Progetto Scuole sicure con la Polizia locale di Muggiò nelle scuole medie
Il comandante Marco Beccalli ha incontrato gli studenti per il contrasto all'uso e spaccio di droghe e contro il bullismo e cyberbullismo
«Non siete soli: informatevi, fatevi consigliare per agire con consapevolezza perchè il futuro è nelle vostre mani».
E’ il messaggio che il comandante Marco Beccalli ha lasciato ai ragazzi delle classi terze delle medie Urbani e D’Acquisto, a cui è rivolto il progetto di Sicurezza urbana «Scuole sicure 2021 – 2022» per il contrasto all’uso e spaccio delle droghe.
Gli incontri della Polizia locale nelle scuole sono terminati, ma continuano i controlli degli agenti fuori dai plessi. «Scuole sicure» è un progetto varato dal Ministero dell’Interno a cui l’Amministrazione ha aderito presentando il piano predisposto dal comandante Beccalli per cui il Comune ha ottenuto il finanziamento di 16mila euro, previa rendicontazione.
«L’obiettivo di questo progetto è farvi conoscere questo fenomeno e io sono qui per informarvi» ha detto il comandante agli studenti.
Quindi ha illustrato cenni storici sull’uso delle droghe, i loro effetti e pericolosità, analizzandone i tipi: dalla cocaina a quelle sintetiche per arrivare alla «droga dello stupro». Il comandante ha risposto alle curiosità dei ragazzi, per esempio «come si fa a capire se una persona ha fatto uso di droghe», raccontando poi anche casi capitati in città.
Droga, bullismo e cyberbullismo
Nelle scuole medie, il progetto «Scuole sicure» si è innestato con il progetto consolidato sul Percorso Legalità come stabilito dai presidi Alessandra Schiatti e Michele Quagliarini, così il comandante ha esteso l’intervento anche al bullismo e al cyberbullismo interagendo con gli studenti su un fenomeno «di cui si trova traccia anche nel libro “Cuore”».
Ha riportato alcuni recenti fatti di cronaca, evidenziando che il fenomeno tocca anche gli adulti, docenti e genitori, e ha toccato anche personaggi famosi come Mika o Tiziano Ferro e poi ha raccontato due brutti episodi di cui si è occupato: un gruppetto di bulli che impediva a un coetaneo di salire sul pullman per far ritorno a casa, obbligandolo anche a dare loro dei soldi, e poi il caso di due mamme che sono venute alle mani fuori da una scuola, perchè il figlio di una vessava il figlio dell’altra.
Un aiuto può arrivare anche dall’applicativo «You Pol» per le segnalazioni e per le emergenze e il Cnac, il Centro nazionale anti cyberbullismo per avere un supporto legale contro le vessazioni e abusi online.
«Una rete attorno a voi c’è. Non siete soli. Informatevi. Fatevi consigliare e agite consapevoli» ha ripetuto il comandante ai ragazzi