Premi a due giovani talenti brianzoli
Il riconoscimento, istituito nel 2016 dall’Università di Milano-Bicocca, sarà consegnato domani.
Due brianzoli premiati tra i giovani talenti di Milano-Bicocca.
Giovani talenti
Dalle life science all’astrofisica, dai nanomateriali alla medicina, dalla psicologia alle scienze giuridiche. Domani (martedì 29 marzo) Milano-Bicocca premierà il talento dei giovani studiosi: assegnisti di ricerca e ricercatori under 36 delle sette macro-aree disciplinari dell’Ateneo che si sono distinti per qualità, originalità e impatto della produzione scientifica. Il “Premio Giovani Talenti” è stato istituito nel 2016 dall’Università di Milano-Bicocca ed è patrocinato dall’Accademia Nazionale dei Lincei.
La cerimonia
La cerimonia si terrà alle 14.30 presso l’edificio U12-Auditorium alla presenza della rettrice, Giovanna Iannantuoni e del presidente emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Alberto Quadrio Curzio. La professoressa Luisa Torsi dell’Università di Bari Aldo Moro terrà una lectio magistralis dal titolo "Come la bio-elettronica offre al medico il vantaggio dell'attaccante". In questa occasione verranno assegnati i premi per il 2020 e il 2021. 26 i ricercatori premiati per ognuna delle edizioni, per un totale di 52 riconoscimenti: ogni studioso riceverà un diploma e un contributo per la ricerca.
I talenti: Matteo Fossati di Biassono
Matteo Fossati (Biassono), ricercatore del Dipartimento di Fisica Giuseppe Occhialini, riceverà il riconoscimento "per l’eccellenza dei lavori osservativi sulle proprietà fisiche del gas interstellare/circumgalattico di galassie in vari ambienti cosmici e di rilevanza generale per l’evoluzione delle galassie attraverso le epoche cosmiche". "Chi di noi da bambino non rimane affascinato guardando il cielo notturno punteggiato di miriadi di puntini? In adolescenza mi sono avvicinato all’astronomia – racconta Fossati - e ho scoperto che quei puntini non sono necessariamente solo stelle, ma possono essere anche galassie. Così ho intrapreso il mio percorso di studi all’Università di Milano-Bicocca. La mia ricerca si concentra sul ruolo dell’idrogeno nella vita delle galassie: la presenza o l’assenza di questo gas dà vita a una popolazione estremamente variegata di oggetti blu, le galassie attive che formano stelle, o quelli rossi, meno attivi che vanno verso un graduale spegnimento". "Grazie a diverse esperienze di ricerca, dall’Istituto di ricerca Max Planck in Germania, all’Università di Durham nel Regno Unito, e varie missioni osservative, dal Messico al Cile, - prosegue Fossati - sono arrivato così alla conferma che l’ambiente cosmico ha una forte influenza sul ciclo di vita delle galassie rimuovendo il gas, carburante della formazione stellare, e dando vita a una sostanziale differenza tra galassie isolate e galassie in ambienti densi".
Carlo Antonini di Carate Brianza
Il talento Carlo Antonini (Carate Brianza), oggi professore associato del Dipartimento di Scienza dei Materiali, riceverà il premio "per i suoi importanti lavori sperimentali, e relative interpretazioni fisiche, riguardanti l’interazione fra le interfacce di liquidi e la superficie di un solido". "Nella vita quotidiana il ghiaccio può rendere complesse operazioni semplici, come camminare o guidare su una strada ghiacciata durante l’inverno. Gli stessi problemi – spiega Antonini - si verificano su più larga scala nella gestione di strutture e sistemi che operano in regioni fredde, come linee aeree di trasporto dell’energia elettrica, antenne, ponti, e per il settore aeronautico e aerospaziale. Io mi occupo di studiare come i liquidi, in particolare l'acqua, interagiscono con i materiali e le loro superfici, con l'obiettivo di sviluppare materiali anti-ghiaccio o, come li chiamiamo nel nostro gergo scientifico, ghiacciofobici, cioè che hanno paura del ghiaccio". "Questi studi – prosegue Antonini - sono resi possibili dall’incredibile e recente sviluppo delle nanotecnologie e di nuovi materiali, che permettono di produrre le cosiddette superfici superidrofobiche, o “a bassa bagnabilità”: superfici in grado di respingere l’acqua, grazie a una combinazione di chimica superficiale e morfologia a livello micro e nanometrico e, in certe condizioni, anche il ghiaccio".