Processo omicidio Attanasio, il Comune di Limbiate si costituisce parte civile
Il sindaco Antonio Romeo: "Non è solo un dovere istituzionale, ma un atto di giustizia"
Processo omicidio Attanasio, il Comune di Limbiate si costituisce parte civile. Il sindaco Antonio Romeo: "Non è solo un dovere istituzionale ma un atto di giustizia"
Il Comune di Limbiate sarà parte civile nel processo
Il Comune di Limbiate si costituisce parte civile nel processo per l’omicidio in Congo dell’ambasciatore Luca Attanasio, il Carabiniere Vittorio Iacovacci, l’autista Mustapha Milambo. Lo ha deliberato la Giunta nella seduta del 29 maggio:
Abbiamo verificato con un legale che era possibile fare questo passo così abbiamo convocato una Giunta urgente e abbiamo deliberato l’atto - ha spiegato il sindaco Antonio Romeo - non è solo un dovere istituzionale, ma un atto di giustizia e di tutela di alti valori. Lo facciamo per il rispetto di ruolo importante che ricopriva Luca Attanasio, una personalità di rilievo che con il suo operato ha dato lustro all’Italia intera.
Udienza rinviata a luglio
In Tribunale a Roma è in corso il processo a due funzionari del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, accusati di omicidio colposo per presunte omissioni sulla sicurezza della missione a cui stavano partecipando il diplomatico originario di Limbiate e il suo seguito. Un imputato è risultato irreperibile durante l’udienza preliminare del 25 maggio e in Aula non era presente l’Avvocatura di Stato per la costituzione di parte civile. Poi, nell’udienza di giovedì 1 giugno il giudice del Tribunale a Roma ha deciso di rinviare tutto al 7 luglio. Nel processo in Congo, che si è concluso con la condanna all'ergastolo dei sei presunti assassini, lo Stato italiano si era costituito parte civile.
Attanasio caduto nell'esercizio delle proprie funzioni
Luca Attanasio, un giovane Ambasciatore ucciso il 22 febbraio 2021 nell'esercizio delle proprie funzioni di servitore dello Stato Italiano.
L’atto di Giunta è mosso dalla volontà di "tutelare l'immagine dell'Ambasciatore ed i diritti suoi e dei suoi familiari, nonchè dell'intera comunità limbiatese, di un cittadino che con il suo lavoro, la sua dedizione e professionalità è riuscito ad aiutare la popolazione congolese e a portare onore e prestigio allo Stato Italiano e a tutta la comunità limbiatese di cui faceva parte".