Posti esauriti per il Piano freddo: alla Casa della carità c’è la lista d’attesa
«Quest’anno abbiamo tanti ospiti che hanno perso da poco la casa e hanno bisogno di un aiuto», spiega il direttore
Quest’anno, per la prima volta, per accedere al Piano freddo della Casa della carità di via Alfieri a Seregno c’è la lista d’attesa.
Posti esauriti per il Piano freddo: alla Casa della carità c’è la lista d’attesa
«Al momento tutti e venti i posti previsti per gli uomini sono occupati, con tredici persone provenienti dall’Ambito di Seregno e sette da fuori, da Monza o dal comasco. Tra gli ospiti dodici sono italiani - spiega Gabriele Moretto, direttore della Casa della carità - Per quanto riguarda le donne, siamo riusciti a stabilizzarle tutte con soluzioni provvisorie. Le richieste sono più di quelle che riusciamo a soddisfare e abbiamo dovuto per forza attivare una lista d’attesa. Ci arrivano anche da fuori Ambito, segno che la Casa della carità è un punto di riferimento nel territorio».
L'utenza è diversa
Rispetto all’anno precedente è cambiata l’utenza.
«Invece dei senza fissa dimora accogliamo persone in momentanea difficoltà - aggiunge Moretto - Tipicamente utenti tra i quaranta e i cinquanta, soli e senza una rete di supporto: in questi casi è un attimo perdere la casa. La sicurezza di avere ogni notte un posto caldo dove poter stare per loro significa la possibilità concreta di potersi rimettere in sesto, anche con il nostro aiuto. Lo scorso anno un utente seguito da noi, dopo un percorso di formazione per diventare portiere, ha trovato lavoro a chiamata durante la settimana, mentre nei weekend dà il cambio al nostro custode. Sette utenti, invece, hanno iniziato un percorso di co-housing».
Perché questo aumento delle richieste?
Le cause dell’aumento delle richieste di aiuto sono diverse:
«Sono strascichi della sospensione del reddito di cittadinanza, degli sfratti esecutivi dello scorso anno e dell’aumento del costo della vita che è sotto gli occhi di tutti - spiega Moretto - Secondo noi, il 60 per cento dei nostri ospiti potrebbe rimettersi in piedi con un piccolo aiuto, attraverso l’attivazione di progetti seri di inserimento al lavoro, oppure con un fondo di garanzia per l’affitto».
Il Piano freddo è iniziato l’ultimo sabato di ottobre e finirà a Pasqua. Prevede l’apertura ogni giorno dalle 18 alle 8 di mattina del giorno dopo con pernottamento, cena e prima colazione grazie a 180 volontari e un dipendente fisso.
«Abbiamo concluso il 2023 con la cena della vigilia che quest’anno abbiamo aperto a quaranta persone tra utenti e famiglie che seguiamo, grazie alla generosità di Mattia Bigi, proprietario del ristorante alla Corte del cotone - conclude Moretto - Adesso ci concentriamo sul prossimo obiettivo: partire in primavera con il centro diurno».