Monza e Brianza

Protesta di poliziotti e Silp Cgil in Prefettura

La mobilitazione su scala nazionale denuncia una carenza di 10 mila unità per la Polizia di Stato, straordinari non pagati e inadeguatezza di trattamento lavorativo. A Monza si è in sotto numero di 100, e sono stati lasciati a casa ex interinali

Protesta di poliziotti e Silp Cgil in Prefettura
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"Siamo senza risorse e senza organici, per il Governo i nostri sacrifici valgono 24 euro lordi al mese, meno di mezzo caffè al giorno". Parole che contengono tanta frustrazione quelle dei poliziotti che oggi mercoledì 12 luglio hanno protestato davanti alla Prefettura di Monza, con una delegazione della Cgil di Monza e Brianza e del Silp Cgil Monza e Brianza, la propaggine sindacale che rappresenta i poliziotti. A seguito della loro protesta i lavoratori della Polizia hanno ottenuto un colloquio con il Viceprefetto vicario di Monza e Brianza Beaumont Bortone che ha raccolto le loro istanze consegnate in forma scritta, impegnandosi a inoltrarle al Ministero dell’Interno.

"Stipendi fermi dal 2021 nonostante l'inflazione. I 24 euro lordi sono insufficienti" denuncia il sindacalista Chillè

La mobilitazione è stata su scala nazionale e a Monza è durata dalle 9 alle 12. Il "casus belli" è stato l’emolumento che il Governo Meloni ha deciso di riconoscere ai lavoratori della Polizia di Stato, che da questo mese di luglio riceveranno 24 euro lordi (per quanto riguarda gli agenti) in più al mese in busta paga, per i restanti mesi del 2023. Una scelta che da Silp Cgil considerano un inadeguato palliativo, a fronte di un contratto che è fermo da anni.

"Questo emolumento dovrebbe compensare il mancato contratto – ha dichiarato Emanuele Chillè, segretario provinciale di Silp Cgil di Monza e Brianza – Con un’inflazione che viaggia oltre l'8 per cento si tratta di un’offesa per tutta la categoria. Gli stipendi sono fermi al 2021, nessuna attenzione c’è per le condizioni di lavoro e l’organizzazione, mentre di pari passo esplode il fenomeno suicidario, 28 casi, ad oggi, tra tutto il personale in divisa solo dall'inizio dell'anno – ha proseguito – Quella di oggi è solo la prima tappa di un lungo percorso di mobilitazione se non registreremo un’inversione di tendenza concreta".

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In Italia un deficit di 10 mila unità e diversi i problemi del trattamento lavorativo

Il problema insomma, è a monte, e non si può risolvere con una mancetta una tantum.

"Le assunzioni straordinarie promesse sono un miraggio – è andato avanti l'esponente del sindacato di Polizia – e la carenza di organico complessiva è di 10 mila unità. A tutto questo aggiungiamo il contratto scaduto e gli straordinari non pagati, il tema delle pensioni e della previdenza complementare, la questione dell'organizzazione del lavoro e del benessere psicofisico che sono completamente ignorate".

Monza sotto di 100. Ex interinali dell'Ufficio immigrazione si chiedono il perché dei tagli

Poi su Monza e Brianza.

"Qui ci sono almeno 100 unità di carenza – ha denunciato Chillè – Pensiamo ai tanti grandi eventi di Monza, prima la gestione era in capo a Milano, adesso è qui. Poi la difficoltà di offrire i servizi interni per via della carenza di personale. Tanti accumuli, tanti ritardi. Qui ci vuole un anno e mezzo di attesa per un permesso di soggiorno". "A Lecco bastano un paio di mesi" gli ha fatto da controcanto il segretario di Cgil Monza e Brianza Matteo Casiraghi.

Presenti alla mobilitazione anche due ex lavoratori interinali della Questura, che hanno prestato servizio all’Ufficio immigrazione e sono stati lasciati a casa dal 31 dicembre, dopo 18 mesi, senza spiegazioni valide, in quanto il lavoro necessario su questo fronte rimane ingente.

"Non riusciamo a capire la logica di questa interruzione – ha dichiarato Giuseppe Lanfranco, ex interinale e delegato Cgil – Ora in quattro siamo passati con le cooperative come progetto Fami, lavorando in Prefettura, ma è chiaro che in Questura serva qualcuno che sbrighi le pratiche per gli immigrati. Permettevamo ai poliziotti di fare meno lavoro d’ufficio e stare più sul territorio e ora non è più possibile".

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