non ultimi strumenti di autodifesa moderni, oltre che un aggiornamento della dotazione informatica. Una politica che motivi e coinvolga lo stesso nelle scelte per essere incentivato a rimanere nonostante il sacrificio richiesto. Si chiede di avere una sede consona al numero di operatori, con adeguata armeria e camera di sicurezza a norma per effettuare eventuali fermi. Uffici funzionali agli addetti e agli Ufficiali che a tutt’oggi lavorano in spazi inadeguati, oltre ad avere spogliatoi decorosi e adeguati al numero del personale. Ad oggi si è proceduto a saturare all'inverosimile i locali con problemi di sovraffollamento e spazi ridottissimi, inadeguati e a volte insalubri dove operare. Anche lo spazio dedicato al rapporto con l'utenza ci sono diverse criticità, ripetutamente segnalate, che ad oggi non hanno trovato nè soluzione nè progettazione in questo senso. Solo dopo, sotto l'aspetto economico, si chiede una contrattazione che tenga conto dell'impegno, del sacrificio e, non da ultimo, del rischio che quotidianamente si affronta, finanziando adeguatamente gli istituti previsti, come l'indennità esterna e l'indennità di funzione, partendo dai fondi già impegnati per i progetti serali ed eventualmente integrandoli.
Hanno sottolineato i delegati sindacali, annunciando l'avvio dello stato di agitazione.
Nel mirino le decisioni di sindaco e comandante
Ma nel mirino ci sono state le decisioni del sindaco Laura Borella e del comandante Matteo Caimi di attivare il terzo turno serale, senza - a detta degli agenti - aver preso in considerazione le criticità del Comando.
La Delibera del 15 febbraio 2023 prende atto che il Corpo è sottodimensionato ed avvia un percorso di sviluppo e potenziamento che ad oggi ha affrontato il solo problema numerico degli operatori, senza preoccuparsi di una struttura, spogliatoi compresi, inadeguata anche in termini di spazi e di uffici al compito da assolvere. Nessuno schema di rotazione è stato preparato o allegato per chiarire come s’intenda procedere con questa turnazione, solo degli orari buttati giù per coprire alcuni servizi o mantenersi l’autonomia di prolungare l’orario quando fa comodo. Per questi motivi gli appartenenti al Corpo di Polizia Locale di Lissone, unitamente al sindacato indicono lo stato di agitazione e chiedono il ritiro della Delibera (senza data e protocollo) pervenuta in data 19 aprile 2024, di aprire un tavolo di negoziazione con il sindacato e le Rsu , lasciando inalterati i turni attuali e di riaprire il “dibattito” sull’orario di lavoro quando saranno portate a compimento le direttive previste nella propria delibera di febbraio 2023, unitamente a quanto indicato, per giungere a un’organizzazione del lavoro sia fatta con trasparenza e rispetti la professionalità, la vita e la dignità degli appartenenti al Corpo.
Hanno concluso dal sindacato.
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