Polemiche a Lissone

Polizia locale sul piede di guerra, scongiurato (per ora) lo sciopero

Sono 22 gli agenti che non hanno nascosto le loro perplessità sul turno serale

Polizia locale sul piede di guerra, scongiurato (per ora) lo sciopero
Pubblicato:

Agenti della Polizia locale sul piede di guerra a Lissone. Scongiurato per ora lo sciopero dopo lo scontro con sindaco e comandante.

Polizia locale in subbuglio a Lissone

Quasi la totalità degli agenti (ad esclusione di ufficiali e comandante) sono sul piede di guerra. Casus belli è stato il «Progetto di potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale».

In altre parole l’attivazione del famoso terzo turno fino alle 24. Un turno che, confermano fonti interne, «ha solo l’obiettivo di far cassa considerato l’obiettivo economico da raggiungere».

Contrari agenti e personale

Una decisione che, però, rischia di creare non pochi problemi alla Giunta e al comandante Matteo Caimi considerate le ultime assemblee sindacali indette da ben 22 persone dell’organico.

Per il momento è stato scongiurato uno sciopero ma all’orizzonte potrebbe essere indetto lo stato di agitazione.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la firma da parte del comandante Caimi di un Ordine di servizio che, nei fatti, obbligava tutto l’organico ad accettare il Progetto che inizialmente doveva essere su base volontaria.

Sindacati pronti allo scontro

L’altra settimana, dopo una prima assemblea sindacale in Municipio, lo stesso comandante aveva fatto revocare l’Ordine dopo le proteste di 22 agenti.

Si rammenta che questo tipo di servizi fino ad oggi, con i vari accordi fatti anno per anno, hanno sempre trovato la disponibilità del Corpo di Polizia locale, cosa che evidentemente è stata data per scontata nonostante più volte siano state segnalate problematiche all’interno che non hanno trovato nessuna risposta - si legge, nero su bianco in una lettera della Uil Fpl indirizzata al sindaco Laura Borella e al comandante - Oggi gli agenti risultano molto demotivati, sottoposti continuamente a stress lavorativo e sotto pressione per i vari servizi e incombenze.

Mercoledì scorso, poi, si è tenuta una nuova assemblea per richiedere formalmente all'Amministrazione di aprire un tavolo di concertazione per il cambiamento di orario.

«Spesso si è portati a pensare che basti l’incentivo economico a coprire e riempire i vuoti e le insicurezze lasciati da problematiche che nulla hanno a che vedere con il lato economico che per quanto importante non è il solo aspetto della vita di un lavoratore» hanno concluso i vertici del sindacato nella missiva protocollata.

Proprio dopo l’arrivo della lettera lo stesso Comando aveva sospeso l’ordine di servizio inizialmente emesso.

Comando ormai ridotto all'osso

Un braccio di ferro, quello tra agenti e organi politico-amministrativi, che rischia di trasformarsi in un boomerang per un Comando come quello di Lissone già ridotto all’osso e dove il personale è costretto a fare letteralmente i salti mortali per coprire servizi e necessità.

Infatti che il personale di via Gramsci sia insufficiente è un dato di fatto. Secondo la normativa regionale, infatti, il rapporto degli agenti dovrebbe essere di uno a mille. Per Lissone, quindi, con i suoi 47mila abitanti l’organico effettivo del Comando dovrebbe essere di almeno 47 operatori.

Invece l’organico del «piccolo» Comando è fermo a 28 (compresi ufficiali, nuovi assunti e comandante). Nel febbraio del 2023 la Giunta del sindaco Laura Borella aveva approvato una delibera per potenziare il Corpo di Polizia locale.

Un potenziamento ritenuto necessario alla luce della popolazione residente in città, al flusso di veicoli e persone sul territorio comunale e alle numerose attività commerciali e produttive presenti.

Sul Giornale di Monza in edicola o sull'edizione digitale il servizio completo

Seguici sui nostri canali
Necrologie