Pressione fiscale invariata. Dal Governo un «taglio» che vale 240mila euro
In Consiglio comunale, mercoledì sera, approvato il Bilancio di previsione del prossimo triennio: voto contrario di FdI e Lega
Con i voti della maggioranza (contrari Fratelli d’Italia e Lega), in Consiglio comunale a Seregno via libera al Bilancio di previsione 2025 - 2027, nel quale «per il settimo anno di fila non alziamo la pressione fiscale - ha dichiarato il sindaco, Alberto Rossi, in aula in sede di presentazione - Un risultato non scontato, né banale che possiamo garantire nel 2025 per almeno due motivi: i cittadini sono ottimi pagatori e per la gestione attenta del Bilancio, con l’efficientamento della spesa, senza sprechi e capace di attrarre risorse dall’esterno».
Confermata la no tax area
In tema di addizionale comunale Irpef, confermata la no tax area per i redditi fino a 16mila euro (era di 12mila nel 2018), che «ha permesso a più di duemila famiglie, oltre il 10 per cento, di non pagare le tasse comunali. In Provincia solo due Comuni fra quelli senza scaglioni hanno una soglia più alta».
Il primo cittadino ha unito con un ideale «filo rosso» Seregno Città europea dello sport e il Centro dell’innovazione: «Non sono una spesa, ma un investimento sulla comunità e sui giovani. Una spesa sociale per insegnare ai giovani a essere felici e passare certi messaggi, fra cui lo sport come veicolo educativo. Due importanti investimenti che non vanno a penalizzare altre esigenze e categorie della città, per costruire le condizioni di un futuro che possa essere diverso dal presente».
«Un debito sano»
Il Centro dell’innovazione «fa passi avanti, entra per la prima volta in Bilancio. Un investimento importante sul futuro, un debito sano, per fare incontrare studenti e aziende, dare forza alle imprese del nostro territorio: sarà un punto di riferimento non solo cittadino e provinciale», con l’impegno di reperire fondi e risorse esterne «per mitigare l’impegno del Comune».
I tagli dello Stato
Rossi ha evidenziato le «tante iniziative per i più anziani e le categorie fragili» oltre agli investimenti nella scuola, aggiungendo che il Bilancio approvato è quello «con il taglio più significativo agli enti locali da parte del Governo», pari a 240mila euro, «una cifra che andrà ad aumentare negli anni successivi. Non ne faccio una questione politica di parte. Auspico che non inizi una nuova stagione in cui l’anello debole della catena a livello istituzionale siano gli enti locali, ma si possano trovare altri modi e luoghi da cui prendere queste risorse».
Infine il sindaco ha tirato un sospiro di sollievo per la Legge di Bilancio statale che esclude, come inizialmente veniva ipotizzato, il blocco al 75 per cento del turnover del personale pubblico. Di fatto gli enti locali potranno continuare ad assumere rimpiazzando al cento per cento il personale in pensione o cessato. «I lavoratori dovrebbero aumentare, non diminuire», ha chiosato Rossi prima del voto.