Besana in Brianza

Presentato il nuovo volto di Montesiro. La riqualificazione porta il senso unico

E’ stata una settimana intensa quella appena conclusa a Montesiro: mercoledì sera l’incotro pubblico dedicato alla riqualificazione del centro della frazione, venerdì mattina l’inaugurazione del nuovo parchetto di via Cimabue

Presentato il nuovo volto di Montesiro. La riqualificazione porta il senso unico
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I sensi unici, si sa, fanno discutere. E quello che sarà instaurato in via San Nazzaro a Montesiro (frazione di Besana in Brianza) - nel tratto compreso tra l’ingresso del parcheggio antistante la chiesa parrocchiale e l’area ex Vimercati - non fa eccezione.

Presentato il nuovo volto di Montesiro

Lo si è visto mercoledì della scorsa settimana: sala al piano terra dell’oratorio di via San Siro gremita di residenti e commercianti per la presentazione del corposo piano di riqualificazione della frazione, immediati sono stati i mugugni riservati alla nuova viabilità, da qualcuno per la verità attesa, da altri bocciata. Nuova viabilità che, il primo cittadino Emanuele Pozzoli lo ha detto chiaramente, è però «inevitabile» per garantire la sicurezza di chi percorre la strada nata quando «le auto erano grandi la metà delle attuali...».

La riqualificazione porta il senso unico

Lo spazio di manovra lasciato ai cittadini riguarda il senso di percorrenza di via San Nazzaro: in salita dall’oratorio verso via Buonarroti o, al contrario, in discesa. La seconda ipotesi preferita dal sindaco, la prima caldeggiata dal comandante della Polizia locale Massimo Bassani (presente mercoledì), dall’Ufficio Lavori pubblici e dai progettisti. Divisi invece i montesiresi (impresa impossibile mettere tutti d’accordo).

A Pozzoli il merito di aver creato in fretta un clima sereno in sala. Unica frecciatina all’indirizzo del centrosinistra, il titolo scelto per l’incontro: «Montesiro cambia volto, davvero», con un velato riferimento al progetto da 2 milioni e 400 mila euro (per lo più finanziato dal piano integrato di intervento delle aree Vimercati e Crippa) presentato nel 2006 dall’allora Giunta Cazzaniga e rimasto nel cassetto.

I lavori

Il primo cittadino è partito da due immagini: una d’epoca di un centro di Montesiro vivo e verde e una recente fatta di sole auto posteggiate. Un confronto senza storia che sarebbe bastato da solo a motivare la riqualificazione in calendario. 419 mila euro il quadro economico dei lavori, coperto per la gran parte da fondi ministeriali; riguarderanno il centro storico di Montesiro e via Cimabue, dalla nuova rotatoria al camposanto, come riportato settimana l’altra su queste colonne. Tra gli interventi più rilevanti ci sono le piste ciclopedonali previste nelle vie San Siro e Cimabue, i percorsi pedonali protetti verso via San Nazzaro (da qui la necessità del senso unico di marcia), la riqualificazione di via Scola e le due nuove aree conviviali sul fronte e sul retro della chiesa parrocchiale in pietra di Luserna e ciottoli di fiume, dove potranno trovare spazio anche i tavolini del vicino bar (l’annuncio ha meritato l’applauso della sala). Spazi, questi ultimi, oggi utilizzati precipuamente come parcheggi. Gli stalli per le auto diverranno 71 rispetto agli attuali 64, aumentati di fronte a oratorio e chiesa, tagliati di quattro unità invece dietro l’edificio sacro.

Le tempistiche

Per quanto concerne la tempistica, il 15 luglio si chiuderà la gara per l’assegnazione dell’appalto, a ottobre partiranno i lavori da concludersi entro i 150 giorni successivi. Un lasso di tempo durante il quale «ci saranno polvere e traffico», ha avvertito il sindaco. Ma il risultato varrà il disagio: «Montesiro tornerà viva come un tempo». Un obiettivo che, accanto all’opera di riqualificazione, riguarda anche l’area dell’ex scuola primaria, il cui utilizzo va ripensato.

Rotatoria: a settembre la gara, lavori da gennaio a giugno

A settembre l’indizione della gara per l’affidamento dei lavori, a gennaio l’inizio del cantiere che si chiuderà a giugno. Il cronoprogramma dell’intervento che porterà la rotatoria tra le vie De Gasperi, San Siro, Buonarroti e Cimabue è stato condiviso mercoledì sera dal sindaco Emanuele Pozzoli con i montesiresi riuniti all’oratorio della frazione. Intervento che sarà «fatto bene», ha garantito. Costerà 100 mila euro in più dell’opera gemella delle «Cinque frecce»: 600 mila euro in tutto, interamente coperti da fondi esterni. In particolare 350 mila euro da Regione Lombardia e i restanti 250 mila dalla Provincia.

Il progetto da 600 mila euro

Il progetto prevede sostanzialmente l’eliminazione dell’impianto semaforico, attraversamenti pedonali protetti, un nuovo marciapiede pedonale e ciclabile sul lato sud di via Buonarroti e la sistemazione di quello esistente sul lato opposto. Addio alle barriere architettoniche, saranno riqualificati l’impianto di illuminazione e le fermate dei bus. L’ultima voce riguarda il parcheggio di via San Siro, al quale si accederà da un unico ingresso (sarà eliminato il secondo vicino all’incrocio): rinnovato e ampliato con capienza fino a 37 posti auto (se ne contano attualmente 28).

L’oratorio cambia ingresso

Una novità riguarderà l’ingresso dell’oratorio che insiste sull’incrocio, traslato in via Buonarroti, all’altezza dell’area ora riservata ai giochi, per «diktat» della Provincia che in caso contrario non avrebbe dato il necessario nulla osta alla nuova rotatoria. «L’intervento sarà a spese del Comune», ha sottolineato il primo cittadino.

Benefici per via Giovanni XXIII

La rotonda porterà benefici anche in via Papa Giovanni XXIII, oggi utilizzata dagli automobilisti per «tagliare» dalle vie Cimabue da una parte, Buonarroti dall’altra, ed evitare l’attesa al semaforo. Attesa che «la rotonda farà venir meno, insieme alla necessità di bypassare l’incrocio». Non è finita perché l’idea è anche quella di restringere l’ingresso della strada da via Cimabue, rendendolo così «meno invitante». Del resto il volume di traffico in zona è notevole, come evidenziato dall’analisi allegata al progetto di fattibilità tecnica ed economica della rotatoria. Nell’orario di punta serale (tra le 17,30 e le 18) si contano allo stato di fatto mille e 500 veicoli, per la gran parte provenienti da via Cimabue e diretti in via De Gasperi, con code che si formano precipuamente per chi da via Buonarroti deve svoltare a sinistra verso il cimitero.

Le due idee sui parcheggi

Concluso il progetto di riqualificazione, i posteggi disponibili nel centro di Montesiro passeranno dagli attuali 64 a 71. Sette in più quindi. Non sufficienti per qualcuno dei presenti mercoledì sera, in particolare per il gestore del bar che si affaccia su via San Nazzaro. La coperta, però, è corta perché gli spazi disponibili nel cuore della frazione sono risicati. Due le vie d’uscita, nessuna delle quali di rapida realizzazione. C’è il terreno adiacente il parcheggio di via San Siro, di fronte all’oratorio: già di proprietà comunale, potrebbe divenire una seconda area riservata agli stalli. E poi l’ex Vimercati, da anni ormai in stato di abbandono. Finito nel cassetto il piano integrato d’intervento che la vedeva protagonista insieme all’area «Crippa» nei primi anni del Duemila - era prevista la costruzione di 80-100 appartamenti in bioedilizia unitamente a spazi commerciali e riservati ai servizi - è stata resa più appetibile dall’Esecutivo.

«Secondo quanto previsto dal Pgt vigente, i privati avrebbero dovuto realizzare tutte le opere pubbliche che presentiamo stasera», ha spiegato il sindaco. Un impegno economico gravoso. «Sfruttando le agevolazioni concesse dalla Legge regionale sulla rigenerazione urbana, puntiamo a spingere l’investitore a sistemare l’area, abbassando gli oneri a suo carico».

Oneri che porterebbero anche nuovi posti auto.

Via Buonarroti: «Le auto corrono»

«Via Buonarroti è pericolosa». La denuncia è arrivata al termine dell’incontro pubblico di mercoledì sera dal professore Ambrogio Cazzaniga, ex segretario del circolo locale del Pd, seduto tra il folto pubblico.

Sotto «accusa» l’alta velocità delle auto in transito, l’inquinamento ambientale e acustico, le condizioni precarie dei marciapiedi lungo la strada che dall’oratorio di Montesiro - quest’ultimo vedrà l’ingresso traslato proprio in via Buonarroti per lasciare spazio alla nuova rotatoria - sale verso le «Cinque frecce». Esclusa l’installazione di dissuasori di velocità in quando l’arteria è di competenza provinciale, è possibile invece posizionare l’autovelox.

Opzione quest’ultima ritenuta però poco efficace rispetto a quanto suggerito dal Piano Generale del Traffico Urbano in corso di definizione: «spostando» la maxi aiuola oggi presente all’imbocco di via San Nazzaro (nella foto sopra) di qualche metro, al centro di via Buonarroti quindi, all’altezza dell’istituto bancario, la marcia dei veicoli verrebbe giocoforza rallentata.

Taglio del nastro al giardino inclusivo «Utilizziamolo tutti»

Ci sono le panchine all’ombra dove gli anziani possono godersi il fresco scambiando quattro chiacchiere, il campo di calcio per i ragazzi e i giochi studiati per far divertire insieme bambini e disabili. E’ uno spazio per tutti quello realizzato dal Comune in via Cimabue a Montesiro: 120 mila euro l’investimento, coperto per la gran parte - 105 mila euro - da fondi statali e regionali.

Venerdì mattina della scorsa settimana il taglio del nastro del secondo giardino inclusivo della città dopo il primo realizzato quattro anni fa in via Matteotti a Villa Raverio. Inclusivo davvero, non di facciata, come garantito dai responsabili del Cdd di Villa Raverio.

«Oggi vanno di moda...», hanno allargato le braccia. Ma non basta un'altalena con pedana per rendere inclusivo un parco giochi. Servono attrezzature studiate, percorsi e posteggi privi di barriere architettoniche. Proprio come in via Cimabue dove l’attenzione è stata posta anche sull’accessibilità di vialetti interni all’area verde e del marciapiede esterno.
«L’Amministrazione comunale si è sempre dimostrata attenta alle esigenze del nostro servizio e dei nostri ragazzi», hanno sottolineato.

Venerdì, a partire dalle 10, in tanti hanno partecipato all’inaugurazione, iniziata con l’inno d’Italia suonato al violino dal montesirese Jacopo Wiquel e proseguita con il taglio del nastro.

«Questo giardino deve essere usato da tutti: condiviso oltre che inclusivo», l’invito del sindaco Emanuele Pozzoli. Unico antidoto a vandalismi e schiamazzi.
«Confidiamo diventi anche occasione per chi risiede nelle vicinanza di conoscersi e cementare ancora di più la nostra comunità».

La benedizione

Spazio poi alla benedizione affidata a don Piero Salvioni e alla premiazione dei bimbi della scuola dell’infanzia «Prinetti» e dell’oratorio di Montesiro . A questi piccoli artisti si devono le proposte di logo, con richiami alla «fratellanza, all’inclusione e all’amicizia», ha spiegato Elena Crippa della cooperativa sociale «Solaris», aiuto fondamentale per il Comune nella realizzazione del giardino. Tra i vari elaborati è stato scelto il disegno dei baby alunni dell’asilo di via San Siro: «Giochi...Amo» lo slogan, scritto sui pezzi di un puzzle tenuto in mano da tre bambini di altrettante diverse nazionalità.
La festa si è chiusa tra canti, balli, «test» dei nuovi giochi e una ricca merenda offerta da Iperal, oratorio e «La casa del pane» di Montesiro.

Prossimamente si procederà con l’intitolazione dello spazio verde ad un montesirese capace di lasciare il segno. Le candidature sono aperte.

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